8-schok

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L'uomo mi guardò sorridendo maliziosamente e iniziò a digitare il numero di Dylan, che probabilmente sapeva a memoria.

Ci eravamo scambiati i numeri quando mi aveva "salvata" da Harry e apprezzai quel gesto.

Uno squillo, due squilli, tre squilli..

E alla fine rispose.

«Alexa, cosa c'e
Ero arrabbiata con Herb, anzi, ero furiosa con Herb perché mi stava usando per ricattare Dylan.

Questa cosa mi dava sui nervi.

«mh, mh, Alexa non è in grado di rispindere, ahahah»
Disse guardandomi.

«HERB? DOV'È ALE? L'HAI TOCCATA? LE HAI FATTO DEL MALE? Giuro su Dio che se l'hai solo sfiorata...»

«mh.. allora ci tieni alla ragazzina...»
Disse avvicinandosi a me.

«Lei sta bene, anzi, mooolto bene, non è vero Alexa?»
Disse per poi darmi uno schiaffo.
Io urlai, per quanto mi fosse possibile, dal dolore.

«ALEXA! Brutto figlio di puttana io ti spezzo le gambe!»

«Ah, ah fermo O'Brien, tu mi devi un po' di bigliettoni»
Rise.
Quanto avrei voluto tirargli un calcio.

«ancora questa roba? Non ti restituisco i tuoi soldi!»

«Davvero?»
Disse e mi prese per i capelli, facendomi alzare la testa.

Io gemmetti per il dolore e Dylan sembrò tirare un pugno al muro, sentitosi anche dal cellulare.

«Dove cazzo sei?? Dimmi dove cazzo sei!»

«Ora si ragiona O'Brien, 3B west street, ti aspetto, anzi, ti aspettiamo»
Chiuse la telefonata ridendo e si avvicinò a me.

Mi prese per il collo.
«qualcuno sta venendo a prenderti ragazzina! O a perderti? AHAHAH»

Mi vennero i brividi a quella frase.
Mi tolse di botto lo scotch che avevo sulla bocca, facendomi urlare.

Dopo poco sentimmo un rumore di passi.

«Dove cazzo sei, coglione?»

Herb aprì la porta e camminò fino a raggiungere Dylan.
Lo portò a "discutere" nella stanza in cui ero legata e appena mi vide sbiancò.

Corse verso di me, mi prese la testa tra le mani. Gli leggevo preoccupazione e rabbia negli occhi.

«Alexa, stai bene? Ti ha toccata?»

«tranquillo, non l'ho toccata, o almeno non ancora»
Disse e sferrò un calcio a Dylan, che si accasciò a terra.

«Dylan!»
Urlai.

Herb mi slegò dal paletto, mi fece alzare e mi avvolse un braccio intorno al collo, puntandomi un coltello in gola.

«Ah!»
Ero terrorizzata dalla situazione.
Dylan si alzò velocemente e mi guardò, trasmettendomi sicurezza.

«Alexa, mantieni la calma, non preoccuparti, ti tirerò fuori»

«blah, blah, blah, non preoccuparti, blah, blah, ti tirerò fuori..»
Disse l'uomo imitando Dyl.

Lui fece dei passi verso di noi ed Herb avvicinò il coltello alla mia gola.
Sospirai.
Credevo di morire.

«non. Toccarla.»
Scandì Dylan.

«Ah, ah, perché invece di darmi ordini non le racconti cosa hai fatto a mia sorella? Ah, lo so, ti vergogni? Piccolino...»

«smettila!»
Ordinai, cercando di dimenarmi ed Herb mi tappò la bocca.

«Alexa! Non muoverti.
Ti prego»
Era dannatamente preoccupato.

«Dai Dyl, non ti va di parlare?»
Disse l'uomo sorridendo.

«Parla! O la uccido!»
Mi si fermò il cuore.
Era straziante vedere Dylan in quello stato.

Riuscii a tirare via la mano di Herb dalla mia bocca.
«Dylan, va tutto bene, non sei obbligato, io ti accetto per quello che sei»

«Alexa, io...»

«PARLA, AVANTI!»

Da li, il mio cuore si fermò.
Ero scioccata.
Lui, il ragazzo che sembra duro, ma in fondo non è nient'altro che un ragazzo come gli altri, fragile.

Lui non poteva aver fatto questo.
Io, io stavo cercando di convincermi che non fosse vero.

Ma...
Ma a quanto pare, lo era.

SPAZIO AUTRICE
Lo so! Mi state odiando!
Vi prometto che farò finire tutto serenamente.
Forse.
Ahahah ciaooo
Alice

You're My BadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora