Pochi attimi.
E Pietro avrebbe premuto quel grilletto.
Tenevo gli occhi chiusi e pensavo.
Nella mente vagavo nella mia vita, cercando i momenti più belli passati assieme a Sabrina, la persona che mi aveva cambiato la vita, ricordavo la brezza della nostra dimora, il primo bacio, il primo incontro e tutta quella timidezza che non riuscivo a sconfiggere.Non avrei mai pensato che tutto ciò mi avrebbe portato alla morte.Da parte di mio fratello.
Ormai sentivo che Pietro era pronto a sparare...
Io ero pronto.
<Sbang!>
Che cosa?
Sono ancora vivo?
Decisi di aprire gli occhi.
<Max?!>
Max teneva in mano una spranga di ferro davvero lunga.
I suoi occhi erano umidi, ed era sul punto di piangere.
Mi aveva salvato la vita.
<Signor Burci...i-io...m-mi disp-iace tan......> non riuscì a finire la frase che si accasciò a terra decisamente disperato con le mani sugli occhi.
Non potevo non perdonarlo.
È vero, aveva rapito Sabrina ma ora si era pentito, davvero, e mi aveva salvato la vita.
<Non scusarti, anzi ti ringrazio...> gli andai incontro abbraciandolo.
Ma lui non ne voleva sapere di riaprire gli occhi.
Spostai le sue mani per vederlo meglio.
Gli occhi erano rossi, il suo viso pentito mi faceva quasi pena.
<N-non credo s-ia mm-morto...>
Ancora tremava.
Apparentemente Pietro non sembrava presentare nulla di grave, anzi.
Il suo cuore ancora batteva, ma probabilmente, quasi certamente, era svenuto.
Per adesso, presi il suo corpo guardando il suo viso, e lo poggiai sopra il divanetto nella sala d'attesa.
Potevo ancora vedere, la riga umida sulla guancia sinistra lasciata da quella lacrima.
<Mi dispiace fratello...> sospirai con so quale coraggio, ancora traumatizzato.
Potevo dire di aver provato sulla mia pelle la sensazione di stare per morire.
E stranamente,
grazie a una persona davvero inaspettata, potevo ancora raccontarlo.
Come un miracolo.
Spostai di nuovo il mio sguardo verso Max. La mia salvezza.
Grazie a lui avrei potuto rivedere il mio amore.
Gli devo tutto.
<Ma...posso chiederti una cosa?>
Alzo la testa, ancora scosso.
<C-certo...>
Le sue mani tremanti si mossero verso la bocca quando videro il corpo inerme di Pietro.
<Stai tranquillo, sono sicuro che starà bene...ciò che volevo chiederti è...perché mi hai salvato? >
Il suo sguardo sembrava essere più sollevato, non tremava più, le sue mani si spostarono dalla bocca agli occhi, questa volta per asciugare le altre lacrime rimaste.
<Sai mi sento molto meglio....non ho potuto resistere a tutto questo...dovevo fare qualcosa, stiamo parlando di un omicidio! Vedere davanti a me questa scena, che rimarrà ormai per sempre impressa nella mente, mi ha fatto riflettere...e ho capito di aver sbagliato.
So che un semplice "scusa" non basterà perciò le chiedo di trattarmi male e di non parlarmi...se vuole mi può anche denunciare..anzi lei deve.>
Le parole che pronunciò, mi lasciarono davvero colpito.
Non pensavo che si sarebbe auto-denunciato, anche se la sua faccia era davvero consapevole e dispiaciuta.
<Non ci pensare neanche....Max mi hai salvato la vita...è proprio da questo gesto che ho capito la tua disperazione...ti ho già perdonato.>
È tutto ciò che uscì dalla mia bocca.
Il suo sguardo era sereno, e quasi non poteva crederci.
<Davvero?>
<Davvero.>
Poi mi girai verso mio fratello e deciso dissi
<Andiamo a riprenderci Sabrina..>
Spazio autrice;
Salvee!
Questo capitolo è di passaggio, per questo è più corto del solito.
Spero lo stesso vi sia piaciuto.
Al prossimo capitolo♡
(Si, ci sto mettendo gli anni per riprendere Sabrina ahahhaha)
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Sei tutto ciò di cui ho bisogno (Saschina)
Fanfiction"Dubita che le stelle siano fatte di fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia bugiarda, ma del mio amore non dubitare affatto." 💚💖