CAPITOLO DICIASETTE

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18 Dicembre 1998

Era arrivato il giorno tanto atteso, mi trovavo sul Hogwarts Express insieme a tre piccoli malandrini e due bellissime ragazze dai capelli rossi.
-Da quanto tempo non passi il Natale con i tuoi parenti?- mi chiede Teddy guardandomi.
-Davvero tanto tempo Teddy. Non ricordo nemmeno cosa significa passare un Natale in famiglia- risposi sorridendogli.
-Non preoccuparti, a casa nostra non ti sentirai mai solo- disse Sirius.
-Mi chiedo però come fanno le persone a chiamarvi senza che si girino James o Sirius?- chiesi con un sorrisetto.
-Semplice. Per tutti noi siamo Jamie e Siri. I nostri genitori non ci chiamano mai con i nostri nomi completi- rispose James ridendo.
-Penso che dovrò ricordarlo, per evitare di fare girare due persone alla volta- dissi ridendo insieme a loro.
-Purtroppo mio padre e mio zio non hanno molta fantasia- mi disse Rose.
-E menomale che non ti hanno chiamata Lily- dissi ridendo in faccia a mia sorella.
-Ci avevano pensato sai? Erano indecisi tra Lilium e Lene- disse Rose trattenendo le risate.
-Chi è Lene?- chiesi curioso.
-Mia mamma, si chiama Marlene. È una medimaga al San Mungo- rispose James al posto di Rose.
-Sapevo che tua madre fosse una medimaga, ma non sapevo che fosse Marlene Mckinnon- dissi pensieroso.
-La conosci?- mi chiese stavolta Sirius.
-No, ma ne ho tanto sentito parlare. Il mio padrino si è informato un po' su tutti voi, o almeno sull'Ordine- risposi io. Rose mi lanciò un'occhiata che non passò inosservata a Ginny.
-Vado a cercare Luna, doveva darmi alcuni appunti di incantesimi- disse Ginny alzandosi, il suo tono mi sembrava seccato.
-Anche noi andiamo a cercare alcuni nostri compagni. Tra una decina di minuti torniamo- disse Jamie alzandosi insieme agli altri due ragazzini ed uscendo.
-Dalla tua espressione sentendo nominare Marlene mi ha lasciato intendere che non le è andata molto bene- mi disse Rose non appena uscirono tutti.
-È stata uccisa insieme a tutta la sua famiglia. Non l'ho conosciuta personalmente, una volta però Sirius me l'ha accennata- risposi con sincerità.
-Chissà quante altre persone che nella tua dimensione sono morte, qui invece sono vive- disse Rose, sicuramente era un pensiero detto ad alta voce.
-Tante Rose. Ad esempio Frank e Alice Paciock nella mia dimensione sono stati torturati con la cruciatus fino ad impazzire. Erano costantemente ricoverati al San Mungo, non si ricordavano nemmeno più di Neville.- dissi io pensieroso.
-Oddio!- esclamò mettendosi una mano davanti alla bocca, gli occhi gli si fecero improvvisamente lucidi.
-Chissà quanto hai sofferto per tutte queste cose- disse lei guardandomi.
-Tanto, mi sono sempre sentito un po' responsabile. Quando Sirius è morto è stato molto peggio. Era venuto a salvarci, a salvare me e quando l'ho visto attraversare quel velo ho sentito un pezzo di cuore rompersi. Volevo uccidere Bellatrix, vendicare il mio padrino, ma poi mi sono reso conto che uccidendola avrei fatto proprio ciò che voleva Voldemort.- spiegai con le lacrime gli occhi. Dopo anni ancora il ricordo della morte di Sirius mi faceva soffrire
-Harry, sei una persona forte. I tuoi ricordi me l'hanno mostrato. Ed ora, ora che non sei più solo, sarai ancora più forte- mi disse prendendo le mie mani. -Io sono con te e ci sarà con te anche Severus. Inoltre non appena lo dirai agli altri, nemmeno loro ti lasceranno- continuò guardandomi negli occhi per poi abbracciarmi. Tra le sue braccia mi lasciai sfuggire qualche lacrima. Ci staccammo immediatamente sentendo la porta della cabina aprirsi, Ginny entrò lasciandoci un'occhiataccia.
-Scusate se vi ho interrotto..- mormorò con tono duro per uscire nuovamente.
-Le piaci ed è gelosa. Nonostante sappia che ci lega sono una forte amicizia fraterna, la gelosia la mangia viva- disse Rose facendosi scappare in sorrisino.
-Anche a me piace. Solo che lei ora mi vede come Tom Evans, una persona che non sarà qui per sempre. Presto Harry Potter prenderà il posto di Tom, non ora, ma presto- dissi io sorridendogli. Il nostro discorso fu interrotto dalle tre piccole furie.
-Abbiamo preso qualche dolce, tenete- disse Sirius porgendoci alcune cioccorane e altre caramelle. Il tempo passò velocemente e presto ci accorgemmo di essere arrivati a King's Cross. Non appena prendemmo i nostri bagagli scendemmo trovando la famiglia Potter e Black al completo. Lì, abbracciata a Sirius, c'era anche Marlene. Era la prima volta che la vedevo di persona.
-Tom piacere Marlene. Jamie mi ha parlato molto di te ed anche Sirius e James.- disse Marlene porgendomi la mano.
-È un piacere signora Mckinnon- dissi educatamente.
-È vero che mia moglie non è più tanto giovane, ma non chiamarla signora- disse Sirius ridendo.
-Scusami Marlene- ripetei sorridendo.
-Ora va meglio- disse Marlene. -Ora andiamo ragazzi- continuò attirando la nostra attenzione. Ci allontanammo dalla stazione ed entrammo in un vicoletto per poi smaterializzarci a Grimmuld Place numero 12.

Harry Potter e la Dimensione Parallela.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora