Capitolo dieci

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«Ellie, che ci fai qui a quest'ora?» Ian mi accolse a petto nudo, con i capelli scompigliati e un'aria assonnata. Sembrava reduce da un incontro con un'amante focosa.
«Credo di aver sbagliato momento, scusami, ti lascio alla tua dolce compagnia.»
Mi passai il dorso della mano sugli occhi, cercando di scacciare le stupide lacrime che non volevano saperne di smetterla di scendere sul mio viso.
«Se per dolce compagnia intendi un caso noioso quanto ostico che mi sta togliendo il sonno da giorni, allora per favore, non andartene.» Ian mi prese per un braccio e mi trascinò dentro casa sua. Era la prima volta che ci entravo, di solito ci eravamo visti da me, oppure per locali.
Sapevo il suo indirizzo perché me lo aveva dato in caso di emergenze, come quella per cui ero piombata da lui a mezzanotte, un giovedì sera.

«Tu stai piangendo» affermò, poi mi strinse tra le sue braccia.
Sollevai il volto verso il suo e feci per baciarlo, ma lui mi bloccò.
«Vuoi davvero questo?» chiese, studiandomi coi suoi occhi scuri.

Che importava se lo volevo o meno? Desideravo solo sentirmi meglio, dimenticare quel dolore al petto che mi opprimeva al pensiero che probabilmente in quel momento Ed stesse baciando, stringendo, accarezzando un'altra. E che altra, la stessa che, per non farsi disprezzare dal suo gruppetto di amici, lo aveva criticato sottovoce, deridendolo, dentro e fuori da scuola.

Ian notò la mia titubanza e mi lasciò andare. «Ti va qualcosa da bere? Così mi racconti quello che è successo. Il giro della casa te lo faccio fare più tardi.»
Mi guardai intorno e notai l'arredamento minimale e moderno, tutto era perfettamente in ordine. Stavo scoprendo un nuovo lato di Ian, questo si avvicinava di più all'avvocato ben organizzato che al tipo con i capelli lunghi e la barba che amava sbronzarsi al pub in buona compagnia.
«Strano, mi sarei aspettata mutandine delle tue spasimanti ovunque» commentai, mentre lo seguivo in cucina. Si trattava di una stanza spaziosa, al centro del quale c'era un'isola dal piano di marmo immacolato, con di fronte due sgabelli.
«Accomodati.» Ian mi fece cenno di sedermi, mentre lui armeggiava in uno degli armadietti.

Qualche istante dopo mi porse un bicchiere di vino rosso versato da una bottiglia che teneva in una piccola cantinetta sistemata in un angolo della cucina.
«Questo ti scioglierà la lingua» mormorò, accomodandosi a sua volta sullo sgabello di fianco al mio. «Avanti, sputa il rospo.» Diede un sorso al vino, poi poggiò il suo calice sul piano di marmo dell'isola e rimase a studiarmi con gli occhi scuri, in attesa.
«Pare che Ed abbia una ragazza ora.»
Fu il mio momento di rimanere in silenzio, per aspettare la reazione dell'irlandese.

«Cazzo, questo non ci voleva» commentò, sintetizzando alla perfezione anche i miei pensieri, in effetti. Solo poco prima Ed mi aveva rivelato di essere ancora innamorato di me, di non avermi mai dimenticata, io l'avevo rifiutato ma mi ero finalmente decisa a chiedergli scusa, ad ammettere che volevo stare con lui e con nessun altro, mentre ora...
Spuntava fuori Cass. Cass con Ed. Accidenti se non ci voleva.

«Credi che sia una cosa seria?»
Mi strinsi nelle spalle e cercai a tastoni il pacchetto di fazzoletti nella mia borsa, senza successo.
Ian mi porse direttamente un rotolo di carta e io ne strappai un pezzo bello grande, poi mi soffiai il naso in un gesto per niente dignitoso.
«Hanno fatto vedere la notizia in TV, a quanto pare la loro frequentazione è ufficiale. Ok, mi fa male che lui stia con un'altra, ma ancor di più che si tratti di una nostra vecchia conoscenza.»

Raccontai a Ian di Cass e la sua opinione fu piuttosto lapidaria: «Secondo me lui vuole solo attirare la tua attenzione.»
«Non conosci Ed, non è il tipo da perdersi dietro stupide ripicche.»
«Dici? Sai quindi cosa significa questo?» La sua espressione si intristì e anche il mio cuore si fece più pesante.
Certo che ero consapevole di cosa significasse. «Se sta insieme a lei vuol dire che ci crede, che spera in un futuro con lei.»
«Ami molto Ed?»
«Non immagini quanto.»
«Allora dovresti fare qualcosa per riaverlo indietro, non startene qui a commiserarti.»
«Correrei da lui anche ora, se non avessi: uno, paura di trovarlo aggrovigliato tra le lenzuola insieme a Cass e al suo corpo perfetto; due, dei dubbi su dove sia collocato geograficamente per l'esattezza, dato che è in tour al momento.»
«Il matrimonio è tra qualche giorno, fatti venire in mente un modo per farlo cadere di nuovo ai tuoi piedi.»
Annuii, anche se avevo delle remore perché sapevo quanto fosse devoto Ed nel momento in cui si metteva insieme a una ragazza. Ce n'era voluto per farlo stancare di stare appresso a me e ora lo rivolevo indietro, non mi stavo dimostrando di certo una campionessa di coerenza.

Love looks perfect on you || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora