Capitolo uno

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«Ellie, ha chiamato il tizio dei fiori per il matrimonio dei Campbell, dice che li consegnerà domattina alle dieci, prima non riesce.»
«Cosa?» sbottai, esasperata. Quel giorno mi stavano mandando fuori di testa, anche se in effetti era un po' la prassi della mia vita lavorativa. Avevo appena mandato via una coppia che mi aveva chiesto di organizzare il loro matrimonio in Toscana e sapevo già che sarei dovuta impazzire con mail, telefonate e incrociavo le dita sperando che le foto sui vari siti internet rispecchiassero la realtà, o mi sarei trovata una sposa infuriata delusa dalla location che avevamo scelto.
«La cerimonia comincia alle dieci e trenta, come diavolo faremo a sistemarli in tempo in maniera decente? Così slitteranno anche le riprese e le foto con il fotografo.» Non mi curai neanche della ripetizione, ero talmente infuriata.
Samantha si strinse nelle spalle, con fare confuso, era abituata alle mie sfuriate, quindi non la intimorivo neanche un po'. Non che ce l'avessi con lei, era una brava assistente. Sospirai, anche il ritardo dei fiori era ormai un problema mio che avrei dovuto gestire al meglio.

Adoravo il mio lavoro, ma a volte fare la wedding planner, coordinare così tante cose e assicurarsi che tutto filasse liscio poteva essere ben più che snervante.
Certo, se mai ne avessi avuto bisogno, cosa che cominciavo a dubitare, avrei potuto organizzare il mio matrimonio a occhi chiusi e in tempo record. Comunque non mi sembrava plausibile che Chris Evans si sarebbe presentato a breve alla mia porta porgendomi un diamante di chissà quanti carati.
Scacciai dalla mente quelle stupide fantasie e mi sforzai di concentrarmi su quello che sapevo fare meglio: rendere unico e perfetto il giorno speciale di qualcun altro. La soddisfazione più grande era osservare i volti felici degli sposi e delle persone che condividevano con loro quell'evento così importante. In fondo al mio cuore ricordavo che anche io una volta mi ero sentita così perfettamente felice, ma preferivo non perdermi in certi pensieri, appartenevano a un passato a cui avevo voltato le spalle. Quei sorrisi, quella luce negli occhi, l'avevo incontrata in una persona che non meritavo, non dopo il modo in cui mi ero comportata.

Non ero infelice, avevo la mia carriera, ero cresciuta, diventando una donna più forte e, speravo, matura. Ormai sapevo come affrontare i bulli e i prepotenti, che non avevano più il potere di abbattermi. Ciò che mi mancava era la facoltà di rimediare al più grosso errore che avessi commesso, perciò avevo scelto l'unica strada possibile: cancellare tutto dal mio cuore. Eliminare l'amore dalla mia vita, dedicandomi a far sì che gli altri lo coronassero nelle loro esistenze.

Nonostante il ritardo nella consegna dei fiori, il giorno dopo riuscii a sistemare tutto in tempo per la cerimonia, grazie anche all'aiuto di Samantha, che nonostante sembrasse un po' frivola alle volte, in realtà era bravissima ad affrontare le situazioni di stress al mio fianco.

Quella sera tornai a casa che era già passato da un pezzo l'orario di cena e mi accorsi, quando lo stomaco mi brontolò rumorosamente, che non avevo messo niente sotto i denti. Mi feci una doccia, indossai una camicetta leggera, dei jeans e uscii dal mio appartamento, diretta verso un pub irlandese a pochi passi da casa mia. Avevo una voglia matta di Guinness e fish and chips.

Mentre camminavo nella tiepida aria di metà giugno, osservavo la gente per strada. C'erano piccoli gruppi di amici che ridevano o scherzavano, coppie di tutte le età, che mi divertivo sempre a catalogare, immaginandomi se si sarebbero sposate che tipo di matrimonio avrebbero voluto.
Osservai una coppia vestita in maniera sportiva, entrambi con dei jeans, lui con una camicia a quadri e lei con un top scollato dalle maniche a sbuffo. Li vedevo bene in un ranch, a pronunciare le loro promesse tra covoni di fieno, gli invitati su sedie di legno dall'aria rustica ma abbastanza raffinata. A un certo punto la ragazza, con dei capelli color miele lunghi fino alla vita, mi rivolse un'occhiataccia. Pensava che stessi fissando il suo uomo, così distolsi lo sguardo e lo portai sugli edifici alla mia destra.

Love looks perfect on you || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora