26 anni fa-Lavagna-Ospedale del Tigullio
Pietro' s POV
"Signora, è appena nato un meraviglioso maschietto!"
Mia madre sembrava essere felice...
Io da dietro la vetrata dell'ospedale mi godevo la nascita insieme a papà che era già sul punto di scoppiare in un pianto assai fragoroso...
E io...io non ero felice.
Lo vedevo come un qualcosa che mi avrebbe portato via l'attenzione di tutti..
Tutti addosso al piccolo...il "grande" era ormai troppo grande e non avrebbe ricevuto più le coccole o le attenzioni di sempre.
Le flebili mani di mia madre reggevano appena il corpicino appena lavato del mio futuro fratello...
Il suoi occhi non smettevano di guardare i suoi, e la sua bocca si allargava pian piano in un largo sorriso..
Tuttavia non riusciva a trattenere le lacrime.. come mio padre.
Il mio sguardo invece era fisso su mio fratello.
L'invidia mi divorava e sentivo un nodo alla gola terribile, fastidioso , che rimase fino all'arrivo a casa.
"Allora, Pietro.. è nato il tuo fratellino! Non sei felice?" mi chiese mio padre con lo sguardo rivolto ancora sul neonato.
"Sì.." dissi flebile, mentendo.
I suoi occhi erano ancora chiusi, e urlava così tanto da constringermi a tapparmi le orecchie.
"Qual è il suo nome?" chiesi in realtà non molto interessato.
Gli occhi di mio padre si incontrarono con quelli di mamma creando una certa ansia in me, come se fosse una cosa da non potermi dire.
" Sascha ".
-26 anni dopo-Milano-
Stringevo nelle mani il ciondolo di papà...
E mi ricordavo di tutto ciò che avevo passato, tanto dolore che sarebbe stato rimpiazzato dall'amore che provavo per Sabrina...già Sabrina...la persona che mi ha rubato Sascha.
Anche da piccolo era così.., come avevo preveduto quella notte, mi ha rubato non solo le attenzioni, ma i miei sogni, le mie amicizie e tutto ciò che per me era importante.
Possibile che riusciva a farmi sentire sempre così? Sempre messo da parte..il ragazzo sbagliato..
Ma con Sabrina sarebbe stato diverso.. questa volta avrei vinto io.
Sascha's POV
Non posso credere a ciò che aveva fatto mio fratello.
"Davvero?Ne è proprio sicuro di ciò che sta dicendo?"
Pietro aveva sorpassato il limite...questo non glielo avrei mai perdonato.
Sin da piccolo sembrava avercela con me,per non so quale motivo.
"Si..giuro." rispose certo il mio capo.
L'ho liberai definitivamente,ma prima di lasciarlo sfuggire gli chiesi un'ultima cosa.
"Sai dove posso trovarlo?"
"Credo nel suo studio...cioè quello del "capo"...sai è stato orribile si è impossessato del mio studio di moda facendo credere a tutti che io mi ero dimesso..ma non farei mai questo..questa è la mia vita, lo studio è la mia vita.."
Pensai a quanti sacrifici avesse fatto prima di arrivare qui.
Lo ringraziai e lui uscì seguito poi da me.
"Stia attento"mi avvertì prima di fuggire via.
Subito corsi verso lo studio del capo...stranamente aperto.
"Qui c'è qualcosa che non va"pensai a voce alta.
Senti battere le mani, e poi la porta che veniva chiusa.
Pietro.
Non mi volevo girare, rimasi ad aspettare qualche suo commento.
Passarono diversi secondi, ma nessuno di noi due proferí parola.
Spezzai il silenzio creato nella stanza.
"Non sei cambiato."
"Neanche tu."la sua voce roca, mi fece sussultare.
"Fin da piccolo sei sempre stato l'angelo buono...il migliore tra i due.Tutti ti preferivano."
Ingoiai la poca saliva che mi era rimasta con molta fatica.
E mi girai.
"Sei un pazzo.Come puoi pensare di rapire una persona così importante per me?"
"È la stessa cosa che facevi tu con me.Che hai sempre fatto.
Volevo farti provare come ci si sentiva.Tutto qua."
"No..non è 'tutto qua'...dietro c'è molto altro..tu te la vuoi tenere con te, non è così?"
"....esattamente."
Il modo in cui pronunciò quelle parole, mi fece rabbrividire.
"Ma io non te lo permetteró...sappilo."
Scoppiò in una risata decisamente isterica.
"Non sarà così facile...sappi che sono una spia...e se sono riuscito a impossessarmi di un intero studio non sarà così difficile prenderti la ragazza..la Mia ragazza."
"QUESTO È CIÓ CHE CREDI TU! MA FIDATI, FINCHÈ CI SONO IO TU NON ANDRAI OLTRE!"
Il suo viso si fece cupo e triste...poi estrasse dalla tasca l'ultimo oggetto che avrei voluto vedere..una pistola.
"Non pensavo di dover arrivare fino a questo punto...ma evidentemente è il destino che ci ha portati fino a qui.
DOPO TUTTA LA SOFFERENZA CHE HO PROVATO, CHE TU NON PUOI NEANCHE IMMAGINARE, SIAMO ARRIVATI QUI, SASCHA."
Le sue parole erano taglienti come lame, e io non riuscivo più a respirare dalla paura.Questa era la mia fine?
"Addio, Sascha.Non ti ho mai voluto bene."e mentre mi diceva ció i suoi occhi si facevano lucidi, la sua mente si conviceva di ciò che stava dicendo.
Una lacrima gli rigò il viso...e io chiudevo gli occhi.
Ero pronto ad accettare, non c'era più via di scampo.
Il dito sopra il grilletto e ancora pochissimi attimi.
"Addio, Pietro.Ti ho sempre voluto bene."
Spazio autricee;
Mi rendo conto della grande confusione che si è creata...non è stato facile intrecciare tutto assieme.
Presto si farà chiarezza...
Comunque, ho notato un mio errore nello scorso capitolo:
Alla fine, come avete potuto notare ho scritto che Sabrina era stata rapita dal Signor Pietro Ramati, ovvero il fratello di Sascha.
Ma in effetti il suo vero cognome dovrebbe essere Burci..in effetti è così ma non ho avuto la possibilità di spiegarvelo, quindi ve lo spiego qui.
Ramati è come un cognome in "incognito"...lui si fa chiamare così per non farsi riconoscere.
Poi ovviamente il suo cognome vero è Burci.
E nientee...vi lascio così.;)
Vi ringrazio per le numerose visualizzazioni, davvero non me lo aspettavo...Grazie davvero.
Baci.
Al prossimo capitolo-
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Sei tutto ciò di cui ho bisogno (Saschina)
Fanfiction"Dubita che le stelle siano fatte di fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia bugiarda, ma del mio amore non dubitare affatto." 💚💖