«Sono in ritardoooo!»
L'urlo isterico che dal bagno si propagò per il resto della casa fece sospirare Ginny Weasley. Nel corso degli anni aveva provato in ogni modo a contenere il carattere esplosivo della figlia, con scarsissimi risultati. Se fino all'adolescenza aveva sperato in una terzogenita posata, aggraziata e di carattere forte ma comunque accomodante, si era dovuta arrendere all'evidenza che, quanto a temperamento, Lily era seconda solo a James in famiglia.
Intimamente Ginny ammirava la tenacia di sua figlia, quel suo essere così testarda e fortemente indipendente che le aveva permesso di realizzare tanti dei suoi progetti. Eppure sapeva che, forse proprio a causa della sua cocciutaggine, la sua bambina non era così felice come cercava di mostrare. Lily la canzonava spesso, dicendo che non aveva il potere di sondare effettivamente il suo stato d'animo e che le sue congetture fossero solo paranoie materne, ma Ginny non si faceva incantare: empatia o no, sentiva che Lily era perennemente sull'orlo di una crisi di nervi, abilmente celata dietro sorrisi innocenti e battute spiritose.
«Lils, cerca di non romperti una gamba!»
Harry osservava divertito dall'ingresso la figlia, che saltellando su un piede solo stava cercando contemporaneamente di infilarsi le scarpe e scendere le scale.
Ginny gli scoccò uno sguardo penetrante dal salotto, a cui il marito rispose con un'occhiata di colpevole rassegnazione. Tipico di Harry, soprattutto quando si parlava della sua amata figlioletta.
«Sei pronta?» le chiese, quando finalmente fu accanto a lui.
«Quasi! – trillò lei allegra, agguantando il pane tostato che sua madre le stava porgendo con sguardo sarcastico – Grazie ma'» aggiunse poi, masticando di gusto la sua frettolosa colazione.
«Torni per pranzo?»
«Penso di sì, oggi pomeriggio dovrei chiudere» rispose Lily guardando pensierosa il soffitto, come a tentare di riportare alla mente qualche appuntamento dimenticato.
«Allora dovrai cucinarti qualcosa – l'avvisò Ginny, ridacchiando allo sguardo sconcertato che ricevette in risposta – Non sei l'unica che ha un lavoro, signorina» la riprese allegra, guardando distrattamente l'orologio.
«Andiamo! Se il guaritore Macmillan decide di non aspettarti, direi che non avrai lavoro ancora per molto» rincarò la dose Harry, scrutando la pergamena che teneva tra le mani.
Per tutta risposta Lily alzò gli occhi al cielo «Ti diverti proprio a venire, invece che mandare Justin eh? Il grande capo Auror che si abbassa al lavoro dei pivellini solo per tiranneggiare la figlia in questioni che non gli competono. Per forza poi c'è ancora chi pensa che il Giglio sia tuo.»
Harry per tutta risposta rise di gusto «Mi hai beccato, tigre!»
***
«E questa è la fornitura di Belladonna per il prossimo bimestre» concluse Lily, consegnando a Thomas l'ultimo pacchetto ben sigillato.
Harry spuntò celere la voce dal lungo elenco che aveva in mano, grato che quell'odioso compito fosse finito. Non aveva mai amato assistere alle consegne per il San Mungo, nemmeno quando era effettivamente un pivellino tra gli Auror, ma vedere sua figlia al lavoro, attenta e concentrata, lo inorgogliva oltre ogni immaginazione.
«Perfetto, Lily! Tutto in regola, come al solito del resto» approvò Thomas Macmillan, facendole l'occhiolino, incurante dello sguardo di Harry su di sé.
«Sei il figlio di Ernie, tu?» lo riprese subito, con sguardo impassibile.
«Signorsì, signore! – rispose Thomas, abbozzando divertito un saluto militare – Guaritore diplomato con il massimo dei voti, ex Corvonero, venticinque anni e con l'ambizione di strappare un innocente appuntamento a sua figlia.»
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Oltre la Vista
Fanfiction"Nessuno è così forte da non rimanere turbato da una circostanza imprevista." (Giulio Cesare) Lily Potter è finalmente in equilibrio: ha il controllo dei suoi poteri, un lavoro che ama e una famiglia costantemente preoccupata per lei. Abbandonati i...