6-bad

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Il mio turno iniziò presto.
Ero al locale già alle 8.00.

Dylan e il suo gruppo in tutto la mattinata non si erano visti e io continuavo a prendere ordinazioni su ordinazioni.

Il pomeriggio lo avevo libero, così decisi di passeggiare per Chicago.
Ovviamente entrando nei negozi.
Ehehehe.

Entrai da Starbuck, Forever 21, stradivarius, bershka, pull3bear, sephora e adidas.

La giornata era tranquilla ed io l'ho passata molto bene.

Solo quando stavo ritornando a casa mi accorsi che a due isolati c'era una casa che sembrava potesse cadere da un momento all'altro, in contrasto con tutti i palazzi alti e imponenti di Chicago.

Curiosa, bussai, ma ovviamente nessuno rispose.
La porta era stranamente aperta.

Entrai, con il rumore della porta cigolante in sottofondo.
Di fronte alla porta c'era quella che doveva essere la sala da pranzo.

Il tavolo era al centro della stanza, affiancato da una finestra.
Ai lati del tavolo c'erano due mobili con dei libri vecchissimi.

«c'è qualcuno?»
Odiavo quella frase ma dovevo per forza dirla.

Sentii dei passi venire nella stanza in cui ero.

La porta della probabile cucina si aprì e vidi la figura di Dylan apparire sulla soglia.

«Alexa? Cosa cazzo ci fai qui?»

«oh.. emh... no io...»
Mi guardai un attimo attorno.

«vivi qui?»
Mi tappai la bocca subito dopo, la mia bocca aveva vita propria in quel momento.

«non sono cazzi tuoi»
«perché sei qui?»

Stronzo.

«io... avevo visto la casa e mi ero incuriosita...»

«non devi venire mai più qui, esci, ora!»

Lo guardai preoccupata e spaventata.
Lui lo notò dal mio sguardo.

«perfavore»
Aggiunse poi.

Apprezzai il suo sforzo e feci come disse.
Mi chiusi la porta alle spalle, con le lacrime agli occhi, ma subito dopo sentii un tonfo.

Corsi subito in casa e Dylan era in ginocchio con le nocche della mano sinistra insanguinate.
Spostai lo sguardo sul muro ammaccato da quel che dovrebbe essere stato il suo pugno.

Mi inginocchiai con lui.
«stai bene?»
Ero preoccupatissima.
Per lui.

«perché sei qui»

«per te»
Ammessi.

Senza dirgli niente andai in bagno e cercai il kit medico.

Trovato, brava Ale!

Ritornai da lui, non si era spostato di un millimetro.
Era incredibile vederlo così fragile.

Gli bendai la mano, mentre lui continuava a fissarmi.
Si accorse che una lacrima mi sfuggì e la asciugò con il pollice.

«grazie, ora esci, ti prego, devo stare solo»

Sorrisi.
«parlami, quando ne avrai voglia»

Fu sorpreso da quello che avevo detto, non si aspettava che avessi capito tutto.

«le donne hanno un sesto senso per queste cose»

Dissi sorridente, poi uscii definitivamente dalla casa.
Ritornai a casa sfinita, ma stranamente felice.

SPAZIO AUTRICE
Wow Dylan accetta le cure di Alexa?
Ma come si metterà la loro relazione?
Chi lo sa!
Bye
Alice

You're My BadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora