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-Sai che andrò a fare una piccola gita nel Lake District?- dico tutta entusiasta a Nate.

-Bene! Quanti giorni?-

-Tre.

-Sembreranno tre secoli senza di te.-

Si struscia col naso contro il mio collo. Che delizia!

-Mhh, dai non fare così.

Si avvicina alle mie labbra e le nostre teste si scontrano.

Ridiamo di gusto, mi bacia la mano, poi sale, braccio, spalla, collo.

-Quanto amo il tuo sorriso.-mi dice.

Si precipita sulle mie labbra, e sento un brivido corrermi lungo la schiena.

Poi quel brivido viene sostituito dal peso della sua mano che dal fianco sale sulla schiena.

Si stacca da me. Cavolo sembra avere sempre il controllo su se stesso.

Rimango affascinata ogni volta che mi sorride, ha quell'aria da ragazzino e quel fascino che lo rende unico.

E gli occhi...sono verdi, ma non una tonalità qualunque, un verde che richiama la natura stessa e riflettono la semplicità. Sono stordita.

-É da 10 minuti che mi stai fissando.

dice sorridendo.

Arrossisco leggermente.

-Ehi, tranquilla. Mi piace essere"fissato" da te.

-Ti stavo osservando, non fissando.

-Okay, come vuoi.

Mi schiocca un altro bacio, e un altro ancora.

La sera faccio la mia solita passeggiata e incontro Manuel nel tragitto.

-Come stai? Ti sei ripresa?

-Sí bene grazie. Per fortuna é stato solo uno svenimento.

-Ti vedo in forma infatti.

Gli sorrido.

-É innamorato sai?-mi domanda.

-Chi?-

-Lui, Nate. Si vede che ci tiene a te. Mi sembra un bravo ragazzo.-

Non so cosa rispondergli, così gli pongo un'altra domanda.

-Tu invece? Come stai da quando...beh...

-Da quando me ne sono andato da lei?

Annuisco.

-Sono piú rilassato, felice e ho conosciuto una nuova amica con cui parlare. Meglio di così!-

-Grazie. Domani parto per una piccola gita.

-Anche io..dove tu?

-Lake District.

-Anche io!

-Wow, che coincidenza..ma come puoi venire se é una gita scolastica?

-Sì lo so, però visto che era aperto anche ai famigliari, mia zia mi ha chiesto di "controllare" mio cugino Alan, perché combina guai ovunque.

-Aspetta, Alan Trick?

-Sí, lui.

-É in classe con me. Ho capito il soggetto.

Sorridiamo entrambi.

-Bene, Mel. Allora vado a preparare lo zaino e ci vediamo domani!

-Certo! Ciao!-

Tutti pronti per la partenza! Ci ritroviamo davanti alla scuola dove ci aspetta la corriera che ci porterà al Lake District, che dista un'ora e quaranta da Preston.

Salgo in corriera e vicino a me si siede Manuel.

-Ma buongiorno!-

-Ehi! Sei pronto?-

-Sempre!-mi sorride.

Il viaggio é lungo, sembra interminabile. Sono stata anche male, e non vedo l'ora di arrivare!

-Ragazzi tra pochissimo entreremo nel parco nazionale del Lake District.

Prestate molta attenzione al paesaggio. Tra una mezz'ora arriveremo al lago Derwentwater e ci sistemeremo in un bed&breakfast.

Tutto chiaro?-disse il conducente nonché il prof che ci accompagnava.

-Sí!-urlammo tutti.

-Ciao Nate! Sono arrivata.-gli dissi al telefono la sera.

-Bene! Il viaggio com'é andato?

-Insomma..

-Mi piacerebbe essere lí con te!

-Oh..piacerebbe anche a me vederti.

-Scusami, ma devo andare. Ci sentiamo domani piccola. Notte. Sogni d'oro.-

-Notte.-

Riattaccammo.

Durante il pomeriggio avevamo raggiunto la locanda e ci eravamo divisi le camere. Eravamo un gruppo di 30 persone, piú due professori.

Io condividevo la camera con altre quattro ragazze, purtroppo Jessica e Cam non avevano potuto venire.

Ero distesa sul letto finché qualcuno disse da fuori:

-Ehi, posso entrare?

-Sì, Manuel?

-Esatto.-disse entrando.

Gli sorrisi:

-Dimmi pure.

-Volevo fare due chiacchiere con te e passeggiare di fuori, ti va?

-Volentieri.

Era una notte stellata, osservavo il cielo e rimanevo esterrefatta da quanta bellezza potesse ostentare la natura.

-Ehi! Attenta!-Manuel mi abbracció da dietro prima che potessi cadere su un grosso buco del terreno che non avevo notato.

Girai il volto verso di lui, trovandomi a pochi centimetri dalle sue labbra.

Sciolsi l'abbraccio:

-Non mi sento bene, meglio ritornare indietro.-

-Scusami, non volevo metterti in imbarazzo.

-Non fa niente, andiamo dai.-gli sorrisi.

Il giorno dopo iniziammo l'escursione, che consisteva nel girare una parte del lago Derwentwater.

-Ciao Melissa! É da un pó che non chiacchieriamo io e te..come stai?-era Alan, il cugino di Manuel.

-Bene, Alan, te?

-Bene, bene. Dimmi un pó te la fai con mio cugino?

Feci finta di non sentire. Lo ripeté per altre tre volte aumentando il volume della voce, finché mi prese il braccio con forza e lo strinse.

-Mi fai male Alan. Smettila.

-Prima rispondi.

-No.-

-Ehi, lasciala stare.- disse Brad, un compagno di scuola.

-TU fatti gli affari tuoi.-mentre lo diceva, Alan gli puntó il dito sul petto, dandogli una leggera spinta.

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