Capitolo quindici

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«Carina quella felpa, è un nuovo acquisto?» commentò Samantha non appena entrai al Cupid's Daydream.

Le rivolsi un sorriso allusivo e non ribattei, dato che si trovava in compagnia di una coppia di clienti. Li salutai, poi andai a cercare i vestiti di ricambio che tenevo sempre in ufficio in caso di emergenza.

Eppure non mi andava di togliermi la felpa di Ed, volevo crogiolarmi ancora un po' nel ricordo di quello che era successo nelle ultime ore, così infilai solo un paio di leggins e tornai al lavoro.

Ero arrivata giusto in tempo per l'appuntamento con i Connelly, la coppia che voleva convolare a nozze in Toscana. La sposa, Tiffany, era una ragazza formosa con dei lunghi capelli biondi e ricci. Si trattava di una persona, da quel poco che avevo capito fino a quel momento, piuttosto ansiosa. Stavo cominciando a dubitare che non si fidasse delle foto e dei siti internet.

«Eleanor, le informazioni che ci hai fornito sono accurate, le immagini stupende, ma a me non bastano! Non c'è modo per andare direttamente a vedere tutto, prima di aprile?» esordì, come avevo presunto.

Voleva un matrimonio primaverile, nonostante le avessi caldamente sconsigliato quel periodo in Italia, perché c'erano buone probabilità che piovesse, ma lei mi aveva ignorata bellamente.

«Se volete posso organizzarvi un soggiorno in modo che possiate visionare tutto di persona. Potreste approfittarne anche per fare un viaggetto insieme prima delle nozze. Sarebbe romantico, no?» Cercai di coinvolgere il fidanzato di Tiffany, Cory, che pareva annoiato e si tormentava una ciocca di capelli scuri.

«La Toscana offre sia molto da vedere che del buon cibo e dell'ottimo vino.»

A quelle ultime parole Cory parve rianimarsi e appoggiò l'idea del sopralluogo.

Alla fine dell'incontro quindi mi ritrovai a dover organizzare, un soggiorno in Toscana di cinque giorni per la coppia. Perlomeno sarebbe stato a metà ottobre, quindi non in alta stagione e non avrei dovuto fare i salti mortali per trovargli un alloggio.

«Allora, Mrs Sheeran, ci racconti un po' quel che è successo ieri!» Sam mi raggiunse non appena i Connelly se ne furono andati. Aveva un'espressione complice dipinta sul suo bel viso e gli occhi verdi accesi dalla curiosità.

«Vuoi i dettagli scabrosi?» ribattei, imitando il suo tono pieno di sottintesi.

«Certo, ci mancherebbe!»

Il resoconto sulle avventure romantiche e non della sottoscritta venne interrotto dallo squillo del mio cellulare. Era un numero sconosciuto, che non avevo salvato in rubrica.

«Pronto?» risposi, un po' titubante.

«Ellie, sono Ed.»

«Teddy!» esclamai, sentendo il cuore riempirsi di gioia. Nonostante fossero passate poche ore da quando lo avevo salutato, sentivo già la sua mancanza. C'era quel senso di attesa, di aspettativa legato alla prossima occasione in cui l'avrei rivisto, che mi riportava dritta a quando eravamo ragazzini. Lo adoravo. Amavo quello stato d'animo. E amavo lui, soprattutto.

«Scommetto che è il tuo orsacchiottone rosso e focoso, eh!» strillò Samantha, a voce alta e così vicina al cellulare che sarebbe stato impossibile per Ed non sentirla.

Avvampai d'imbarazzo quando lui commentò: «Così è questo il modo con cui mi chiami mentre parli con le tue amiche?»

«Sam sta scherzando» cercai di spiegare, ma lui scoppiò a ridere.

«Sei ancora lì?» chiesi, dopo qualche secondo di silenzio.

«Sì, Eleanor. Stavo pensando che mi piacerebbe tanto avere un soprannome con cui chiamarti.»

Love looks perfect on you || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora