Capitolo 4

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Sono ancora seduto sulla stessa sedia nella stessa stanza di prima. Ora mi sento quasi osservato da tutti quegli specchi che riflettono la mia immagine. Sempre la stessa. Sempre uguale. Che si ripete. Senza mai finire.
"A volte le persone non si accorgono di quello che vedono ma solo di quello che vogliono vedere". Mi dice sempre mio padre. Afferma che é per questo che bisogna conoscere a fondo se stessi. O non si potrà mai essere sinceri con gli altri.
Io non ho mai preso in considerazione quelche mi dice mio padre. Forse perché non mi fido di lui. Forse perché non so fidarmi degli altri...

I miei pensieri vengono interrotti dall' acuta voce di Erin:"Sei strano sai?" Dice a bassa voce. Quasi non la sento.
"Chissenefrega di quelche sono Rigida." Le dico con voce amara."A te non interessa." Lei non risponde. Ovviamente. Quale brava rigida risponderebbe a qualcuno?
"Beh comunque qual é il mio esito?" Chiedo incuriosito.
"É proprio a questo che volevo arrivare." Dice con voce piú decisa.
"Il tuo risultato é Intrepidi" Afferma Erin.
'Intrepidi'. Questa parola continua a girarmi in testa. Quindi sono coraggioso? Sarò un soldato? Altre nuove domande mi entrano in testa. Tutte senza una risposta.

Ma cosa ci dovrebbe mai essere di strano nel mio risultato?
Nella stanza cala il silenzio. Poi la Rigida mi guarda. Mi fissa. Con la fronte corrugata.
"Ora puoi andare." Dice aprendomi la porta indicandomi il corridoio.
"Aspetta!" Le dico. "Cosa c'é di strano nel mio risultato?".
Erin accenna un sorriso. Questa volta sincero.
"Nel tuo risultato? Nulla. É solo che..."
"Che?" La sprono.
Erin prende un grande respiro. Poi riprende a parlare.
"Ascolta." Dice con tono deciso. "Devi fare attenzione: Non mi era mai successo."
"Cosa?" La interrompo.
"Quando quel cane si scaglia su un soggetto che crea la tua mente, di solito un soggetto importante per te, ci sono varie opzioni scelte dai ragazzi sottoposti al test. Queste opzioni mi aiutano a capire a quale fazione appartieni. Le persone tendono a buttarsi sul cane. Di solito gli Intrepidi. Così posso anche escludere gli Eruditi, sarebbe una cosa illogica da fare per loro.
"E cosa farebbero gli Eruditi?" La interrompo di nuovo.
"Quasi tutti gridano alla persona dall'altra parte di spostarsi". Mi dice con tono dolce, piú di prima.
"Mi sembra una cosa molto piú stupida da fare..." Dico ridacchiando.
"Non per loro. Ma questo non ha importanza ora. Il punto é che ci sono tante altre variabili ma non mi é mai capitato che qualcuno non battesse ciglio per l'altro soggetto. Chiunque ha sempre avuto una reazione, ha fatto qualcosa. Efficace o no."

A quelle parole esco dalla stanza, quasi correndo, come se stessi scappando da quel posto. Sono anche piú sudato di prima. Mi dirigo subito verso casa. Senza neanche andare da Drew. Voglio solo capire cosa fare. Capire cosa é meglio per me. Non voglio finire per fare la parte dell' Escluso. Non accadrà.
Non lo permetterò.

Divergent: Peter HayesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora