Capitolo IX | Gelosia

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Il Plough Inn di Durrington non accoglieva da molto tempo una compagnia così variamente assortita. Cassandra, Christina, Rose e Lily sedevano al più grande dei tavoli di legno massiccio del locale, accompagnate da tre dei giovani più ambiti della cittadina, forse un po' brilli ma pur sempre di compagnia.

Fingersi delle comuni babbane interessate al mondo della magia era stato così semplice che i cinque ragazzi comparsi a Stonehenge, brilli e assurdamente convinti di essere diretti discendenti dei druidi, avevano infine insistito per offrire loro la cena. Nel tentativo di ignorare le domande imbarazzanti su come quattro ragazze fossero arrivate in aperta campagna senza apparentemente utilizzare un mezzo di trasporto era venuto fuori che due di loro, Joseph e Mattew, lavoravano proprio per il pub che Rose aveva proposto per trascorrere la seconda parte della serata.

«Dopotutto abbiamo le bacchette.» aveva soffiato Lily in direzione delle amiche, mentre si dividevano tra le due auto in direzione del locale.

«E così avremo pure la cena gratis.» aveva commentato ironica Christina, che già si immaginava nell'atto di rinfacciare quell'inaspettata cavalleria da parte di cinque sconosciuti a James nel loro probabilmente prossimo litigio.

Vinte le neanche troppo velate perplessità di Cassandra e Rose, per le quali ovviamente era assolutamente inappropriato seguire cinque estranei incontrati nel bel mezzo del nulla, la rocambolesca avventura era sfociata in una cena a base di fish and chips in compagnia di Lucas, George e Riley, mentre Joseph e Mattew non avevano fatto mancare loro fiumi di birra offerti dalla casa.

Nonostante le resistenze iniziali, Rose si era trovata ben presto a ridere di gusto alle battute di Lucas, che forte dei suoi magnetici occhi blu credeva di aver ormai conquistato la bella rossa; Christina teneva a bada le avance di Joseph, che l'aveva tenuta al bancone più di mezz'ora con la scusa di farsi aiutare con le bevande. Lily flirtava spudoratamente con un biondissimo e sorridente Mattew, ripetendosi che dopotutto non assomigliava così tanto a Scorpius, mentre Cassandra si trovò a sorseggiare la sua seconda birra tra gli sguardi ammiccanti e le battutine a doppio senso sulle future spose di George e Riley, indecisa se mandarli al diavolo o tentare di stare allo scherzo.

In quella folle serata, l'ultima cosa che le quattro si aspettavano era proprio quella che stava per accadere: per questo non si accorsero immediatamente dei cinque giovani, fin troppo eleganti per un pub di provincia, che si guardavano intorno spaesati mentre sostavano immobili sulla porta d'ingresso.

***

James colse immediatamente il sorriso solare ma un po' impostato di Christina, chiaro segno che il bellimbusto col grembiule di fronte a lei le stava indirizzando più di qualche innocente battuta. Derek scrutò divertito la sua fidanzata sorridere alle parole di un insulso moretto, percependo distintamente l'allegra serenità dell'animo di Rose, nettamente contrapposta all'impazienza che emanava il giovane accanto a lei. Hugo spostava lo sguardo da una parete all'altra del pub con un sorriso idiota stampato in volto; esattamente l'espressione opposta di Scorpius, che avrebbe volentieri ucciso il biondino che stava scostando dal viso della sua Lily una ciocca di capelli.

Fu però un Albus completamente ubriaco a rompere gli equilibri precari di quella situazione.

«Quella è la mia fidanzata!» ululò bellicoso puntando l'indice davanti a sé, lanciandosi poi a passo di carica in direzione di Cassandra e rischiando di inciampare nei propri piedi.

«Mai nessuno che mi dia retta.» mormorò al vuoto Justin scuotendo platealmente la testa, mentre sia Cassandra che Lily si raddrizzavano involontariamente sulla sedia.

«Ma cosa..?» pigolò la piccola Potter, voltando immediatamente il capo verso i nuovi arrivati e incrociando lo sguardo corrucciato di Scorpius. Ben ti sta, fu il suo primo e poco lucido pensiero.

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