«Per Salazar, perché siamo qui? Halloween è passato da tre giorni.»
Tutti sapevano che Cassandra aveva un carattere difficile, ma a volte era letteralmente ingestibile. Riuscire a convincerla della necessità di acquistare un abito da sposa a poco più di un mese e mezzo dalla fatidica data, rassicurandola a più riprese che non sarebbe stato così appariscente come quello di zia Fleur e nemmeno vagamente somigliante a quello ancora nell'armadio di nonna Molly, era stata un'impresa molto più che ardua.
Eppure, quando ormai sembrava cosa fatta, con Ginny, Lily e Christina sprofondate in un comodo divanetto bianco a sorridersi compiaciute in attesa di vedere la promessa sposa con un abito adeguato, ecco che un urletto stridulo si era levato dai camerini.
«Il 20 dicembre di quest'anno? Cara, stai scherzando vero?»
In nemmeno due secondi una giovane commessa si era fiondata fuori dal cubicolo con espressione scandalizzata, borbottando senza troppo ritegno frasi sconnesse a proposito della pazzia di certe clienti, mentre con movimenti febbrili scorreva gli abiti appesi nell'espositore da parete, in ricerca di quelli non ancora prenotati.
«La cruciate per cortesia? Potete usare anche la mia bacchetta se non volete che quest'onta resti sulla vostra!»
La testa di Cassandra aveva fatto capolino da dietro la tenda che divideva i camerini dalla passerella, mentre con espressione omicida seguiva i movimenti della ragazza bionda che a suo dire stava facendo l'impossibile per ottenere un miracolo.
«Cas, tesoro, per questo motivo le ragazze insistevano tanto!» ridacchiò Ginny che, proprio come la sua futura nuora, non aveva amato molto quella parte dell'organizzazione.
«E io che pensavo foste voi quelle fuori controllo.» soffiò lei in risposta, scoccando uno sguardo a metà tra lo scocciato e il rassegnato alle sue testimoni, ritirando poi la testa con un movimento secco.
Per tutta risposta Christina e Lily si guardarono divertite, prima di scoppiare in risatine sommesse.
«Vi sento, sapete?» sibilò minacciosa Cassandra dal suo rifugio.
«Ragazze un po' di contengo. Scommetto che quando toccherà a voi avrete i vostri grattacapi, come tutte le spose!» cercò di contenerle Ginny, trattenendosi a fatica dall'unirsi all'ilarità delle due.
«Ma', stai parlando con la ragazza di tuo figlio James e me. Sono convinta che Rosie ti darà tutte le soddisfazioni del mondo, ma non penso vedrai preso una di noi due vestita di bianco!» brontolò Lily.
«Allora è vero! – esclamò sorpresa Ginny, congiungendo le mani davanti al viso emozionato – Tuo padre mi aveva accennato qualcosa, ma tuo zio Ron non è molto affidabile su queste faccende. Quando Rose è partita per la Scozia sembrava che il giovane Zabini l'avesse rapita, da come la raccontava.»
Lily ridacchiò al ricordo di suo zio che piombava in casa urlando come un pazzo che dovevano partire per una missione di salvataggio, prima di venir fermato da un sonoro pugno in testa di zia Hermione, esasperata dalla gelosia del marito nei confronti di quel delizioso ragazzo.
«Sembrerebbe di sì, ma parlavano della prossima estate, quindi avremo più tempo!» confermò Christina, alzando progressivamente la voce solo per far arrabbiare la sorella, che rispose con un'incomprensibile imprecazione.
«Beh, tante cose posso cambiare prima della prossima estate.» convenne Ginny divertita, guardando prima la figlia, di cui sapeva solo che il lauto banchetto spedito al negozio il sabato precedente era sparito senza troppe cerimonie, poi Christina, che ormai considerava da tempo parte della famiglia.
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Oltre la Vista
Fanfiction"Nessuno è così forte da non rimanere turbato da una circostanza imprevista." (Giulio Cesare) Lily Potter è finalmente in equilibrio: ha il controllo dei suoi poteri, un lavoro che ama e una famiglia costantemente preoccupata per lei. Abbandonati i...