23 Agosto 2015, Domenica, New York
Bailee era sul tetto della Freedom Tower, a Manhattan. Era il grattacielo più alto di New York, vedeva tutto il cielo stellato. Aveva già avvistato tre stelle cadenti, era seduta sulla ringhiera con le gambe accavallate, una bottiglietta di coca cola, riempita d'acqua gelida, una sottile vestaglia bianca e la mente senza paura, nonostante fosse all'altezza di 500 metri.
Aveva il telefono di fianco a sé e aspettava una telefonata da giorni. Matt le scriveva di meno, cercava di concludere la conversazione subito, la chiamava solo una volta alla settimana. Da circa sette giorni non le chiedeva più come stesse, le scriveva come se fosse obbligato da qualcuno, e ciò rendeva Bailee tristissima. Le aveva promesso che l'avrebbe telefonato quella sera, ma era l'una e mezza e non si era ancora fatto vivo.
Bailee si era seduta su quella ringhiera subito dopo cena, alle 21, e aveva aspettato ore, piangendo, sentendo che la sua relazione, che credeva fosse diversa, speciale, era in crisi. La sua relazione non era così diversa da tutte la altre e non era più speciale. Alle due prese il telefono e chiamò Matt, singhiozzando appena rispose.
-Pronto?- Il ragazzo rispose assonnato, ma poi sentì che Bailee stava piangendo e capì. -Oddio, Bailee, scusa. Mi sono addormentato e me ne sono completamente dimenticato.-
-Sei un cretino. Sto aspettando dalle 21 sulla ringhiera della Fredoom Tower, a 500 metri di altezza.-
-Bailee...- Rispose, annoiato.-Non attirerai la mia attenzione mettendoti in situazioni pericolose.-
La ragazza si asciugò le lacrime:-Dimmelo.-
Matt era confuso:-Che cosa?-
-Dimmi che è tutto come all'inizio, che non hai perso interesse in me, che mi pensi, che ti manco almeno quanto tu manchi a me, che non riesci a vivere senza me, che mi ami come la prima volta che ci siamo visti. Dimmi di girarmi, perché se lo faccio ci sei tu, con un mazzo di fiori, che mi hai seguito fino a New York perché ti mancava troppo.-
-Mi piacerebbe dirtelo, ma sono a Ruston.-
Bailee riprese a piangere:-Io non ce la faccio più. Tu sei lontano. Vorrei essere a quello stupido campus all'MIT, ora, e vorrei che tu fossi da tua zia in Massachusetts.-
-Tesoro, non è colpa mia se mia zia ha deciso di venire qui.-
-Lo so, lo so, non sono stupida.- Bailee voleva rimanere con lui al telefono per ore.
-Bai, ora però devo andare. Ho sonno, sai...-
Bailee rimase senza parole. Quello non era il ragazzo che sarebbe stato disposto a morire per lei, quello non era il ragazzo con cui aveva preparato il matrimonio, che le aveva regalato il braccialetto, che l'aveva chiamata a notte fonda per dichiararle il proprio amore perché non resisteva fino al mattino, non era il ragazzo che la amava, e l'unica cosa che poteva fare era accettare tutto ciò.
-Buonanotte.- Bisbigliò, aspettando di sentire il segnale acustico che avvisava la chiusura della chiamata. Non dovette girarsi per sapere che lui non c'era, non aveva dubbi. Due settimane fa, forse, avrebbe sospettato e si sarebbe girata, ma ora lo sapeva: Matt non c'era. Sapeva anche che a settembre non si sarebbero visti, perché l'interesse del ragazzo, a tal punto, non sarebbe stato abbastanza per comprare un biglietto del treno e usare delle ore per incontrarsi con una ragazza per cui non sentiva più sentimenti.
Bai rimase con il telefono attaccato all'orecchio, ma nessuno chiamò.
Digito un numero sul telefono e se lo portò all'orecchio.
Quando una voce rispose, disse:-Sono sul tetto della Freedom, dammi tre ragioni per cui non dovrei saltare.-
La ragazza dall'altra linea sospirò:-Cos'ha fatto Matt?-
-Alyssa, ti ho chiesto una cosa.- Pianse Bailee.
-Perché io ho bisogno di te, perché Matt cambierà idea e perché non hai bisogno di nessuno, ti basti da sola. Sei tu la tua ragione, e se non ti basta sarò io la tua ragione per rimanere in vita.-
-Non basta.-
-Bailee, non farlo.- Il tono di Alyssa era rilassato. -So che non lo farai, nessun suicida chiamerebbe qualcuno per chiedergli ragioni per non uccidersi. Tu vuoi vivere. Sai, una volta ho letto una cosa: "Se hai paura di perdere qualcuno, della morte o se ti manca una persona, allora vuoi vivere. Nel momento in cui non ti importa piú di assolutamente nessuno né niente ti suiciderai." Tu hai paura di morire.-
-Lo so, ma sono così vicina. Se lascio le mani muoio, capisci? Non importa che io abbia paura, se lo faccio muoio, anche se ho paura o se lo faccio controvoglia, basta farlo per morire. Sarebbe finita. Matt piangerebbe. Mi rimpiangerebbe.-
-Bailee, Matt piangerebbe, ma dopo qualche mese si troverebbe un'altra ragazza e poi si sposerebbe e sarebbe felice con un'altra, ma se tu rimani in vita c'è ancora possibilità che tu sia quella che lui amerà. Non ora, ma prima o poi. Non sei così debole per lanciarti e lo so, tu sei una tosta. Pensa a tutti i casi di chirurgia che risolverai, alle vite che salverai, pensa alla soddisfazione quando sarai ammessa a tutte le Università più prestigiose del mondo e potrai decidere perché il tuo lavoro sarà stato ripagato, pensa quando saprai parlare madrelingua sette lingue o quando potrai tenere un concerto da solista di violino. La vita ti riserva ancora tante belle cose, davvero non le vuoi scoprire?-
-Okay. Non mi butto.-
-Sei troppo forte per farlo.-
-Vengo a casa tua.-
Alyssa fu presa in contropiede:-Ho opzioni?-
-Non era una domanda.-
-Perfetto! Tanto casa mia è casa tua, no?-
-Esatto.- Bailee aveva un tono mortale, serissimo, mentre Alyssa ridacchiava, rendendo la situazione ironica.
STAI LEGGENDO
Distance; 距離
ChickLitSi cercavano, si volevano, si amavano. Dieci anni di sofferenze ricompensati con il loro amore. 1346,7 miglia, un numero enorme, una distanza incredibile, ancora più difficile da superare se un qualche ragazzo si mettesse in mezzo alla loro stor...