A scuola...

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13 maggio 2020 13:30
Scuola media

Suona la campanella...

Fine di un'altra noiosa giornata di scuola...Kazu:ki stava andando a prendere la sorellina Aiko.
Al tempo dei suoi tredici anni, bisognava immaginare il protagonista come un ragazzo assai distratto. Non guardava quasi mai chi passasse accanto a se. Più che altro osservava i gruppetti di amici che si formavano davanti al portone dell'edificio. Pensava sempre a quanto tutti fossero fortunati ad avere dei compagni fidati con cui parlare e stare insieme. Non aveva mai pensato all'idea di farsi, invece, una ragazza come amica, con la quale confidarsi, dal momento che aveva la sorella minore. Il più delle volte, però, succedeva che, avvolto nei suoi pensieri, andasse a scontrarsi contro il bullo più ricco, idiota e prepotente della scuola, Francesco, detto anche semplicemente Frank. Lo conosceva molto bene e sapeva che contro di lui e la sua banda, non c'era molto da fare. Opporsi non serviva a niente, per i ragazzi che non avevano mai osato alzare le mani su nessuno e Kazu era proprio uno di quelli che non pensavano nemmeno per caso di picchiare qualcuno
Alto, robusto e assetato di paura, Frank prendeva di mira solo una persona alla volta: il più debole o il solitario che vedeva passare al momento. Purtroppo, anche questa volta, Kazu fu sfortunato e si scontrò con Frank, che non perse l'occasione per prenderlo per i capelli.

Frank: «Come ti sei permesso di sfiorarmi e di non chiedermi neanche scusa?»

Kazu: «Piantala, Frank, sai che non ti ho fatto niente di male!»

Frank: «Insisti? Chiedimi scusa immediatamente, o sarà peggio per te!»

Kazu: «Perché dovrei chiedere scusa a te? Chi sei per comanda...»

SBAM!!!

Un rumore fortissimo fece girare tutte le persone che si trovavano lì a passare. Tutti rimasero, per qualche secondo, in silenzio. Poi cominciarono i brusii e i pettegolezzi

Ragazzi: «Ahh..niente di grave, è di nuovo Frank che picchia Kazu, con la sua banda»
«Ma perché quello continua ad opporsi?»
«Andiamocene, prima che prendano di mira anche noi...»

Frank: «E così vediamo se impari l'ennesima lezione! Ha!»

In quel momento arrivarono i compagni di classe di Kazu: Hisao e Aki...Tenevano molto a lui, anche se non se n'era mai reso conto

Hisao: «Frank...ancora tu? Quand'è che lo lascerai in pace? Devo prenderti a calci un'altra volta?»

Frank: «Hisao? Ma perché ti devi sempre presentare per togliere dai guai questo mocciosetto che non sa neanche difendersi?

Hisao: «Tu non sai cosa significa la parola amicizia, vero?»

In quel momento, Kazu si rese conto che ciò che aveva pensato per anni non era per niente vero e che i suoi amici, in quel momento pericoloso, erano proprio vicino a lui, come lo erano sempre stati

«Hey Frank, è meglio che ce la filiamo all'istante. Sai che Hisao potrebbe farci davvero male. E poi lo conosci. Lui fa karaté!»

Esclamò un membro della banda

Frank: «Non vi tirate indietro, idioti, Hisao è da solo, mentre noi siamo in cinque! Possiamo tranquillamente stracciare lui e l'altra mocciosa!»

Membro della banda: «Si, come le ultime venti volte che ci hanno stesi»

Frank: «Zitto, deficiente! Affrontalo da uomo quale sei!»

Hisao: «Non voglio proprio commentare questa scena... Smammate o vi massacrerò...(come le altre volte, del resto)»

Frank: «Come vuoi >:) ...ATTACCATE!!!»

SBA-DA-BAM!!!

Atterrati in un colpo...

Hisao: «Ecco...contenti adesso?»

Frank: «Giuro che questa te la faccio pagare!!!»

Hisao: «Si, un giorno...Forse...ma ora è meglio che te ne vai e alla svelta»

Frank: «Tsk...VIA, ANDIAMO VIA!!!

Membri della banda: «Si»
«Andiamo via!!!»
«Già, via!»

Qualche secondo dopo...

Hisao: «Tutto bene, amico?»

Aki: «Ma come ti è venuto di provare ad affrontare da solo cinque ragazzacci più grandi di te?»

Kazu: «...Io non volevo fare niente...volevo solo...»

Aki: «Non dovevi neanche pensarci! Saresti potuto andare all'ospedale per questa cavolata! E poi come ti viene di rispondere a quel cretino???

Hisao: «Dai, adesso calmati, so che ci tieni a lui, ma...»

Aki: «Io non mi calmo! E poi non tengo a lui. Semplicemente non voglio che venga aggredito ancora! Questo è il terzo anno consecutivo che quelli fanno così...

(Si, mentre diceva che non teneva a lui, arrossiva. La sua faccia era diventata color pomodoro...)

Hisao: «Hai provato a dirlo ai professori?»

Kazu: «Si, almeno cinque volte...lo hanno anche sospeso...ma non è cambiato. Anzi, quando è tornato a scuola non si è dato pace fino a quando non mi ha trovato e non mi ha pestato di nuovo...

Hisao: «in questo caso hai le mani legate...»

Aki: «Bel problema, ma ciò non toglie che devi evitarlo e stare più attento a chi si trova di fronte a te. Svegliati da sto sonno, diceva mia nonna...»

Hisao: «Va bene, ora basta rimproverarlo. Kazu, se quello continua ad infastidirti, avvertici. Ti raccomando»

Kazu: «Si, contateci...»

Aki: «Bene, allora ci vediamo»

Kazu: «Si...ci vediamo....»

Aki: «E non metterti di nuovo nei guai, eh?»

Kazu: «Si, tranquilla, non essere polemica!»

Mentre si allontanano...

Hisao: «certo che ci tieni proprio a lui, eh?» (risatina)

Aki: «Ma la smetti??? Io non tengo proprio a nessuno, ok?» (faccia color pomodoro; temperatura: 40°)

***

Kazu: «Ahh...meglio che vada...»

Looking for Power
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