Get up; 33

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19 Giugno 2016; Domenica, New York Police Department

I primi raggi del sole iniziano a spuntare dalla finestra, illuminano il tavolo grigio con le gambe nere e illuminano me, con il mio vestito nero elegante e la giacca da poliziotto che un agente mi ha prestato: si gela, ci saranno massimo 15 gradi, ho la pelle d'oca e non so nemmeno perché io sia qui.

"Accusa di traffico di droga e prostituzione" c'è scritto su un cartellino attaccato al mio vestito.

Su un altro c'è scritto il mio nome.

E' da tre ore che sono seduta a questo tavolo, le gambe accavallate, il piede che picchietta continuamente contro la gamba del tavolo, le dita che battono sulla superficie fredda della scrivania.

Sbotto e mi alzo dalla sedia, faccio 30 giri della sala, mi risiedo.

Conto fino a 600 e poi faccio altri 30 giri.

Finalmente entra un uomo con la divisa, mi tende la mano:-Stanley Mark, sono l'agente che si occupa di lei.-

-Dees Bailee, sinceramente non so cosa io ci faccia qua.-

Mi invita a sedermi con la mano, prendo posto e lo guardo, mentre legge da un fascicolo:-Prostituzione e droga.-

-Posso richiedere un avvocato?- Chiedo, scocciata.

-Certamente, ma non è detto che ce ne sia bisogno, potremmo scagionarla prima di un vero e proprio processo in tribunale.-

-Lo spero. Spero che capiate l'evidente verità.-

-Si calmi. Ora si limiti a rispondere ad alcune domande: dopodichè avrà dieci minuti per chiamare chiunque lei voglia (ovviamente le telefonate e i numeri di telefono saranno filtrati) e poi avrà un quarto d'ora per accogliere i suoi cari: la sua famiglia, suo marito...-

-Non. E'. Mio. Marito.- Sbotto.

-Okay, okay.- Mi guarda da sopra gli occhiali.

-Dov'era lei il 31 ottobre?-

-Non me lo ricordo, in realtà. So che sono entrata in un locale e mi sono ubriacata, ma non rimembro per quale ragione: era più di otto mesi fa, accidenti!-

-Come mai ieri notte ha desiderato fermarsi in un punto molto vicino al South Bronx? Precisamente sul ponte della 145esima strada.-

-Non desideravo fermarmi da nessuna parte! Mio marit- Leo, volevo dire, mi ha insultata, si comportava come se fossi una bambina, mi ha dato della "puttana", poi ho anche urlato del perchè avesse fatto quella strada insensata: casa nostra è a Soho, molto vicina alla mia scuola, ove mi ero appena diplomata, quindi non ho davvero capito perchè sia andato ad Harlem. Da là ho preso la metro, poi sono entrata a casa e sono stata scioccata e presa d'assalto da degli uomini che mi hanno rinchiusa in una centrale di polizia senza nessun motivo apparente, nessuna, spiegazione, mentre mio marito mi insultava e i miei genitori si preoccupavano per me. Le sembra giusto?-

-I vostri genitori hanno acconsentito al vostro matrimonio?-

-Sì, ma dobbiamo ancora sposarci.-

-Come vi siete conosciuti?- 

-A Boca Raton, dove passo le vacanze estive, Leo abita lì, così ci siamo conosciuti e ci siamo fidanzati.-

Distance; 距離Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora