Sapevo di aver esagerato, voleva solo essere gentile.
Come al solito avevo rovinato tutto.
'Esci, prendi un pó d'aria', mi convince la vocina dentro di me. Aveva ragione, dovevo uscire. Indossai la giacca, fuori non faceva tanto freddo, si stava bene.
Era da un'ora che camminavo ormai, ma non ero stanca.
Sentivo delle voci, e piú mi avvicinavo piú capivo quanto queste due persone fossero arrabbiate l'una con l'altra. Li vidi, un giovane ragazzo e una ragazza che urlavano in mezzo alla strada.
Li sorpassai silenziosa, e mi diressi verso una panchina, anzi la panchina, da dove potevo ammirare il tramonto la sera quando il tempo non era nuvoloso come quel giorno.
Sentivo la brezza dell'aria contro il viso, era fantastico. Per un momento mi dimenticai del mondo.
Poco dopo il ragazzo che avevo visto prima si era seduto accanto a me, forse non si era accorto della mia presenza preso com'era dalla sua rabbia.
Infatti se ne accorse:
-Oh scusa..non volevo disturbarti..
-Non c'é problema c'é spazio per quattro qui.-gli dissi mentre si stava alzando per andarsene
-Questo posto é il mio preferito. Ci vengo quando ho bisogno di tranquillità.
-É anche il mio posto preferito. Adoro il tramonto.
Mi sorrise e io ricambiai.
-Serataccia?-gli chiesi.
-Ehm sí...ho litigato per l'ennesima volta con la mia ragazza. Non c'é una cosa in cui andiamo d'accordo.-
Io lo ascoltavo mentre si sfogava, intanto lo osservavo, aveva capelli neri e corti, con occhi azzurri. Era alto e slanciato, non credo che avesse avuto molti anni piú di me.
-Da quanto state insieme?-
-3 anni. Volevo sposarla il prossimo anno, e stavo iniziando ad organizzarmi però credo che non sarà piú possibile.
-Oh...mi dispiace...-
-E tu che ci fai qui?
-Io beh...avevo bisogno di riflettere e fare una passeggiata...
-Comunque sono Manuel...e tu sei..?
si avvicinò per stringere la mia mano.
-Sono Melissa.
Guardai l'orologio, era tardissimo, dovevo rientrare.
-Scusa Manuel, devo andare. Ci si vede.
-Certo, ciao Melissa.
Mi fece un sorriso e corsi a casa.
Preparai da mangiare per mia mamma e quando arrivò si sedette sul divano sfinita.
-Oh grazie tesoro della cena. Te hai mangiato Mel?-
-Sì.
Mentii.
-Mamma, vado a letto, notte.
-Notte tesoro, dormi bene.
Mi giravo di continuo nel letto, a pancia in giù, a pancia in su, a destra e sinistra. Pensavo a Nate, cavolo l'avevo trattato male, infatti la mia coscienza non mi faceva dormire.
STAI LEGGENDO
Rinascita
Teen FictionCiao a tutte/i!! É da un pó che penso di scrivere un libro ed eccolo qui! Però non sono l'unica scrittrice... anche mia sorella a una parte in questo libro di fantasia! Ho voluto condividerlo con voi, sperando che vi piaccia. Leggete e ditemi che v...