Capitolo XI | Preparativi

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«Ok, niente panico.» 

Cassandra guardò accigliata la sua futura cognata che, bacchetta alla mano, cercava inutilmente di rimettere insieme i frammenti di uno dei biglietti di ringraziamento ormai inceneriti.

«Lily, credo sia palese che non possiamo usare la magia per incollare i fiocchi alle bustine.» mormorò Christina, strofinandosi gli occhi arrossati e guardando distrattamente l'orologio. Erano già le due meno un quarto del mattino. Mancavano solo tre giorni al matrimonio e c'erano milioni di cose ancora da sistemare.

«Lily, davvero, non importa.» 

Cassandra la guardava dispiaciuta, sentendosi parecchio in colpa per non aver fornito un supporto più attivo fino a quel momento. Dopotutto, il matrimonio era il suo.

Eppure sia sua sorella che Lily non le avevano fatto pesare nulla, aiutandola silenziosamente e organizzando tutto nei minimi dettagli in modo da farla sentire il più possibile a suo agio.

«Certo che importa, Cas! Avrai un bel matrimonio, perché lo meriti. Tu e Albus, entrambi lo meritate!» 

Lily si era buttata a capofitto nella pianificazione della giornata, dalla scelta del colore del ricevimento, un elegante verde che ricordava molto lo stemma di Serpeverde, alla gestione delle mille pratiche per la personalizzazione della location.

I Nott non avevano badato a spese per il matrimonio della figlia maggiore, affittando all'ultimo minuto un intero castello nel Nord del Galles. Un piccolo angolo di paradiso con ben undici camere da letto, che erano state gentilmente messe a disposizione dai proprietari agli sposi e alle famiglie, per rilassarsi e accomodare al meglio il tutto in vista della cerimonia.

Come un simile posto fosse risultato disponibile a due settimane dal matrimonio nessuno sapeva dirlo. Lily sospettava che fosse stata usata una giratempo per concludere il contratto d'affitto, ma non diede mai voce ai suoi sospetti.

Inutile dire che con tutto quel dispendio di denaro imprevisto, che comprendeva un soggiorno di cinque giorni completamente pagato per l'intera famiglia, nei Potter era scattato il naturale spirito di collaborazione che aveva portato allo strafare per tutto il resto.

Lily sarebbe partita l'indomani insieme alla sposa e a Christina alla volta del castello Pentre, portandosi dietro tutto l'occorrente per rendere la giornata più importante di suo fratello degna di una cerimonia regale. Semplice, elegante, ma pur sempre di gran classe.

«Credo vi stiate facendo prendere un po' la mano.» mormorò Cassandra, per la prima volta impaurita dallo sguardo iniettato di sangue della cognata.

«Cas, non ti preoccupare. È il suo modo di nascondere che le manca un certo biondino. – ridacchiò Christina, che dopo sette anni di convivenza ad Hogwarts conosceva molto bene la sua migliore amica – Dopo che l'ha sedotto e abbandonato al tuo addio al nubilato non gli ha concesso nemmeno un secondo del suo preziosissimo tempo.» 

Cassandra scoppiò a ridere, incapace di trattenersi. «Scusami Lily – si affrettò a dire, incrociando lo sguardo trovo della ragazza – Se ti consola, hai tutto il mio rispetto. Non ho mai capito perché tutte si affannassero a ronzare attorno a quel ragazzo. Non è niente di speciale.» 

Lily per tutta risposta diventò del colore dei suoi capelli, bofonchiando una risposta che dal tono non sembrava per nulla convincente.

«Hai messo qualcosa di sexy in valigia? Ci sarà anche lui domani.» 

Lily per poco non cadde dalla sedia, mentre alzava gli occhi su una sogghignante Christina.

«Sei una serpe.» 

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