Di te posso fidarmi.

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Lei era lì.
Davanti a me.
La mia ex.
<Da quanto tempo Sascha....dove eri finito?>
Lei sembrava davvero sforzarsi per apparire carina nei miei confronti, anche se notavo bene la gelosia che la divorava.
<Beh...sai la vita....> dissi sprezzante.
Non avevo assolutamente voglia di vederla, avrei preferito mutarmi in una di quelle rondini in questo istante per poter volare via da lei.
Era l'ultima persona che avrei voluto incontare.
<Ah capisco...sai sei sempre rimasto quel ragazzo carino di una volta? Troppo troppo carino...>
Stava forse cercando di farmi la corte?
Dopo tutto quello che aveva fatto?
<Ehi...dove vuoi andare a parare?>
Qualche attimo di silenzio, i nostri sguardi persi.
<Umh..che ne dici di un appuntamento?>
Questo era troppo.
Si presentava in questo stupido bar quasi come se sapesse che ero qui in questo istante, ad aspettare qualcuno.
E senza preavviso, dopo tutto il tempo passato insieme, dopo il male che aveva fatto..mi chiedeva con così tanta tranquillità di ricominciare da zero partendo da uno stupido appuntamento?
Di sicuro, non avrei ceduto.
Questa volta.
<Cosa? Ti freno subito...io e Sabrina ci amiamo. >
Sapeva già del mio rapporto con Sabrina.
Ci eravamo incontrati assieme in uno dei tanti negozi in cui, la mia dama, mi aveva costretto a portarla per fare spese folli.
<Si lo so Sascho....>
Quanto odio quell appellativo.
Il suo sguardo annoiato, furioso e disgustato allo stesso tempo si faceva strada tra le tante patatine, cornetti e merendine di un bar qualunque giusto per non incontare il mio, di sguardo.
<Ma il fatto è che....io voglio chiarire...si intende ovviamente da amici.>
Cercò di marchiare per bene la parola "AMICI".
Io ero davvero in preda ad una noia mortale.
Perché stavo ancora sprecando il mio tempo per parlare con questa?
<Senti se ne riparla tra qualche settimana..ok?!> cercai di tagliare corto il discorso.
La sua espressione divertita, si tramutò in un qualcosa di interrogativo che non riuscì bene a capire.
<O mesi, anni o molto probabilmente secoli...> pensai tra me e me, per non farmi sentire.
Non avevo voglia di litigare ancora con questa sottospecie di canaglia.
<Eh va bene...ci si rivede Sascho!>
Era ancora raggiante dalla felicità?
Perché?
Se non avesse smesso di chiamarmi così, le avrei staccato la testa con un accetta al più presto. (Cose violente)
Non risposi.
E finalmente dopo secoli, Stefano varcò la soglia del locale in cui ci eravamo dati appuntamento.
Non lo vedevo da quella meravigliosa festa che i miei veri amici avevano organizzato con tanta passione.
Senza dimenticare l'aiuto di Sabri.
<Ehiii! Saschaa!>
Le sue braccia si allargarono in un grande abbraccio, così come la sua bocca si curvo per dare vita ad un largo sorriso, vero.
Non finto come...
<Violet, giusto?>
<Si, ma..come fai a saperlo? Insomma..>
<Veniva con me all asilo.
Mi è sempre stata antipatica, sin dall inizio...>
<Non dirlo a me..>
Poi sorrise di nuovo.
<Ex?>
Mi conosce troppo bene, dal mio sguardo può semplicemente intuire il mio stato d'animo.
<Come fai? >
<Magie del caro e vecchio Stempy>
Scoppiamo a ridere.
Mi faceva stare bene.
(AAAAA SASCHEFANO IS BACK!!..ok no conteniamoci.)
Violet's POV
Accesi il display.
La luce lampeggiante di una nuova chiamata, che stavo per aspettare mi fece brillare gli occhi.
<Pronto?>
Era lui, ne ero certa.
<Bene Agente Spazio...come è andata? Progressi?>
<Ce l'ho in pugno...devi stare tranquillo padrone...>
<Lo so che di te mi posso fidare...amore mio..>
<Dai, chiamami in codice,non vorrei dare troppo nell'occhio...> dissi maliziosamente.
<Pietro ti tirerò fuori da lì...promesso.
Fosse l'ultima cosa che farò. >
Spazio autrice;
Eh già!
Scoop bollente proprio alla fine.
Ci sta, dai.
È l'una di notte, questo è definitivamente l'ultimo capitolo prima della mia partenza.
Dopo di che, mi dispiace dirlo, dovrete aspettare qualche giorno prima del prossimo aggiornamento.
Tra quattro ore mi dovrò svegliare, quindi direi che è il caso di andare a letto.
Rock Bye♡
Al prossimo capitolo→

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