Seguiamo Quattro per il quartier generale degli Intrepidi. Io mi adatto abbastanza a tutto ma credo che mi ci vorrà del tempo per adattarmi a stare in un posto cosí. In realtà mi basta trovare un buon lavoro. E guardando gli individui che mi stanno attorno penso che non sarà poi così difficile. L'unico problema forse saranno gli interni: loro ci vivono da sempre qui.
"Di solito lavoro al centro di controllo, ma in queste settimane sarò il vostro istruttore. Mi chiamo Quattro." Ci spiega.
Subito dopo quella frase Christina chiede:"Quattro? Come il numero?". Non avrebbe dovuto aprire bocca. Io la avrei già torturata anche se in effetti il nome del nostro istruttore é mediocre.
"Si. C'é qualche problema?" Risponde Quattro con tono severo ma tranquillo.
"No." Si limita a rispondere Christina.
Ma Quattro non fa neanche in tempo a parlarci di un posto chiamato " Il Pozzo" che Christina lo riinterrompe:"
"Il pozzo? Che nome arguto."
A questo punto posso solo aspettarmi e sperare che la butti fuori da questo posto ma a mia sorpresa la rimprovera solo.Quattro apre una porta. Ora capisco a pieno la scelta del nome. Si tratta di una base costruita in una grotta sotterranea immensa. Qui é pieno di Intrepidi che bevono, si azzuffano si rincorrono per delle scalinate prive di ringhiere.
Andando avanti il nostro nuovo istruttore ci porta in un posto dove c'é una passerella che da su uno strapiombo. In pratica hanno costruito un passaggio su un fiume sotterraneo. Il caos creato dall' acqua del fiume che si infrange sulle roccie costringe Quattro a gridare per farsi sentire. Ci dice che c'é una differenza tra coraggio e pazzia e altri discorsi del genere che non portano a nulla. Chi potrebbe buttarsi giú da li per essere coraggioso? Solamente uno che vuole mettere fine alla sua vita e il suicidio é per deboli.Alla fine andiamo nella sala mensa. Quando entriamo gli Intrepidi cominciano a gridare, a battere pugni sul tavolo e a giocare con le forchette. Piú sto qui e piú mi sembrano dei pazzi scalmanati. Drew e Molly, che fino ad adesso non hanno detto una parola, si avvicinano a me.
"Dove ci sediamo?" Chiede Molly.
"In un posto senza Rigidi". Dico guardando la rigida, Tris, schifato. Certo che le persone si impegnano a darsi dei soprannomi cosí assurdi...Non troviamo posto per tutti e tre e io mi siedo in un tavolo in fondo alla sala dove vedo una faccia che non mi é nuova.
É quella ragazza che mi aveva parlato prima di saltare sul treno.
"Hey candido! Wow, sei arrivato fino a qui...". Mi dice con tono scherzoso.
Mi da sui nervi essere chiamato candido, e lei lo sa a quanto pare.
Intanto, dietro di lei, a un Intrepido cade un coltello per terra. La ragazza gliela raccoglie subito senza che lui possa fare un passo. In piú é vestita con pantaloni lunghi e una maglia nera che le copre la pelle dal collo in giú. Una cosa é evidente.
"Si, Rigida" le rispondo. Come glielo dico la ragazza arrossisce. A dire il vero non so se piú per l'imbarazzo o per la rabbia. Forse per tutte e due le cose messe insieme.
"Non sono una Rigida!" Dice alzando la voce.
"E io non sono un Candido". Le dico con un sorrisetto in faccia.
"Piacere, Tessa." Mi dice anche lei sorridendo.
"Piacere, Peter."
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Divergent: Peter Hayes
Fanfiction~Come un animale selvatico, la verità é troppo potente per poterla ingabbiare~ Dal manifesto della fazione dei Candidi. *** Avete mai pensato come possa essere la storia di Divergent dal punto di vista di Peter Hayes? Lo stesso ragazzo che ha...