Tavola ouija

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JESSE POV
Sono quasi le 9 di sera e i primi ospiti iniziano ad arrivare, oltre la solita compagnia (Jackie, Jacopo, Lara e Vincent) ci saranno anche altri amici di amici, insomma sapete come funziona: quando c'è una festa la voce si sparge e da 10 persone che dovevi invitare se ne presentano 50 (minimo...).

Devo dire però che mi sto divertendo, infondo conoscere nuove persone non è poi così male, qui sono tutti vestiti in maschera, infondo è Halloween e non credo sappiano sia il mio compleanno perché nessuno mi ha fatto gli auguri....a parte Vincent, Jackie, Jacopo e Lara.

Dopo circa mezz'ora dall'inizio della festa mi accorgo di non avere un costume, così salgo in camera e dopo aver salito le scale vedo qualche coppietta forse troppo sdolcinata, blea, comunque continuo per la mia strada e infine trovo qualche vestito vecchio di Vincent, non so neanche io da cosa mi sono "vestito" credo di essere un vampiro, o forse uno zombie, in ogni caso ho deciso di essere un vampiro, fa più figo no! No eh?

Dopodiché vado in bagno e raccolgo i capelli indietro con la gelatina, per rendere meglio l'idea del mio costume.
Mentre scendo le scale mi fermo per qualche secondo, c'è una ragazza niente male, seduta sola vicino al camino, credo sia la mia occasione, vado subito da lei.

"Ei ciao(?)" dico con una voce un po' rauca, così tossisco per rischiarirla,
"ciao!"
"E tu saresti??"
"Tracy, piacere, e tu?"
"Io sono Jesse, Jesse Pinkman"
È un po' imbarazzata e non sa che rispondermi così le offro da bere, in modo da essere un po' tutto più leggero.
Tracy e un po' più bassa di me, ha i capelli neri, quasi castani, lineamenti delicati ed è vestita da ehmmm, sinceramente non so che personaggio sia, in ogni caso è bella e le sta molto bene.
Iniziamo a parlare e noto che abbiamo molto in comune, abbiamo più o meno la stessa personalità.
Dopo un po' però, veniamo interrotti da Vincent: dice di seguirlo con altri suoi amici.

"Dove stiamo andando?", chiedo
"Lo scoprirai tra un po'", che nervoso quando fa così.
Saliamo le scale e andiamo nel mia camera, tale non si può definire, perché c'è un materasso a terra e un piccolo armadio, non credo sia una vera e propria camera.
Sul pavimento vedo una tavola ouija! "No ti prego..." penso, guardo Vincent con un'aria a dir poco confusa , ma lui mi tranquillizza dandomi una pacca sulla spalla e poi guarda Tracy per qualche millesimo di secondo e mi rivolge nuovamente lo sguardo facendomi un occhiolino; capisco così che devo mostrarmi forte ai suoi occhi.

Mettendoci in cerchio mi ritrovo Vincent di fronte e Tracy alla mia sinistra, la planchette viene toccata da cinque dita: la seduta inizia.

"C'è qualcuno?", dice un amico di Vincent, non so minimamente chi sia.
"C'è qualcuno che vuole entrare in contatto con noi?", ripete effettuando tre giri sulla tavola.
"Questa cosa non funziona!" dico scettico, avevo ragione, per qualche minuto però; infatti dopo un po', lentamente, la planchette va su 'yes'; tutti ci guardiamo con un aria sconvolta, così decidiamo di proseguire chiedendogli nome, anni, quando è morto, dove è morto, dopodiché lo salutiamo.

Non contenti ancora dell'esperienza appena vissuta, decidiamo di rifare la tavola, questa volta però proveremo a far 'arrabbiare lo spirito' perché qualcuno (compreso me) era abbastanza scettico sull'accaduto, quindi volevamo chiedere segni e se non c'è li avesse dati dovevamo suggestionarlo a qualcosa di più grande.

Jackie, 8 anni, morto accoltellato dalla sua governante nella sua umile dimora, a Columbus (la mia città, mia e dei miei amici), è vissuto nel XX secolo, precisamente dal 1904 al 1912.

"Dacci un segno della tua presenza Jackie"
Silenzio.
"Ho detto dacci un segno!"
Silenzio.
"Hai paura Jackie?"
Silenzio.
"Credo tu stia esagerando" dice Vincent a Daniel, quest'ultimo con aria ancora più di sfida dice "sei un cattivo bambino Jackie"
Ancora silenzio.
Iniziavo ad avere paura e lui era sempre più innervosito,
"Quando morirò?"
"No Daniel! Non lo dovevi chiedere!!" grida Vincent, "che sarà mai, mi dirà una data a caso, pfff"
Lui non era preoccupato, ma la planchette inizia a muoversi molto, molto velocemente.

31 ottobre 2016

Oggi è 31 ottobre 2016.
Ci guardiamo fra di noi, ma poi lo sguardo va su Daniel, inizialmente era terrorizzato, ma poi si consola dicendo "avete visto? Spara date a caso!" Poi, non contento riguarda la tavola e dice "e invece Vincent? Quando morirà Vincent?" Lui lo guarda di scatto, e terrorizzato leva il dito dal planchette, ma questa, ahimè, inizia comunque a muoversi, aveva energia sufficiente.

19 febbraio 2017

Tolgo subito il dito, prendo Vincent terrorizzato, senza forze lo spingo verso la porta e usciamo dalla camera senza chiudere la seduta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 15, 2017 ⏰

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