07 Ottobre 1998
La mattina seguente fui svegliato da delle urla.
-Signor Evans cosa ci fa lei qui?- mi urlò contro Madama Chips.
-Mi scusi, ma ero in pensiero e sono dovuto venire qui per forza- dissi alzando la testa. Non mi accorsi che nel frattempo tenevo stretta ancora la mano di Severus. Senza rendermene conto, per tutta la notte avevo passato la mia magia in lui, e lo stavo facendo tutt'ora. Strinsi un ultimo momento, per poi interrompere il contatto.
-Dovrebbe essere punito, ha infranto le regole. Chiamerò il preside e deciderà lui. Prima però controllerò Severus- disse prendendo la bacchetta dalla tasca della veste. La agitò su Severus e inziò a girarci intorno, annuendo e storcendo la bocca. Dopo interi minuti di silenzio da parte sua, mi spazientì.
-La prego mi dica qualcosa- dissi implorante.
-Allora, in qualche modo la maledizione ha iniziato a rallentare. Vedo che la magia svanisce meno lentamente e spero questa sia una buona cosa. Purtroppo se non dovessimo trovare una soluzione entro massimo due giorni, credo che la maledizione sottrarrà tutta la sua magia facendolo diventare un magonò. Ringraziamo che Severus è un mago potente e possiede più magia di un uomo normale alla sua età. Le ferite, sono inspiegabilmente tutte chiuse- disse Madama Chips guardandomi.
-Le confesso che per le ferite la colpa è mia- confessai. -Si ricorda quella notte che le dissi che avevo utilizzato la mia magia per far guarire le ferite?- chiesi guardandola.
-Si certo. Sono rimasta stupita e ho cercato qualcosa a riguardo, trovando ben poco- rispose lei.
-Ho usato il processo inverso. Ho preso la mia magia e tramite un contatto l'ho trasferita al professore Piton- spiegai guardandola.
-Questo però non ha guarito la maledizione- disse lei, facendomi notare questo particolare.
-Però il flusso di magia ha rallentato. Se può aiutarlo starò qui tutta la giornata a fare la stessa cosa- dissi io sorridendo felice. Forse potevo aiutarlo a guarire, potevo cercare di bloccare la maledizione e successivamente, di distruggerla.
-Signor Evans non corri troppo. Utilizzare eccessivamente la sua magia potrebbe crearle problemi di salute. Non voglio guarire un paziente e farne stare uno male. Troveremo una soluzione- disse lei guardandomi.
-Però la prego, mi lasci venire qui un paio di ore e fare questa cosa. Non userò eccessivamente la mia magia, ma voglio aiutarlo e se fare questo mi dà anche un piccola possibilità di farlo, lo farò.- dissi io convinto. Madama Chips mi guardò con dolcezza e sorrise.
-Chiamo il preside. Proporrò questa cosa, poi andrai in Sala Grande a fare colazione.- disse lei afferrando la bacchetta ma prima che lei potesse muoverla la fermai.
-Possiamo usare un metodo più veloce- proposi io. -Emily per favore vai a chiamare il Preside Silente- dissi io guardando i piedi del letto, dove sentivo la presenza di Emily, lei si fece vedere e scomparve in una nuvola dorata.
-I colori della sua Fenice mi fanno pensare molto ai colori dei Grifondoro- disse l'infermiera osservando il punto dove era scomparsa la mia Fenice.
-Sono un Grifondoro no? Forse Emily sapeva che sarei venuto qua e sarei stato un grifondoro- dissi io sorridendo. Senza nemmeno potermi rispondere, Emily comparve insieme a Silente che aveva una faccia divertita.
-Cosa ci fa questo giovane Grifondoro fuori dal suo dormitorio a quest'ora?- chiese Silente guardandomi.
-Mi scusi preside. Non riuscivo a dormire al solo pensiero del professore qui. Sono stato la notte qui e mi sono addormentato.- dissi guardandolo colpevole.
-Sai che dovrò togliere punti alla tua casa?- disse Silente osservando la mia espressione.
-Ne sono consapevole. Mi prenderò le mie responsabilità glielo assicuro- risposi guardando Severus.
-Ne sono certo Tom. Prima di parlare della tua punizione però vorrei sapere il nostro Severus come sta- disse il preside spostando la sua attenzione da me a Madama Chips.
-Grazie al signor Evans le ferite di Severus si sono chiuse tutte. Inoltre, sempre per mano sua, la maledizione ha iniziato a rallentare, ma è ancora attiva- spiegò Madama Chips.
-E come ha fatto il signor Evans?- chiese il preside guardandomi.
-Ho utilizzato la mia magia affinché le sue ferite potessero guarire- spiegai io.
-Crediamo che grazie a questo trasferimento di magia, la maledizione ha rallentato poiché ha trovato ulteriore magia da sottrarre- spiegò l'infermiera.
-Come ha fatto a trasferire la sua magia nel professor Piton?- chiese Silente e notai una luce curiosa nei suoi occhi.
-L'ho sempre fatto su me stesso, cioè raggruppo la mia magia e la uso in modo che guarisca ciò che è danneggiato nel mio corpo. Ho usato il processo inverso, con un contatto ho trasferito la mia magia raggruppata in lui. La Magia è un po' come il dittamo, chiude le ferite, tutto ciò senza provare dolore- spiegai al preside seriamente.
-Immagino però che questo metodo funzioni solo su ferite poco gravi. No?- chiese ancora il preside.
-Certamente la ferita prima ha bisogno di una cura. Però se è un ferita molto grande e il dittamo mette troppo tempo per rimarginare la ferita, questo accelererà i tempi.- risposi io. -Ad esempio quando durante lo scontro contro i mangiamorte sono stato colpito, in una notte ho guarito i danni che rimanevano- spiegai io usando me come esempio.
-Quindi supponendo che questa tua pratica di guarigione ha rallentato la maledizione. Possiamo pensare che possa essere fermata?- chiese il preside interessato.
-Fermarsi non penso. Oltretutto penso che la maledizione si nutra della magia del signor Evans, tra qualche ora probabilmente ricomincerà a nutrirsi della magia di Severus- spiegò Madama Chips.
-Se lei mi da il permesso ogni quattro o cinque ore vorrei venire qui per donare al professore Piton un po' della mia magia. Nel frattempo possiamo cercare un modo per eliminare la maledizione- dissi io guardando il preside.
-Tom, voglio che mi insegni questa tecnica- disse il preside e quelle parole mi fecero arrosire. Mai nella mia vita avrei mai pensato di poter insegnare qualcosa ad Albus Silente, il mago più potente al mondo.
-Perché questa reazione?- mi chiese ancora il preside.
-Non avrei mai immaginato che proprio lei, il mago più potente al mondo, mi potesse chiedere di insegnarle qualcosa- risposi sinceramente con un sorriso.
-Nella vita non si smette mai di imparare e tu puoi insegnare a questo vecchio mago una cosa che non sa. Perciò mi insegnerai?- chiese il preside sorridendomi.
-Certo Signore. Possiamo iniziare subito se vuole- risposi io.
-Non se ne parla. Sei stato una nottata a trasferire la tua magia, hai bisogno di mangiare per riprenderti al meglio- disse l'infermiera con un tono che non ammetteva repliche.
-Dovremmo avere due ore di pozioni dopo il pranzo. Potrei venire qui subito dopo aver mangiato e trasferire la magia per mezz'ora o un'ora, poi se vuole potrei cercare di spiegarle come fare.- dissi io sperando in un sì.
-Bene signor Evans. Credo che sia il caso che ci avviamo verso la Sala Grande, la colazione ci aspetta- disse mettendomi una mano sulla spalla. Dopo aver lasciato un ultimo sguardo a Severus io ed il preside uscimmo dall'infermeria.
-Devo andare prima in dormitorio a mettere la divisa- dissi io fermandomi.
-Signor Evans posso pensarci io- disse il preside sorridendo. Con un leggero colpo di bacchetta i miei abiti cambiarono, diventando la divisa di grifondoro. -Mi sono permesso di fare un incantesimo di pulizia. Non vorrei farti fare brutte figure- disse con un sorrisino.
-La ringrazio preside. Dimentico sempre che era un professore di trasfigurazione- dissi io continuando a camminare.
-Tom, sei qui da poco eppure sembri sapere molto più di alcuni- disse il preside continuando a camminare al mio fianco.
-Il mio padrino prima di farmi venire qui ha preso il più possibile informazione su di lei e sull'Ordine. Voleva sapermi al sicuro- risposi io con disinvoltura. Mentire mi veniva più facile di quanto pensassi. Entrammo nella sala grande e si fermò vicino a Rose e Ginny.
-Ci vediamo dopo pranzo Tom. Buona colazione e buongiorno signorine- disse facendo l'occhiolino alle due ragazze con i capelli rossi. Mi sedetti al fianco di Rose e nemmeno il tempo di aprire bocca che tre undicenni si fiondarono accanto a noi per la colazione.
-Pesti come state? È un po' che non ci vediamo- dissi guardando i tre ragazzini.
-È colpa tua Tom. Da quando sei qui ad Hogwarts sei così occupato e non credo per studiare. Dimmi la verità hai una fidanzata?- chiese Teddy sorridendomi.
-Sei proprio un malandrino. No, non ho una ragazza- dissi io sorridendo e mi venne spontaneo guardare Ginny che arrossì sotto il mio sguardo. Riempì il piatto di cibo, mettendo anche tante cose dolci. Aveva ragione Madama Chips, dovevo rimettermi in forze per dare magia a Severus. Improvvisamente sentendomi fissare alzai lo sguardo verso il tavolo dei professori, dove Madama Chips e Silente mi guardavano mentre parlottavano fra loro. Silente vedendo il mio sguardo su di loro mi fece cenno di avvicinarmi al loro tavolo.
-Scusatemi- dissi alzandomi e camminando verso il tavolo. Sapevo che i miei amici e la maggior parte della sala mi stava guardando curiosamente.
-Con Madama Chips abbiamo pensato che non è il caso che tu fai uso di magia. Ne hai usata molta stanotte e potresti avere problemi- disse il preside. -Penserò personalmente ad avvisare i tuoi professori.- continuò subito dopo.
-Preside credo che non utilizzare la mia magia sia soltanto una cosa negativa. Ha bisogno di rigenerarsi e a parere mio è più facile se la utilizzo- risposi sinceramente.
-Troviamo un punto di incontro. Durante la ore di trasfigurazione non utilizzerai la magia, oltretutto voleva fare una lezione teorica e non pratica. Se vorrai potrai utilizzarla in incatesimi, ma sicuramente no per Difesa contro le arti oscure. Non vogliamo che anche lei stia male- disse il preside con preoccupazione.
-Si fidi di me preside. Non farei mai niente che possa creare problemi al mio nucleo magico- risposi sorridendo.
-Signor Evans non deve assolutamente fare incantesimi non verbali. È un carico troppo di energia e se lei ci riesce soprattutto senza bacchetta.- disse l'infermiera seriamente.
-Non si preoccupi Madama. Ancora non so fare incantesimi senza bacchetta, però mi ha ricordato che dovrei esercitarmi al più presto- risposi ricordando quel particolare.
-Allora le propongo una cosa. Lei insegna una cosa a me ed io insegnerò una cosa a lei- disse il preside con un sorrisino.
-Ci sto professore. Però io darei la priorità a lei, abbiamo una cosa più importante da fare- dissi enigmatico, ma chi sapeva di Severus, capì subito.
-Perfetto. Allora vada a continuare la sua colazione. Ci vediamo dopo- disse il preside bevendo un sorso di thè dal suo bicchiere. Dopo aver salutato mi congedai ritornando al mio tavolo. I miei amici mi iniziarono a riempire di domande.
-Ragazzi calma. Il preside ha saputo della mia voglia di imparare incantesimi senza bacchetta e si è proposto di insegnarmelo. Tutto qui- dissi cercando di sviare il discorso e fortunatamente ci riuscì. Ci alzammo per andare a lezione, sapendo che quella lezione sarebbe stata incredibilmente lunga.
STAI LEGGENDO
Harry Potter e la Dimensione Parallela.
FanfictionHarry James Potter, dopo aver sconfitto Voldemort si ritrova completamente solo. Ancora una volta Albus Silente gli da una mano a ritrovare tutti i suoi familiari stessi. Va in una dimensione parallela, dove dovrà far fidare le persone di uno sconos...