06 Ottobre 1998
Dopo aver convinto Madama Chips di essermi ripreso, tornai a svolgere la mia routine. Per quel ultimo giorno di convalescenza Silente mi aveva esonerato dalle lezioni. Sapevo già come avrei impiegato quel tempo. Quando mi vestì, uscì dal mio dormitorio per raggiungere la torre dei Corvonero. Avevo intenzione di fare una chiaccherata con una persona, o meglio con un fantasma. Cercai in lungo e in largo.
-Helena- la chiamai per attirare la sua attenzione, lei si girò di scatto stupita.
-Come fai a sapere?- chiese lei stupita.
-Io conosco la tua storia, so di tua madre e del Barone Sanguinario, anche del diadema- dissi io lentamente con cautela, non volevo farla agitare. Avevo bisogno di metterla a suo agio, anche se era strano dirlo per un fantasma.
-Cosa c'entra il diadema ora?- chiese lei agitata.
-Helena io ho bisogno di sapere dove hai nascosto il diadema- risposi guardandola.
-No. L'ultima volta che l'ho detto... no!- esclamò.
-So che Tom Riddle è venuto a chiedertelo, so che si trova in Albania. È diventato un oggetto oscuro e bisogna distruggerlo al più presto. Ho bisogno del tuo aiuto- dissi implorando.
-Sai, ci assomigli. Era molto persuasivo. Rivedo lui in te.- disse lei fluttuandomi intorno.
-Ti sbagli. Io e Tom Riddle siamo opposti.- risposi irritato.
-So cosa ha fatto con il diadema di mia madre-urlò frustata.
-Hai ragione e ti giuro che io voglio distruggerlo- dissi sinceramente. Mi osservò ancora, mi stava studiando.
-Prima di farlo diventare un oggetto Oscuro lo lasciò lì, in quel tronco in Albania. Sai che venne qui a chiedere un lavoro vero?- chiese lei interrompendo il discorso.
-Si. Vai avanti per favore- dissi io leggermente spazientito.
-Era furioso per il rifiuto del preside così andò in un posto e lo nascose qui all'interno del castello, sotto gli occhi di Albus Silente- disse lei.
-Tu come fai a sapere queste cose?- chiesi curiosa.
-Quando ho visto colui che si fa chiamare Lord, usando la mia invisibilità lo seguii. So esattamente il posto dove l'ha nascosta.- disse lei osservando la mia reazione. Scattai subito, raddrizzandomi. Se l'avessi potuta afferrare dal braccio, l'avrei fatto.
-Mostramelo ti prego- dissi guardandola. Lei mi guardò, si girò e inizio a fluttuare. Era così veloce che dovetti correre per tenere il passo. Mi riportò davanti la Stanza delle Necessità.
-Lui pensava di essere stato l'unico a scoprirlo, ma si sbagliava. Pensa alla stanza dove tutto viene nascosto- disse lei e attraversò il muro. Feci come detto vedendomi spuntare la porta che mi portò in quella stanza dove avevo cercato il diadema, senza successo.
-Non vorrei contraddirti ma ho messo a soqquadro questa stanza senza trovare nulla.- dissi io seccato.
-Non hai cercato nella stanza adatta. Seguimi- disse iniziando a fluttuare nuovamente sempre più veloce. Percorse la stanza con sicurezza fino a quando ci trovammo davanti ad un porta. Non l'avevo mai notata, avevo passato lì ore ed ore, ma non avevo notato quella porta. Osservai attentamente Helena che scomparì dietro la porta, così la seguì. Mi ritrovai in una stanza curiosa. C'erano anche lì vari oggetti, tanti, ma solo guardandoli ci si rendeva conto della ricchezza di quegli oggetti. Ero quasi sicuro che molti degli oggetti appartenenti ai Fondatori e ritenuti scomparsi si trovavano proprio lì. Osservai bene cosa faceva Helena, cosa guardava e si fermò davanti a una scatola.
-È qui che si trova il diadema- disse lei puntando la scatola, che io aprì. All'interno era fatta di velluto rosso e il diadema brillava sotto la luce.
-Helena, grazie. Al più presto distruggerò il diadema. Sei stata di vitale importanza.- dissi davvero di cuore.
-Spero di incontrarti presto e che vincerai questa battaglia contro l'Oscuro Signore- disse lei sorridendo, poi scomparve. Afferrai tutta la scatola, ma improvvisamente il marchio nero cominciò a bruciare. Corsi fuori dalla stanza delle Necessità e iniziai a correre per raggiungere la Torre. Una volta entrato mi cambiai velocemente e raggiunsi il cancello dove c'era già Piton che mi aspettava.
-Prima di andare facciamo due passi- disse lui guardandomi. Mentre camminavamo mi diede la pozione per "occultare" i ricordi. -Il Signore Oscuro ha in mente di affidarti un compito, cosa sia non lo so. Solitamente non mi manda mai in missioni in cui è incluso l'Ordine, ha paura che possano riconoscermi e cosi fare cadere la mia copertura da quello che definiamo spia. Spero che eviti di mandare anche te in combattimento. In quel caso ho già una soluzione- disse lui guardandomi mentre ci avvicinavano ad Hogsmeade. -Ho inventato personalmente degli incantesimi capaci di farli sembrare offensivi, ma non lo sono.- spiegò lui e guardando la mia faccia perplessa sorrise.
-Mi spiego meglio. Uno di questi incantesimi provocano una ferita all'avversario, ma è una ferita finta. Uscirà sangue, visto dall'esterno sembrerà un taglio davvero brutto, ma al bersaglio apparirà come un solletico lì dove è stato colpito. E' così che mi faccio riconoscere quelle poche volte che sono in battaglia- spiegò lui più chiaramente.
-Quindi se dovessi trovarmi in una battaglia contro l'Ordine posso scagliare queste finte fatture?- chiesi io.
-Se ci fosse questa eventualità si. Con un semplice incantesimo potranno chiudere la ferita. L'Ordine sa come reagire a questo incantesimo- mi spiegò ancora il mio padrino. Sapere di dover colpire la mia famiglia mi faceva stringere il cuore, ma se non era niente di mortale si poteva fare. Annuì convinto, poi passò alla spiegazione dell'incantesimo. Al primo tentativo riuscì a padroneggiarlo, tutto questo verbalmente. Al terzo tentativo riuscì a farlo non verbalmente sotto lo sguardo orgoglioso del mio padrino.
-Bene. Ora credo che possiamo andare- disse alzando il braccio verso di me. Sospirai e lo afferrai, trovandomi davanti la porta. Alzai le barriere mentalmente mentre entravamo e mi ritrovai sempre nella solita stanza, questa volta però era vuota. Eravamo solo io, Severus e Voldemort.
-Entrate su- disse verso di noi. Entrambi ci inchinammo abbassando la testa e baciando le vesti.
-Alzatevi ragazzi. Ho una cosa importante da dire.- disse lei fermandosi un attimo. -Questa sera verso le 7 cercheremo nuovamente di conquistare Diagon Alley. Voi due andrete a combattere- disse lui sorridendo contento.
-Mio Signore lei sa i miei dubbi....- fermò le parole di Severus.
-Infatti tu Severus supervisionerai la battaglia. Controllerai che Tom sia all'altezza e che nessuno dell'Ordine venga ucciso- disse ancora Voldemort rivolto solamente a Severus.
-Tu invece, Tom dovrai schiantare e ferire più persone dell'ordine, Senza farti ammazzare ovviamente- disse lui con un ghigno.
-Mio Signore non se ne pentirà lo prometto- dissi io con convinzione.
-Ne sono certo- disse Voldemort ghignando. -Ora, Severus vorrei parlare con te privatamente- disse Voldemort guardandomi. Era un ordine, dovevo uscire. Lasciai direttamente la casa e aspettai fuori. Severus mi avrebbe raccontato tutto. Dopo almeno dieci minuti uscì dalla casa e senza parlare mi porse il braccio. Afferrai deciso e ci smaterializzammo. Mi ritrovai poco prima il cancello di Hogwarts.
-Temo che non abbiamo il tempo per avvisare Silente. Vedrò comunque se c'e qualcuno di turno a Diagon Alley, in quel caso non c'e bisogno di avvisare- disse lui entrando a passo spedito prima di fermarsi davanti le scale.
-Ti farò trovare tra dieci minuti i vestiti che dovrai mettere. In questo tempo, libera la mente. Sarà utile per essere concentrati- disse Severus guardandomi. -Dopo ti racconterò tutto- dise facendomi un lieve sorriso, poi entrambi ci dirigemmo verso le nostre rispettive stanze. Arrivato nella sala comune di Grifondoro trovai Rose e Ginny.
-Ehi Tom dove vai così di fretta?- chiese Rose guardandomi.
-Ho una punizione con Piton prima di cena.- dissi io sorridendole nervoso.
-Una punizione?- chiese lei stupita
-Piton ti adora, sei l'unico Grifondoro a cui assegna punti e poi sei bravo in pozioni- continuò lei osservandomi attentamente.
-Bhè..ecco. Non è una vera e propria punizione- dissi io cercando di trovare una via di fuga a quella conversazione che mi aveva colto impreparato.
-Spiegati meglio- disse Ginny prendendo la parola solo ora.
-Vuole farmi una specie di corso avanzato di pozioni. Pensa che sia bravo- risposi mostrandomi convinto. -Certo non me l'ha detto esplicitamente che sono bravo, ma l'ha fatto capire.- dissi ridendo.
-Sono ancora cinque del pomeriggio, vuoi restare un po qui con noi?- chiese Rose.
-Perdonami ma ho ancora alcuni compiti da finire. Se finisco presto ci vediamo qui in Sala Comune dopo cena. Non so quanto tempo sarò occupato- dissi io puntando già lo sguardo verso le scale.
-Va bene Tom- disse Rose e lei lasciai li, consapevole dei loro sguardi sospettosi. Entrai nella stanza e andai a farmi una doccia molto veloce. Ero davvero nervoso, sapere che avrei dovuto colpire coloro che erano la mia famiglia, o meglio lo erano nella mia dimensione. Eppure la mia testa non riusciva a stare tranquilla al pensiero che sarebbe stata una vera e proprio imboscata.
-Emily- la chiamai mentalmente.
-Dimmi harry- rispose lei solamente.
-Puoi farmi smaterializzare all'interno di Hogwarts?- chiesi.
-Credo di si. Potremmo provarci- disse lei euforica per la nuova prova.
-Proviamoci- dissi ad alta voce. Emily si presentò davanti ai miei occhi.
-Dove stai quando non sei con me?- chiesi dolcemente lasciandogli delle carezze sulla testa.
-Io sono sempre con te, anche se non fisicamente. In qualsiasi momento tu sarai un pericolo, mi troverai al tuo fianco- disse lei. -Arriverà un momento, quando la nostra fiducia reciproca sarà totale, che ci sarà un modo per farmi stare dentro di te. È comunque qualcosa che al momento non posso dirti- spiegò lei guardandomi con gli occhi verdi smeraldo uguali ai miei.
-Io mi fido di te- dissi indispettito.
-Lo so Harry. Ora dimmi dove vuoi che ti porto- disse lei.
-Voglio provare ad andare prima da Severus. Quindi ai suoi alloggi.- dissi io avvicinandomi ad Emily. Nemmeno il tempo di mettere un dito sopra la sua testa che mi sentì risucchiare verso di lei. Era una sensazione diversa della materializzazione congiunta, quasi piacevole. Fu ancora più esilerante la reazione di Severus vedendomi apparire improvvisamente nelle sue stanze, infatti scattai a ridere.
-Tu sei impazzito. E se ci fosse stato qualche studente?- chiese lui guardandomi male.
-Come se non ti conoscessi. Non porti nessuno nei tuoi alloggi- risposi sorridendo.
-Ora spiegami cosa ci fai qui- disse guardandomi male.
-Volevo sapere se avevi avvisato Silente- dissi facendo le spallucce.
-Cosa?- chiese lui stupito. -No. Perché?- chiese ancora.
-Non voglio che siano impreparati. Non starei tranquillo- risposi io.
-Se lo preferisci, avvisalo. Ma non dire che io sarò con te. Inizierebbe a fare le solite ramanzine e se non si nota non ho più sedici anni.- disse lui con voce furiosa. Sapevo che era tutta apparenza la sua, ormai avevo imparato a conoscere i momenti reali di rabbia, da quelli momentanei.
-Va bene. Ti lascio sbollire la rabbia- dissi facendogli l'occhiolino e ridendo. Prima di sentire la sua risposta toccai Emily che mi portò nello studio del preside.
-Che curiosa visita. Non sapevo si potesse materializzare a Hogwarts- disse Silente piuttosto divertito.
-Probabilmente ci si può smaterializzare solo con una Fenice. Ma sono qui solo per dirle una cosa velocemente- dissi facendomi serio.
-Dimmi Tom- disse lui osservandomi.
-Voldemort mi ha dato una compito. Io insieme ad un altro gruppo di mangiamorte, atteccheremo Diagon Alley alle sette. Vorrei che vi teneste preparati, senza dare troppo nell'occhio.- spiegai al preside con tono serio.
-Grazie dell'avviso Tom. Credo che ci sia già qualcuno dell'Ordine a Diagon Alley, ma mi terrò pronto a chiamare anche gli altri. Stai attento Tom, perché verranno sicuramente anche gli Auror. Spero tu abbia parlato con Severus- disse lui sorridendomi con tono rassicurante.
-Si. Mi ha insegnato l'incantesimo. Cercherò di non usarlo troppo. Farò un ripasso degli incantesimi offensivi che però non siano troppo dannosi alla salute di qualcuno dell'ordine.- dissi io guardando il preside.
-Posso farti una lista Tom e inviartela nei tuoi alloggi se vuoi- mi disse il preside.
-Le sarei grato. Ora mi scusi, ma dovrei finire di prepararmi.- dissi sorridendo ed Emily ricomparsa al mio fianco.
-Stai attento Tom. Buona fortuna- disse Silente e sorridendogli toccai la testa di Emily per ritornare nella mia stanza. Sul letto trovai degli abiti completamente neri, ma la cosa che spiccava di più tra quegli indumenti era una maschera argentata. Mi guardai intorno come se qualcuno potesse vedermi e la indossai. Era come se quella maschera sprigionasse magia oscura. La levai subito e solo in quel momento notai che insieme ai vestiti c'era un piccolo foglio di pergamena. All'interno, riconobbi la scrittura di Silente, c'erano diversi incantesimi offensivi. Guardai l'orologio, notai che mqncava poco alle sette, così chiamai Emily.
-Portami da Severus per favore- dissi toccando la testa della mia adorabile Fenice. Mi ritrovai nel salotto dei suoi alloggi, mentre di lui nemmeno l'ombra. Mi guardai intorno, per notare dove potesse essere. Fu solo in quel momento che vidi la luce sotto la porta. Entrai nel suo piccolo laboratoio personale, stava mettendo alcune opzioni nella fiale.
-Scusami ma porto sempre alcune delle mie pozioni con me. Almeno sono certo che per qualsiasi cosa abbiamo un piccolo aiuto- spiegò lui sigillando le fiale e infilandole nella tasca del mantello. -Come ci muoveremo?- mi chiese facendomi intendere la sua curiosità.
-Emily- la chiamai dolcemente e si mise davanti a noi. -Portaci in un vicoletto di Diagon Alley per favore- dissi toccandogli la testa, appena lo fece anche Severus e fummo lasciati in un vicolo. Raggiungemmo gli altri, camminando insieme con postura fiera e potente. Le nostre due auree magiche insieme, superavano quasi quelle del gruppo intero, ad eccezione di Bellatrix.
-Bene. Il Signore Oscuro non ci ha dato un piano ben preciso, l'unica cosa che mi ha raccomandato è di non uccidere nessuno. Pensa che una volta acquistato potere tutto questa perdita di sangue magico sarebbe uno spreco. Perciò non voglio vedere nessuno uccidere qualcuno. Sappiamo che probabilmente già ci sono persone a pattugliare. Possiamo andare- disse Severus indossando la maschera e osservando me fare lo stesso. Una dozzina di mangiamorte stavano percorrendo una delle strade principali, le urla furono immediate. Avevano iniziato a torturare e ferire qualsiasi individuo passava.
-Dovrai essere spietato, io posso coprirti con il Signore oscuro, ma chiederà anche a Bellatrix, o a chiunque.- mi disse Severus mentre avanzavamo.
-Lo so, e non vorrei mai farlo- risposi guardandolo.
-Se a mente lucida ti viene difficile, lasciati andare all'oscurità della maschera, tenendo sempre un freno a ciò che fai- disse lui guardandomi. Un uomo correva verso di noi e notai Bellatrix guardarmi.
-Crucio- dissi puntando la bacchetta contro il mago, sentendolo urlare e buttarsi a terra dal dolore. Tenni l'incantesimo attivo per un minuto, per poi continuare ad avanzare. Mentre stavo torturando l'ennesima persona notai alcuni fasci di luce bianca toccare terra, l'Ordine della Fenice era arrivata. Notai immediatamente James, Sirius e Remus. Poco dietro loro c'erano Lily e Frank e Alice Paciock, insieme ad altri membri dell'ordine. La battaglia iniziò subito, cercavo di concentrarmi il più possibile. Iniziai a colpire esclusivamente gli auror che non conoscevo, in modo da non cominciare un duello con qualcuno che per me faceva parte della famiglia. Mi accorsi, ben presto, che i membri dell'Ordine della Fenice non mi riconoscevano sotto la maschera e che spesso dovevo schivare qualche incantesimo mandatomi contro. Capì che l'unico modo che avevo per farmi riconoscere, era usare quell'incantesimo. Osservai bene il campo di battaglia, cercando qualcuno da poter colpire. Decisi chi sarebbe stata la mia vittima, così mi girai verso Remus e pronunciai l'incantesimo mentalmente. Remus che era leggermente distratto, fu colpito subito sul braccio. Si girò immediatamente verso di me e fece un cenno per poi lanciarmi lo stesso incantesimo e facemmo finta di iniziare un duello mandandoci fatture piuttosto divertenti. Non mi accorsi dei numerosi auror che erano arrivati, erano più del doppio di noi. Una voce alle mie spalle mi distrasse un attimo.
-Evans, ritirata. Sono troppi.- sentì dire da Bellatrix. Notai Severus con il braccio alzato in un chiaro segno di afferrarlo per la materializzazione. Mi avvicinai lentamente, senza dare le spalle agli auror e all'Ordine, mentre loro continuavano a mandare fatture contro gli ultimi mangiamorte non ancora materializzati. Quando fui abbastanza vicino per affettare il suo braccio un incantesimo colpì Severus e subito dopo ci smaterializzammo.
Mi ritrovai ad Hogsmede, con Severus sanguinante tra le braccia.
-Severus aprì gli occhi dai- dissi io scuotendo, aprì il mantello per prendere le pozioni che aveva portato e capì perché non rispondeva. Nella caduta le ampolle che erano all'interno del mantello si erano rotte, alcune si erano infilate in profondità.
-Emily- urlai d'un tratto. La mia Fenice spuntò davanti a me.
-Portami all'infermeria di Hogwarts- dissi subito dopo. Alzai la mano e Emily scese e porgendomi la zampa. Ci portò in infermeria, feci adagiare Severus sopra un letto. L'infermeria era deserta, la mia mente si bloccò completamente. Strinsi la bacchetta e l'agitai. Un cervo uscì dalla mia bacchetta e mi bloccai un secondo. Era il modo piu facile per contattarli, ma anche il modo più facile per farmi scoprire. Andai verso le scorte dell'infermeria prendendo una pozione rimpolpasangue e gliela feci bere nonostante il poco aiuto che mi stava dando.
-Emily vai a chiamare Silente. Portalo immediatamente qui insieme a Madama Chips- dissi io guardando la mia Fenice ai piedi del letto che scomparve subito. Nel frattempo cercai di ricordare qualche incantesimo di guarigione, senza trovarne uno. Nemmeno un minuto dopo il preside spuntò insieme all'infermiera.
-È stato colpito. Non sapevo cosa fare. Gli ho dato una pozione rimpolpasangue, ma non mi è venuto altra idea.- dissi io parlando velocemente.
-Calmati Tom. Madama Chips penserà a lui- disse prendendomi per il braccio, spostandomi così da far passare Madama Chips. Osservai attentamente l'infermiera mentre muoveva la bacchetta sul corpo di Severus. Vidi la sua espressione cambiare da scioccata a preoccupata.
-Come sta?- chiesi avvicinandomi al letto.
-Signor Evans deve lasciarmi lavorare. Sarò sincera, è in grave condizioni. Certo la pozione che gli hai dato ha reso meno gravi le sue condizioni. Non so che maledizione l'ha colpito, sembra che secondo dopo secondo prende la sua magia ed aumenta la maledizione.- spiegò Madama Chips guardando prima me e poi il preside.
-Pensi di riuscire a salvarlo?- chiese Silente rivolto all'infermiera.
-Non lo so preside. È qualcosa di piuttosto complicato, ma stia certo che ci proverò. Severus è un membro dell'Ordine della Fenice oltre ad essere un insegnate- disse Madama Chips con tono dolce.
-Tom, lasciamo lavorare la nostra infermiera. Domani mattina potrai venirlo a trovare prima delle lezioni- mi disse il preside con tono gentile, facendomi capire che dovevamo andarcene. Diedi un ultimo sguardo a Severus per poi uscire.
-Signor Evans, credo che anche lei debba stare qui per un controllo- mi disse Madama Chips prima di uscire.
-Madama non si preoccupi. Come lei ben sa, ho un modo tutto mio di guarire- risposi seriamente e senza aspettare risposta uscì dall'infermeria. Silente mi seguiva pochi passi dietro ed adesso che l'adrenalina scemava sentivo la stanchezza sia fisica che mentale.
-Tom ora puoi spiegarmi cos'è successo?- chiese Silente. Quella domanda mi sembrò così stupida da volergli rispondere in malo modo, ma mi trattenni.
-Severus era il supervisore per quella battaglia e prima di smaterializzarci è stato colpito- risposi solamente.
-Ora mi scusi ma vorrei salire al dormitorio per riposare. Con permesso preside- dissi avanzando verso le scale. Il preside non disse nulla e mi lasciò andare al mio dormitorio. Entrando della sala comune trovai Rose ad aspettarmi su una poltrona.
-Tom tutto okay?- mi chiese mia sorella.
-Si. Scusami ma vorrei andare a riposare- dissi senza guardarla negli occhi.
-Cos'e successo? Sono venuta nell'aula di Piton, nel suo ufficio e non eravate li. Sta bene vero?- chiese lei con gli occhi lucidi. -Severus è il mio padrino. Non voleva esserlo dopo la morte di Harry, ma mio padre ha insistito tanto- disse lei.
-Rose calmati. Non è nel pieno delle sue facoltà, ma sta bene- dissi io sentendomi subito in colpa per la menzogna. -Però non dire a nessuno ciò che è ho appena detto. Silente vorrà la massima segretezza e io l'ho detto a te perché, perché sei tu- dissi sorridendole. Perché era mia sorella, ecco perché glielo stavo dicendo.
-Va bene Tom, ma voglio sapere come sta, perciò ogni volta che hai sue notizie, pretendo che me le comunichi- disse lei guardandomi
-Va bene. Ora buona notte- dissi sorridendole, sorriso che lei ricambiò per poi dividerci ognuno nella proprie scale. Una volta coricato cercai più volte di prendere sonno, senza successo ovviamente.
-Emily, portami da lui ti prego- dissi nel buio della mia stanza. Emily spuntò sopra la mia spalla e ci smaterializzammo immediatamente in infermeria. Fortunatamente Madama Chips non c'era, così trasfigurai la sedia accanto al letto in una poltrona e mi appoggiai al letto stringendogli la mano.
-Non lasciarmi. Nemmeno il tempo di averti trovato, non voglio perderti- dissi in un sussurro.
-Harry sposta un po' della tua magia nel suo corpo, dovrebbe aiutare- mi disse Emily mentalmente. Strinsi ancora di più la mano, preparandomi a trasferire la mia magia in lui, usando il mio personalissimo metodo di guarigione in lui. Chiusi gli occhi continuando a dargli più magia possibile e solo in quel minuto, vicino a Severus riuscì a prendere sonno.Angolo Autrice
Okay sono terribile. Avevo promesso più di un mese fa di aggiornare, ma credetemi che ho avuto così tante cose da fare da non riuscire a scrivere una parola dietro l'altra. Non prometto niente, ma cercherò di essere più presente e puntale. Avviso già che non ci sarà un aggiornamento fino a fine agosto, anche perché devo sostenere degli esami di recupero e devo studiare molto. In realtà il capitolo volevo dividerlo in due parti, ma ho deciso di lasciarlo lungo com'e ad aggiungere nel prossimo capitolo o parte successiva. Vi ringrazio ancora una volta di seguirmi. A presto :*
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Harry Potter e la Dimensione Parallela.
Hayran KurguHarry James Potter, dopo aver sconfitto Voldemort si ritrova completamente solo. Ancora una volta Albus Silente gli da una mano a ritrovare tutti i suoi familiari stessi. Va in una dimensione parallela, dove dovrà far fidare le persone di uno sconos...