5

187 4 4
                                    

Stavano per arrendersi e tornare a casa propria quando Hoseok ricevette una risposta e con un sorriso prese il telefono visualizzando. Subito si rabbuiò, Namjoon potè giurare di aver visto l'odio puro negli occhi dell'amico. Sollevò lo sguardo dal telefono e lo passò, anche lui lesse il messaggio poi notarono la foto. Si vedeva benissimo il corpo di Yoongi disteso in un letto che non era il proprio, con il corpo ancora più marchiato, il volto stanco,addormentato e il braccio destro intrappolato. Accanto la testolina rosa con un sorrisetto,provocatorio, si mordeva il labbro. Si guardarono non capendo come ci fosse finito li e come portarglielo via. L'unica cosa a cui il più grande riuscì a pensare in quel momento era riempire di botte quel faccino fino a farlo sanguinare, o forse anche peggio. Gli balenò per la mente l'idea di ripagarlo con la stessa moneta, ma la cosa migliore era seguirlo se si fosse presentato a scuola, altrimenti l'idea potrebbe anche essere tornata. Ovviamente non lo avrebbero mai lasciato li e questo il più piccolo doveva saperlo.

Yoongi era mezzo addormentato quando una figura entrò nella stanza avvicinandosi a lui. Lo aveva osservato da lontano e ora era li accanto a lui, seduto su quel letto da dove non poteva muoversi. Allungò una mano sul viso e lo sfiorò delicatamente, il maggiore non riuscì a vedergli il volto ma potè capire dal gesto di chi si trattasse ovvero Hoseok. Chiuse gli occhi beandosi del tocco del ragazzo e lasciando comparire sul suo volto un sorriso dolce. Li riaprì quando la mano scivolò sul suo collo poi sul petto, seguendo un percorso immaginario tracciato dai segni sulla sua pelle e si fermò sul cuore. Ancora il volto rivolto da un altra parte, ancora non potè vedere il sorriso contagioso del suo dongsaeng, che era esattamente ciò di cui sentiva il bisogno in quel momento. Pensò tra se e se che potesse essersi offeso o arrabbiato con lui per essere andato a casa di un altro senza dirgli nulla, o forse era rimasto schifato vedendolo così e non essendo lui ad avercelo ridotto. Il volto del maggiore si spense all'idea e lentamente il volto dell'altro si girò mentre la mano prese a scivolare sempre più verso il basso. Anche il suo sguardo era spento, si avvicinava ma c'era qualcosa di strano il lui, quando fù a pochi centimetri dal suo viso un sorriso inquietante apparve all'improvviso sulle sue labbra. Gli occhi si arrossarono iniziando poi a lacrimare, ma non era pianto quello ma sangue, la sostanza rossa uscì da ovunque sul suo viso. A quel punto urlò spaventato svegliandosi nel letto, si tirò su di scatto lasciandosi ricadere urlando di nuovo per il dolore.

-Non era proprio questa la reazione che mi aspettavo.

Jimin sbucò da sotto le coperte leccandosi le labbra, poi mordendosi il labbro inferiore continuando a tenere nella sua piccola mano il membro del maggiore ancora bagnato di saliva.

-Ma che?...

Lo guardò confuso, perdendosi nei suo pensieri ringraziò che fosse stato solo un sogno. Non avrebbe mai voluto vedergli rivolgere quello sguardo verso di lui.

-Rilassati...

Allungò la mano libera verso di lui che sono allora si rese conto di quanto il suo respiro fosse irregolare e la sua pelle sudaticcia.

-Non mi sembrava stessi facendo uno dei sogni migliori, quindi avevo solo pensato di svegliarti in modo carino.

Sorrise malizioso accarezzandogli i capelli poi la guancia, continuando con l'altra mano a percorrere la sua lunghezza.

-Beh se preferisci magari la prossima volta ti sveglio così...

Rise spostando la mano dalla sua guancia all'apertura, ancora indolenzita, sfiorandola con le dita facendo poi un po' di pressione, lui chiuse gli occhi digrignando i denti per il dolore.

-No ti prego non farlo...

Lo implorò ansimando in maniera ben poco adatta alla situazione.

-Tu mi dici una cosa però il tuo corpo mi dice esattamente il contrario...Chi dovrei ascoltare?

La scuola monotona? Chi sa...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora