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Quelle brevi vacanze passarono relativamente in fetta, Hoseok le rimase a casa di Yoongi, sarebbe stato troppo imbarazzante dover tornare a casa e trovare una spiegazione a tutto. Taehyung, dopo la telefonata, lo portò li dove venne accolto da Jimin e aiutato ad entrare. Lasciato solo, a riposare, i due coetanei si spostarono in cucina e il maggiore subito si accorse dello sguardo preoccupato dell'altro.

-Sta succedendo di nuovo...

Disse il minore poi entrambi viaggiarono, con la mente, in dietro nel tempo e tornarono a quando lui era al posto di Hoseok.

Taehyung visualizzò nella sua testa un preciso momento di un giorno che li cambiò entrambi. Ripensò a quella lezione, in cui il suo telefonò iniziò a vibrare, ricevendo un messaggio, c'era una foto, che si sforzò più e più volte di dimenticare. Ritraeva un Jimin totalmente indifeso, riverso sul pavimento, completamente nudo, coperto di lividi di varie dimensioni, alcuni dovuti a dei colpi e altri a succhiotti. Jungkook gli teneva sollevato il viso attraverso i capelli, mentre delle lacrime scendevano dagli occhi rossi e gonfi, poi vide, oltre ad i segni violacei, delle strisce di un rosa acceso e in certi punti del rosso, del sangue. Quella foto lo aveva scioccato, solo ripensarci gli creò in quel momento un senso di rancore troppo forte. Ricordò poi subito dopo il momento in cui se lo ritrovò davanti, o meglio si ritrovò schiacciato contro una parete con quel ragazzo intento a lasciare parecchi segni del suo passaggio. Poi la sua dichiarazione o scenata di gelosia nei confronti del suo migliore amico, ricordava ancora le parole con esattezza. "Hyung...non volevo fargli del male, ma è sempre con te...non è giusto...voglio stare io con te...",Si era fermato lo toccava in ogni punto del suo corpo fino alla sua intimità, "Hyung non immagini quanto vorrei poterti vedere senza niente, quanto vorrei toccarti qui sotto...", ancora una pausa in cui il maggiore aveva deglutito, "Accettami...io credo di amarti...non ho mai provato nulla per nessun altro". Taehyung si era ritrovato ad annuire, lasciandosi, qualche secondo dopo, usare sessualmente con poca delicatezza da quel ragazzino. E ancora dopo costretto contro il migliore amico, a cui aveva sperato di risparmiare altra sofferenza, invece obbligato ad abusare di lui assieme all'altro.

Jimin aveva cercato di scordare quell'intera giornata, non che le seguenti per lui fossero migliori, ma soffrire a causa di una delle persone più importanti, fino a quel momento, lo segnò particolarmente. Diventare il nuovo giocattolino sessuale di uno sconosciuto lo aveva ferito, ma esserlo anche di Taehyung lo ferì profondamente e dopo alcuni mesi fuggì. Se ne andò per alcuni anni a Busan e quando tornò trovò la situazione completamente diversa, per quello che inizialmente rimase un ex amico. Era stato scaricato ed era diventato a sua volta il nuovo giocattolino. Taehyung lo ricordava fragile, dolce e indifeso, ora che lo rincontrava era totalmente diverso, molto più simile a Jungkook. Solo dopo un po' di tempo aveva capito che era solo colpa sua, era diventato così sviluppando un modo tutto suo di difendersi, di dimenticare e in un certo senso di vendicarsi. I pensieri del minore vennero improvvisamente interrotti dal senso di colpa, per quanto gli avesse già chiesto scusa e l'altro avesse accettato, non aveva comunque mai smesso di tormentarsi psicologicamente. Una mano si avvicinò, quasi facendolo sobbalzare, gli asciugò delle lacrime che senza se ne rendesse conto scivolarono sulle sue guance.

-Non voglio gli faccia ancora male...

Sussurrò cercando di guardare negli occhi il più basso, che distolse lo sguardo e lo mandò verso la stanza dove si trovava Yoongi.

-Non voglio si faccia più male nessuno...

Alzò leggermente il tono di voce attirando così, di conseguenza, la sua attenzione, che rispose senza guardarlo in faccia.

-Come? Esiste forse un modo per farlo smettere?

Rimasero entrambi con lo sguardo basso per qualche minuto poi qualcuno si intromise del discorso.

La scuola monotona? Chi sa...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora