5-meeting

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Il mio risveglio non è stato uno dei migliori...
Avevo male alla testa e alla pancia..
Blah

Scesi dal letto in modalità zombie e, come se non bastasse sbattei il mignolo contro la scrivania.

MA PORCO MOTORINO CON LE RUOTE SGONFIE.
Calma, calma e sangue freddo...

Mi vestì in fretta per essere al lavoro alle 10.00, come mi aveva detto Evan.
Controllau che tutto fosse a posto e intanto mi diressi verso la sala e sbattei contro la porta della mia camera.

E vaffanculo allora.

Che bella mattinata!

Uscì di casa con la luna storta e mi incamminai verso il locale.
Non feci in tempo a finire questa frase che qualcuno mi strattonò e andai a sbattere contro il suo petto.

Alzai lo sguardo e vidi gli occhi nocciola di Dylan che fissavano i miei grigio-azzurri.

«hai ricevuto qualcosa ieri sera?»
Disse scherzosamente.

Ma perché me lo ritrovo sempre in giro?
Io sorrisi e vidi il suo sguardo alternarsi tra i miei occhi e la mia bocca.

«devo andare a lavorare Dyl»

«com'è che ora mi chiami così?»

Mi ha spiazzato con quella domanda.
Lo continuai a guardare negli occhi.
Mi accarezza il volto e poi dice..

«ci vediamo piccola»

Se ne va lasciandomi li.
Ma perché ogni volta che se ne va sento come un vuoto?
Mi spaventa questa cosa.

Non ci penso per molto e continuo la strada.
Arrivo dopo poco e inizio a prendere ordinazioni, come al solito.

Vidi il gruppo di Dylan entrare nel locale, lui con la fucsia e gli altri due ragazzi a seguire.

Si sedettero e la ragazza si mise a sedere sopra al moro.
Sentii come una morsa nella stomaco e avevo le lacrime agli occhi.

Mi ripresi un attimo e mi diressi verso il tavolo del gruppetto di "duri".
Lo sguardo di Dylan si spostò su di me e la ragazza cercò di spostarlo su di lei invano.

La fucsia, Ashley credo si chiami, seguì lo sguardo del moro e appena mi vede la sua faccia cambiò totalmente.

«volete or...»

«ma cosa cazzo credi di fare, eh?»
La fucsia mi interrompì.
E io odio essere interrotta.

«chiedere se volete ordinare, tesoro»

Gli sguardi dei ragazzi sono colmi di divertimento e sono tutti puntati su di me.

Ashley furiosa mi diede uno spintone ed io feci cadere il block notes e feci qualche passo indietro.

La scena poi peggiorò ulteriormente.
«ma come cazzo ti permetti?»

Non ce la facevo più, così le diedi uno schiaffo.
Lei piegò la testa da un lato e cercò di darmi un pugno.

Io lo schivai e le saltai addosso portandola a terra e tirandole i capelli.

Due braccia potenti mi afferrarono da dietro.
«calmati Alexa, calmati!»

Dylan.

Riconobbi all'istante quella voce e mi calmai quasi subito, dopo essermi dimenata un po'.

Ashley venne aiutata dal biondo del gruppo.

«Dylan, perché hai aiutato lei e non me? Cosa c'è che non va? DIMMELO!»

Il biondo lasciò la presa sulla ragazza e lei si diresse verso di me.
Non feci caso a tutte le persone del locale che stavano guardando la scena.

«TU! Proprio tu! Devi stargli lontano, hai capito? Lui è solo mio, mio!»

«Non pensavo fosse un oggetto, tesoro, scusa allora te lo presto»

Si alzò un grido nel locale misto di 'oooooooooooh' e 'wooooooo' che non capii.
Sentii Dylan ridere dietro di me e da li capii che avevo fatto la mossa giusta.

«tu e la tua lingua lunga, te la farò pagare!»
Disse strattonandosi i capelli e uscendo dal Beck's.

Dyl mi sorrise, ma poi le corse dietro.
Quel piccolo gesto mi era piaciuto, anche se per poco visto che era corso da Ashley.

Il locale si calmò ed io ritornai a prendere ordinazioni, ricevendo complimenti inutili.

SPAZIO AUTRICE
Questo capitolo è ricco di adrenalina, mi piaceeee.
La fucsia starà al suo posto?
Come andrà?
Ciau
Alice

You're My BadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora