Prologo pt. 1

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Gli anni della scuola erano stati i peggiori per me. Facevo parte di quelli definiti "sfigati", i reietti, di cui nessuno voleva essere amico.

Era cominciato tutto da molto piccola; a sei anni ero caduta e avevo battuto la faccia contro l'asfalto, faceva male da morire e purtroppo il dolore non era stato passeggero.

O meglio, quello fisico sì, ma quello psicologico no, perché nella caduta mi si erano rotti i due incisivi davanti, quindi sfoggiavo una finestra per niente bella da vedere. Erano denti da latte e sarebbero ricresciuti, ma non subito, per mia sfortuna. I miei non potevano permettersi un intervento odontoiatrico, quindi avrei dovuto tenermi quel difetto, finché la natura non avesse aggiustato tutto.

I bambini del vicinato cominciarono a chiamarmi Ellie la sdentata e a ridere ogni volta che mi vedevano, escludendomi dai loro giochi come se fossi un'appestata. Nessuno voleva stare in mia compagnia e io mi sentivo sempre più triste. Sia per colpa dell'incidente, del dolore e del dispiacere che mi provocavano quelle prese in giro, persi l'appetito e dimagrii molto, così divenni Skelly (da skeleton, cioè scheletro) la sdentata.

Fui sollevata quando la mia famiglia si dovette trasferire in un'altra città. Avevo dieci anni e nutrivo la fievole speranza di riuscire a farmi dei nuovi amici. I denti erano ricresciuti, perfetti e regolari, e nessuno in quella città sapeva che un tempo ero stata Skelly la sdentata. Invece di stressarmi per il trasloco, ne ero stata entusiasta, avevo ritrovato l'appetito e messo su qualche chilo.

Feci amicizia con Cassidy, la figlia dei vicini che aveva la mia stessa età. Cassidy, o Cassy, come insisteva che la chiamassi, era un po' il contrario di me: parlava molto, era amica di tutti, era alta, con lunghi capelli castani, la pelle color caramello e stupendi occhi verdi e profondi.

Mi diceva sempre che anche i miei occhi erano belli, seppur di un comune color nocciola e le piacevano i miei capelli perennemente lisci, qualsiasi fosse la temperatura atmosferica. Io li definivo dentro di me smorti e di uno spento grigio topo, lei affermava che fossero biondo cenere e sosteneva che da grande avrei potuto fare dei colpi di sole più chiari, come quelli che aveva sua sorella maggiore e che ciò mi avrebbe reso una bellezza.

Io non credevo neanche a una delle sue parole, sapevo che lo diceva solo per farmi piacere perché era mia amica. Ciò mi bastava a rendermi felice e, con Cassy al mio fianco, trascorsi qualche anno serena, dimentica delle derisioni di quando ero più piccola e mi chiamavano Skelly la sdentata.

La pace durò poco però, perché, una volta cresciute, la differenza tra me e Cassy si fece sempre più evidente. Lei aveva un corpo più femminile, con le forme al posto giusto, era socievole, piaceva a tutti e i ragazzi facevano la fila per uscire con lei, persino quelli più grandi e popolari.

Io, sebbene fossi qualche centimetro più alta di lei, ero goffa e avevo ancora un fisico molto infantile, nessuna forma sensuale o femminile lo abbelliva. Camminavo al fianco di Cassy, che ora voleva farsi chiamare Cass, e stavo sempre più curva, con gli occhi puntati a terra e il timore che qualsiasi risata giungesse alle mie orecchie fosse rivolta alla sottoscritta.

Mi deridevano, lo sapevo, ne ero certa, perché Cass veniva invitata alle feste e agli eventi mondani, mentre io no, rimanevo a casa da sola nei weekend, a leggere e guardare la tv. Per non far preoccupare i miei, dicevo che avevo da studiare e loro non trovavano nessun motivo per cui lamentarsi, perché i miei voti a scuola erano eccellenti.

Eppure per me la situazione era ancora accettabile; Cass continuava a rimanermi amica per il momento. Si era accorta che mi prendevano in giro e lanciava delle occhiatacce a chi lo faceva, zittendolo. Le cose però cambiarono durante l'estate che precedeva il nostro penultimo anno di scuola. Cass cominciò a uscire con Caleb, che faceva parte dei più popolari dell'istituto, anzi era il capo della cricca e un bullo, il peggiore che si potesse immaginare. Durante quell'estate incrociai poco la mia amica, più che altro perché era inevitabile, essendo vicine di casa. Avevo paura di Caleb e della sua cattiveria, quindi non osavo andare a cercare Cass, che mi mandò qualche laconico messaggio, in cui mi informava che si era innamorata e che non riusciva a stare lontana dal suo nuovo ragazzo.

Anche in quel momento, sebbene fossi rimasta sola durante le vacanze, non me ne feci un cruccio. Un'amica dei miei genitori ci lasciò il suo meticcio per qualche settimana, mentre lei andava in viaggio col marito e io me ne presi cura. Mi affezionai enormemente a Spotty - a cui io avrei dato un nome un po' più originale, non legato solo al suo aspetto fisico - e fu durante una passeggiata al chiaro di luna con il meticcio che incontrai Lui.

Più che incontrarlo, lo sentii, perché passai con Spotty vicino a casa sua, a qualche isolato da dove vivevo io.
Dapprima gli accordi di una chitarra, poi una voce stupenda, come non ne avevo mai sentite prima.

Era una melodia troppo bella e mi rapì totalmente, facendomi dimenticare che l'unico vero amico che avevo al mondo era il meticcio seduto sul marciapiede di fianco a me in quel momento.

Dopo la prima volta in cui mi fermai ad ascoltare, quella casa e quel marciapiede diventarono una tappa fissa durante le mie passeggiate con Spotty.
Non vidi subito chi fosse a cantare e suonare e nella mia testa cominciarono a formarsi varie fantasie.

Nessuna però si avvicinò vagamente alla realtà e quando scoprii a chi apparteneva quella voce, per la quale mi ero presa una vera e propria cotta, ci rimasi di sasso e le farfalle nel mio stomaco presero a svolazzare in maniera ancor più frenetica.

L'avevo visto a scuola, il più delle volte deriso dagli stessi che ridevano alle mie spalle. Era molto simile a me, camminava guardando a terra, cercando di risultare invisibile per non provocare i bulli, ma i suoi sforzi erano vani. Lo prendevano comunque di mira, per i suoi capelli rossi, la sua carnagione chiarissima e il fatto che ogni volta che tentasse di parlare cominciava a balbettare.
Il suo sguardo non incontrava mai direttamente quello di nessuno, proprio come il mio. Chissà se anche lui detestava il colore dei suoi capelli?

Non mi ero mai accorta che i suoi occhi fossero azzurri, che, in fondo a quell'apparente insicurezza, alla paura di essere considerato inadeguato, di venire deriso, si celasse una grande forza di volontà, che insieme al suo dono, la sua incredibile voce, lo avrebbe portato ben più lontano di quanto quei bulli prepotenti avrebbero mai immaginato.

Non avrei mai creduto che mi sarei potuta innamorare perdutamente di quel ragazzo che stava passando la mia stessa situazione, prima che i nostri sguardi si incrociassero, in una sera d'estate, dopo che mi erano venute le lacrime agli occhi ascoltandolo cantare.
Quando, con voce balbettante e incerta, mi chiese: «Eri tu che ti fermavi ad ascoltarmi, ogni sera?»
Annuii, con il cuore che mi batteva a mille, certa di essermi innamorata non solo della sua voce, ma di lui, Ed Sheeran.

***

Ciao a tutti! 
Prima di fare la mia premessa, ringrazio chiunque abbia dato una possibilità alla storia, leggendo questa prima parte del prologo. Spero vi sia piaciuta fin qui.

Ho iniziato - quasi terminato - questa fanfiction mentre ero in vacanza per due settimane e non avevo modo di continuare con la revisione della mia storia in corso di pubblicazione (che non ho affatto abbandonato!).

Una notte ho fatto un sogno che mi ha ispirato la vicenda di Ellie ed Ed, su cui non avrei mai pensato che avrei scritto una fanfiction. Non è la prima volta che mi capita, così mi sono lasciata guidare dall'ispirazione.Avrei potuto scrivere una storia originale, ma nella mia mente ormai al fianco di Ellie c'era Ed Sheeran, quindo non ho voluto cambiare le cose.Ripeto, si tratta di una fanfiction, quindi il carattere e le opinioni dei personaggi, anche se sono ispirati a personaggi famosi, sono frutto della mia immaginazione, così come ciò che accade loro. So che nella realtà Ed è felicemente innamorato e trovo che lui e Cherry siano una coppia fantastica che sperò continuerà a stare insieme per secoli e secoli, però se state leggendo questa storia, vi imbatterete un pairing diverso, inventato da me.

Detto questo, spero che la mia fanfiction vi piaccia. Non esitate a commentare, lasciare consigli e critiche. Grazie di tutto!

Alla prossima!

Maria C Scribacchina

Love looks perfect on you || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora