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Si incontrarono per la prima volta a scuola, per Jimin era il primo giorno nella nuova scuola mentre per Yoongi era un primo giorno come tanti.

Quel mattino Jimin si svegliò presto e abbastanza di buon umore, arrivato a scuola si sedette in fondo all'aula vicino alla finestra. Si guardò attorno cercando la sua nuova vittima, notando anche qualche bella ragazza che in realtà non gli fece chi sa quale effetto. La campanella suonò e l'insegnate iniziò a parlare quando qualche minuto dopo entrò in classe un ragazzo. Aveva i capelli neri e blu che facevano risaltare il pallore della sua palle quasi bianca, il suo sguardo era privo di qualsiasi emozione. Si sedette proprio accanto a lui, nell'unico posto vuoto che era rimasto.

-Min Yoongi, un giorno riuscirà ad arrivare puntuale?

Il ragazzo ignorò completamente l'insegnate e appoggiò la testa sul banco, senza togliersi giacca e cappellino, tornando a crollare in un sonno profondo. Jimin lo guardò per un po con un ghigno stampato in faccia, aveva trovato ciò che cercava. Le ore passarono lentamente poi al suono della campanella due ragazzi si presentarono davanti alla porta e se ne andarono con Yoongi ancora mezzo addormentato e un mezzo sorriso. Il maggiore non diede mai fin troppo peso al ragazzino che ormai, per la solita poca puntualità, era diventato il suo vicino di banco, non gli importava un gran che della scuola passava quasi tutte le ore a dormire. Fin che gli sguardi mentre non era in classe iniziarono a pesargli un po troppo e un giorno uscendo dal bagno si ritrovò addosso il più piccolo. Jimin lo spintonò all'indietro facendolo cadere a terra, si avvicinò a lui sbottonandosi i pantaloni, Yoongi sgranò gli occhi confuso e spaventato allo stesso tempo.

-Ma quale emozione, finalmente mi degni di un espressione vera.

Lo derise a pochi centimetri dal suo viso e l'altro stizzito lo allontanò rialzandosi e dirigendosi verso la porta.

-Dove credi di andare? Non ho ancora finto con te o meglio neanche iniziato

Lo afferrò per un polso e lo ri trascinò nel baglio proprio nell'esatto momento in cui poteva finire tutto.

-Ti consiglio vivamente di fare ciò che devi...potrei fare di molto peggio

Gli sussurrò minacciosamente alle spalle, poi tornò nuovamente di fronte a lui e afferrandolo per i capelli lo indirizzò verso il basso. Yoongi si arrese al dolore che quelle mani, piccole, gli stavano provocando e allungò le sue per tirare fuori il membro del ragazzo. Jimin gli intimò di sbrigassi, deglutì prese un respiro profondo e lo accontentò prendendolo del tutto in bocca. Iniziò a muoversi lentamente, sollevando lo sguardo vide l'altro mordersi il labbro inferiore e guardarlo a sua volta. Dopo un po il minore strinse di più la presa e iniziò a muoversi spingendosi sempre più in fondo alla gola facendogli venire le lacrime agli occhi. La campanella della fine dell'intervallo suonò nell'esatto momento in cui Jimin venne, facendolo sobbalzare, così che sporcò il viso del ragazzo con il suo seme.

-Ci vediamo in classe

Si allontanò sghignazzando lasciando solo Yoongi ancora sporco e scioccato, non appena ripreso si pulì e delle lacrime gli rigarono il volto. Quando tornò in classe, con ben venti minuti di ritardo, l'espressione era tornata quella di sempre se non per gli occhi ancora lievemente gonfi e arrossati.

-Non dirmi che il famoso apatico Min Yoongi ha pianto

Gli sussurrò all'orecchio ridendo e allungando le mani verso le parti basse che vennero prontamente respinte. Ci provò ancora un paio di volte poi lo minacciò nuovamente e solo allora lo lasciò fare. Jimin infilò la mano nei pantaloni e nei boxer del maggiore poi iniziò a toccarlo. Yoogni sprofondò nell'imbarazzo e seppellì la testa sul banco, tra le braccia, iniziando poi a mordersi una mano per evitare di emettere qualsiasi suono. La stretta aumentò e il tutto iniziava a farsi troppo poco spazioso la sotto, il che in parte era positivo per la difficoltà nel movimento della mano che si fece più lento.

-Jimin...ti prego smettila

Lo supplicò a bassa voce, ma il ragazzino non volle saperne.

-Farò quello che vuoi...ma smettila...è imbarazzante

Passò qualche secondo in cui il minore parve riflettere.

-Va bene...

Yoongi tirò un sospiro di sollievo pur non riuscendo ad immaginare cosa quel ragazzino avrebbe potuto escogitare.

Il resto delle lezioni passarono tranquille e lentamente per entrambi, uno guardò fuori dalla finestra per tutto il tempo e l'altro con la testa sul banco ma sempre in allerta. Alla fine della giornata Yoongi se la svignò il più in fretta possibile per raggiungere gli amici e tornare a casa tentando, inutilmente, di non far trapelare nulla riguardo quella giornata.

La scuola monotona? Chi sa...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora