Capitolo 6

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Mi sveglio tutto sudato anche se questa notte l'aria era fredda.
Mi faccio una doccia per rinfrescarmi, dopodiché mi pettino e mi vesto. Cerco di convincermi che questo é un giorno come tutti gli altri ma adesso non sono in grado di mentire a me stesso.

Scendo le scale per poi andare in cucina a fare colazione.
"Oggi é il grande giorno." mi dice mio padre che è già seduto a tavola con mia madre.
"Già." Rispondo.
Poi io e mio padre cominciamo a parlare di tanti argomenti, anche dei Rigidi, ma mia madre non apre bocca. Non dice neanche una sillaba. É evidente che non ci riesce. Che è anche piú tesa di me.

Usciamo di casa per andare al Centro, il palazzo dove sceglierò il mio posto in questa società. Per strada incrocio Drew e Molly. Mi viene ancora in mente l'immagine di Molly terrorizzata mentre viene aggredita dal cane.
"Peter!" Mi fa cenno con la mano Drew di andare da loro.
Quando sono abbastanza vicino a lui perché i nostri genitori non ci sentano mi dice:"Dobbiamo parlare."
"Davvero?" Rispondo con tono sarcastico.
"Non sto scherzando, Peter, dico sul serio..."
"Che c'é allora?"domando.
"Tu cosa sceglierai?"interviene Molly.
"Hem...non lo so..." Dico indeciso.
"Avanti Peter, sappiamo che lo sai. Noi..."
"Intrepidi." Non gli lascio neanche finire la frase che quella parola esce dalla mia bocca. Senza che neppure io me l'aspetti.
"Visto? Te l'avevo detto." Dice Molly a Drew lasciandosi sfuggire un grugnito.
"E voi?"
Per un attimo Molly e Drew si guardano poi annunciano insieme:"Anche noi." Poi Drew aggiunge:" Volevamo soltanto sapere dove te ne andavi tu."

Mentre camminiamo vedo Albert. A scuola tutti lo chiamano Al. É alto e grosso ma alla fine é piú debole di un Rigido. Lo conosco solo perché i miei genitori e i suoi sono amici. O almeno lo erano. Non lo saluto neanche, non é un tipo che mi sia molto simpatico.
"Peter! Non saluti il tuo migliore amico?" Mi prende in giro Molly.
"No, alla fine non é molto simpatico." Le dico ridendo.
"Diciamo solo che io e Peter glielo abbiamo fatto capire." Aggiunge Drew.

Quando arriviamo al Centro noi ragazzi ci mettiamo in coda per aspettare di entrare nella sala della cerimonia.
Io Drew e Molly ci mettiamo dietro un candido alto che ci copre la vista davanti a noi. La fila comunque sembra molto lunga.

Accanto alla nostra fila dove le discussioni fra i vari candidi andavano avanti da mezz'ora ormai ci sono tanti Rigidi silenziosi che al massimo si sussurrano qualcosa. Mi danno sui nervi. Soprattutto ora che penso a tutte le menzonie che dicono, a noi e all'intera città. Sono quasi tutti piú bassi di me.
Mi avvicino al rigido piú mingerlino che trovo. Provo rabbia e non riesco a trattenermi. In un modo o nell'altro quel rigido mi dirà la verità.
"Hey! Sei silenzioso Rigido."Gli dico.
"Hem... Posso esserti d'aiuto?" Dice con voce strozzata.
"Si! In effetti si" Intanto dietro di me Drew e Molly ridevano. "Mi potresti dire cosa ci fate con le nostre provviste? Ve le tenete per voi?!"Intanto mi avvicino sempre di piú al rigido e lui indietreggia con la faccia paonazza. Non mi risponde.
"Allora?" Lo sprono con voce minacciosa.
"Nessuno sa rispondermi?" A questa domanda vedo in lontananza una Rigida che si avvicina a me ma che viene subito fermata da uno piú alto di lei. Probabilmente sarà suo amico o suo fratello con un po' di buonsenso. Ci metterei poco a mettere a terra una Rigida cosí piccola.

Alla fine quando arrivano i ragazzi Intrepidi dobbiamo entrare e sono costretto a lasciare stare i Rigidi. Entriamo nel palazzo. Sento un'ondata di calore arrivarmi addosso.
Ovviamente i Rigidi ci lasciano il posto sull'ascensore per arrivare alla sala della cerimonia. In me prevale l'ansia. Sto per andarmene. Finalmente sarò libero. Non piú giudicato dalle mie menzonie.

Divergent: Peter HayesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora