2-sad

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Io avrei scoperto tutto su quel moro.
Mi dissi.

Stavo per consegnare un altro ordine ma il mio polso fu circondato da delle dita, strattonandolo.

Sbattei la schiena contro la parete e vidi due occhi nocciola fissarmi.

Dylan.

«senti ragazzina, nessuno può parlarmi così, capito?»

Io ignorai ciò che aveva appena detto e lui si arrabbiò ancora di più.

Mi portò nel bagno in modo che nessuno vedesse ciò che stava succedendo e mi intrappoló tra​ lui e il muro, mettendo le mani ai lati della mia testa.

Mi prese una ciocca di capelli e li spostò dietro la mia spalla, per poi avvicinarsi al mio orecchio.

«senti, dammi retta, stai lontano da me, tu non sai cosa sarei in grado di fare»

La sua voce risultò roca.
Ero sconvolta da ciò che aveva detto.
Mantenni il mio sguardo sul suo.

Lui iniziò a far scivolare le sue mani sul mio ventre.
Mi venne subito la pelle d'oca e il mio cuore iniziò a battere all'infinito.

Perché ho reagito così?
Lui sembra essersene accorto e fa un sorrisetto malizioso, per poi andarsene.

Io rimasi impalata come una rimbambita per almeno cinque minuti.

La porta del bagno si aprì e vidi Giorgia venirmi incontro.

«Alexa, cosa è successo? Stai bene?»

«si, si va tu... tutto bene»
Porco castoro Alexa non riesci neanche a dire una bugia?????

«non sembri stare molto bene, sputa il rospo Ale»

«sul serio Gio, sto bene, non preoccuparti»

«mh... va bene, se ti serve qualcosa, sai dove trovarmi»
Dice, uscendo dal bagno.

Dopo poco esco anche e vedo che Sofia non si è accorta di niente, per fortuna.

Ritorno a fare il mio lavoro e prendo altre ordinazioni.

«Hei Alexa, devi venire assolutamente alla festa di questa sera!!»
Sofia era proprio per quel genere di cose, lei amava le feste.

«è un'affermazione o un obbligo?»

«Ovviamente un obbligo cara»

Alzai gli occhi al cielo e sorrisi.

«agli ordini, mammina»

«eddai, un po' di divertimento non ti fa male!»

«va bene, se lo dici tu..»

«vengo a casa tua per l'abito alle 19.00, la festa inizia alle 21.00, intesi?»

«si, signor capitano!»
Feci alzando la mano come i soldati.

Lei sbuffò e mi fece l'occhiolino.
Quanto la amavo.

Mi diressi verso Evan, che era dietro il bancone ad aiutare Giorgia con gli ordini.

«Hei Evan, posso parlarti un attimo?»

«Alexa se è per la festa di questa sera, tranquilla, puoi andare, stacchi alle 18.30»

Ah, perfetto, ti amo Evannnnnnn.
«grazie mille Evan!»

«Figurati Ale, ci vediamo domani, 10.00, niente ritardo!»

«va bene, ciao»
Dissi e mi diressi verso l'uscita, erano già le sei e mezza!

Ripercorsi la strada verso casa, ma mi sentivo strana mente osservata.

Non ci diedi importanza e andai a casa.
Arrivata in camera, sento qualcuno picchiettare sulla finestra.

Scosto le tende e vedo Dylan che mi fa segno di aprirgli.

Ma cosa vuole?? Ma io sono basita.
Apro la finestra, dubbiosa.

«Dylan, cosa cazzo ci fai qui?»
Devo anche prepararmi per la festa!!

Lui entra nella stanza, dalla finestra, e mi osserva dritto negli occhi.

Si avvicina sempre di più a me finché la mia schiena non sbatte contro il muro.

«tu hai un vizio!»
Dissi arrabbiata.

Lui mantenne il suo sguardo penetrante sul mio.

«nessuno mi aveva mai parlato così, ragazzina»

Odio questi nonignolo.

«non chiamarmi così!!»
Dissi quasi urlando.

«così come, ragazzina?»

Alexa, stai calma, stai calma, conta da uno a dieci, stai calma.
MA PORCO DUE NON STO CALMA.

Feci un respiro profondo.
Avevo il coltello dalla parte del manico, questa volta.

Usai il karate come mia unica ancora di salvezza, ero cintura nera, non poteva battermi.

Gli presi la mani e mi spostai, facendolo ribaltare per terra.
Lui sorrise maliziosamente.

«guarda, guarda, la ragazzina sa combattere?»

«ah, per tua informazione mi chiamo Alexa»

Dissi per poi tirare un destro che lui schivò agilmente.
Cosa?

«oh oh, guai in vista ragazzina»

Da li non ci vidi più.
Inizia a dare calci, pugni e tutte le mosse che sapevo, prendendo Dylan alcune volte.

Anche lui attaccò più volte, ma io ero molto agile, infatti schivai i suoi colpi.

Lui mi prese per il polso irregolarmente, mi fece girare e finii con il petto al muro e lui che mi teneva i polsi.

«mh.. ci sai fare ragazzina.. ma contro di me non puoi vincere...»

Mi spostò i capelli e si avvicinò al mio orecchio.

«bel fondoschiena comunque, Alexa»
Sorrise e se ne andò, lasciandomi li come una rincoglionita.

SPAZIO AUTRICE
Mh.. capitolo di fuoco!
Cosa succederà a Dylan e Alexa?
La festa come andrà?
Nel prossimo capitolo!
Alice

You're My BadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora