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Jimin rispose, svogliatamente alla chiamata di Taehyung, sottolineando il fatto che non fosse uno dei migliori momenti.

-Sei con Yoongi hyung?Ho bisogno di voi...venite a prendermi...

Senza attendere nulla il minore formulò la richiesta, con tono tremante e scosso.

-Tae, che succede dove sei?

Si preoccupò, facendosi più agitato e il ragazzo gli disse solo un indirizzo e lui capì, annuì come se potesse vederlo.

-Va bene arriviamo.

Chiuse la chiamata e si alzò di scatto, prese per mano Yoongi e senza dargli spiegazioni, riferì il luogo passandogli le chiavi della macchina. Un silenzio, quasi, imbarazzante calò nella vettura fino a che il minore non vide da lontano Taehyung, appoggiato contro un muretto, parlare con qualcuno, mentre costantemente lo sguardo partiva tutto attorno a se. Si fermarono e Jimin scattò subito fuori, correndo in contro al ragazzo. Quando gli fù davanti, non riuscì a muoversi, rimase completamente paralizzato nel guardarlo negli occhi, il suo sguardo scivolò sui suoi polsi, rossi, con del sangue secco in certi punti. Poi osservò la figura accanto e quando lo riconobbe gli chiese aiuto per portarlo via, dandogli un appoggio maggiore. Lo trascinarono, quasi, fino alla macchina e salì, sdraiandosi poi poco dopo sui sedili posteriori e cadendo in uno stato di incoscienza. Il minore salutò il ragazzino e tornò al suo posto, chiuse la portiera e portò lo sguardo sugli altri due. Yoongi non fece domande, li riportò a casa e lasciò che Jimin si prendesse cura del coetaneo.

Nonostante Taehyung tentò di non farsi vedere mentre quel razzo gli parlava, Jungkook lo notò e appoggiandosi al marmo della finestra osservò tutta la scena. Si interessò da subito e decise che lo avrebbe trovato, con le buone o con le cattive maniere.

Qualche giorno dopo, quando il maggiore tornò a scuola lo aspettò all'ingresso. Vedendolo da lontano, mentre il suo sguardo vagava nella folla, si appoggiò contro il muro in attesa di entrare nel suo campo visivo. Appena accadde quest'ultimo abbassò subito lo sguardo, stringendo la mano di Hoseok e lo superò. Ma il maknae lo afferrò per un polso, ancora bendato dall'ultima esperienza e se lo trascinò di fronte.

-Chi è il tuo nuovo amichetto?

Arrivò subito al dunque, con un ghigno stampato in faccia, immaginando che non avrebbe avuto così facilmente ciò che voleva.

-Di che parli? Non ho nessun nuovo amico...

Rispose, pentendosi subito dopo del tono titubante e poco credibile utilizzato.

-Andiamo Tae, dimmelo...lo sai benissimo di chi parlo. Lo sai benissimo che non me lo riuscirai a tenere nascosto...

Lasciò la presa e non gli impedì di continuare per la sua strada, con una, finta, confusione nello sguardo. Li seguì a distanza, attese che i due si salutassero e seguì Hoseok. Poco prima che entrasse in aula lo afferrò, trascinandoselo via, lontano dalla scuola, mormorando una frase sotto voce.

-Mi servi hyung, mi spiace, lo ha voluto lui...

Non capì subito, non avendolo ascoltato poco prima, ma non oppose resistenza semplicemente perchè almeno non avrebbe fatto del male a qualcun'altro. Qualcuno di troppo importante, così si lasciò portare dritto a casa del minore e spingere su quel letto, che pochi giorni prima aveva visto la sofferenza e il dolore di Taehyung. Jungkook lo spogliò e si soffermò qualche istante a guardare quel corpo nudo, come avrebbe voluto fare in passato, ma ora niente, non gli provocava più niente, vide solo quel ragazzo terrorizzato e consapevole di ciò a cui andava in contro. Lo voltò di schiena, per non guardarlo negli occhi e subito si spinse in lui violentemente. Ben presto iniziò a gemere piano, poi più forte, fino a mutare in singhiozzi. Il maknae non si fermò, si spinse più forte, aveva fretta e non aveva voglia, ora, di preoccuparsi dei lamenti che gli stavano facendo venire mal di testa. Voleva solo sporcarlo, violarlo, umiliarlo forse e poi si sarebbe preoccupato di punirlo. Continuò, poi no riuscì più a sopportarlo e gli sollevò la testa, lo guardò negli occhi fulminandolo e ciò bastò per intimorirlo e zittirlo per qualche minuto. Ma poco dopo tornò a piangere rumorosamente, a questo punto lo voltò di nuovo, gli infilò due dita in bocca e iniziò a baciargli il collo scendendo sempre più in basso, si fermò solo quando il ragazzo iniziò a respirare affannosamente. D'altro canto, Hoseok sprofondò in un totale imbarazzo quando la bocca dell'altro iniziò a sfiorare la sua pelle, conosceva perfettamente i punti in cui andare a posarsi e dare più attenzione, arrossì a vista d'occhio e senza rendersene conto si ritrovò eccitato. Quando finì però, si sentì in un senso meglio, non provando più troppo imbarazzo, ma subito provò nuovamente dolore. Gli tirò su le gambe e si posizionò in mezzo, di nuovo si spinse in lui, con più violenza di prima e lui tornò a piangere, ma senza poter emettere troppi suoni. Dopo un tempo, che al maggiore sembrò infinito, il ragazzo rilasciò il suo seme dentro di lui e ne uscì lentamente. Si alzò rivestendosi, parzialmente, rimase a torso nudo sotto gli occhi di Hoseok, che tentò di tirarsi su.

La scuola monotona? Chi sa...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora