Alle sei puntuale ero davanti alla porta dello studio di Severus, avevo messo la camicia per quell'occasione ed ero coperto da un leggero mantello nero. Entrai nello studio e Piton mi aspettava davanti al camino.
-Sei pronto?- mi chiese osservandomi.
-Si- risposi sorridendo.
-Bene, c'e un incantesimo nei nostri camini che tu devi solo dire la casa del membro dell'Ordine dove vuoi andare. In questo caso, Quartier Generale- mi spiegò Piton. Prese un pugno di cenere e si infilò dentro il camino.
-Quartier Generale- disse lui deciso e buttò la cenere a terra. Scomparì con una fiammata verde. Presi anch'io un pugno di cenere e dopo essere entrato nel camino dissi la mia desinazione, scomparendo all'interno del camino. Mi ritrovai a Grimmuld Place con la mia famiglia che mi aspettava davanti il camino.
-Ben arrivato Tom- disse per primo James avvicinandosi e stringendomi la mano, ma la scossa fu lieve, quasi impercettibile. Fu il turno del resto dei saluti, anche Remus era li.
-Mia moglie voleva tanto conoscerti, ha sentito parlare tanto della partita, ma il lavoro viene prima di tutto e non può esserci- mi disse Sirius accompagnandomi verso la sala da pranzo, come se non sapessi dov'era. Entrammo e la tavola era piena di pietanze, sia del mondo magico che babbane. Ci sedemmo tutti, Sirius e James a capo tavola, a destra di James, Lily ed io. Remus era dall'altro lato di James e avevo Severus proprio davanti.
-Come ti trovi ad Hogwarts?- mi chiese Lily mentre mangiavamo.
-Non ci si può trovare male ad Hogwarts.- risposi con un sorriso.
-E Severus ti tratta bene?- mi chiese nuovamente mia madre.
-Ovviamente. Sono il suo alunno preferito, vero Severus?- dissi io ridendo, ma non mi accorsi di averlo chiamato per nome.
-Se si fa chiamare per nome allora davvero sei il suo alunno preferito - disse James ridendo come uno scemo.
-Io e Tom abbiamo instaurato un buon rapporto da quando è iniziata la scuola. Abbiamo collaborato per alcune pozioni e si è dimostrato un buon alunno, ma ancora di più una brava persona- spiegò Piton e gli sorrisi per ringraziarlo delle parole.
-È il primo alunno a cui cedi tutta questa confidenza- puntualizzò Lily guardando il suo migliore amico.
-Ne sono consapevole e suppongo che mi andrà contro questa confidenza- disse Piton dandomi un occhiataccia, ma vedevo affetto nel suo sguardo. La cena continuò con molti anneddoti sui malandrini che ci fecero ridere a crepapelle.**
Finito di mangiare ci accomodammo in salotto.
-Perciò Tom. Oggi hai battuto a mio marito? Ha pianto tutto il pomeriggio- disse mia madre ridendo. Improvvisamente sentì un sibilo fin troppo familiare. Cercai lo sguardo di Severus e lo feci entrare nella mia testa per fargli capire a cosa pensavo. Mi alzai dal divano iniziando a girare per il salotto. -E voi dove vivete?- chiesi rivolto a Lily e James.
-Qui a Grimmuld Place. Dalla morte di nostro figlio non andiamo più nella nostra casa. Rose e Sirius l'hanno voluta visitare, ma non ci abitiamo più- spiegò Lily guardandomi.
-Sirius ci ha proibito di comprare un'altra casa. Qui lo spazio non manca e poi siamo una grande famiglia noi e stare insieme ci piace- continuò James prendendo la mano a sua moglie. Mi alzai dal divano, iniziando a girare per il soggiorno. Notai centinaia di foto sparse su i mobili del salotto. Erano foto dei malandrini da piccoli, di Rose, Sirius, James e Teddy. Poi notai sul camino un mucchio di foto che non ritraevano i malandrini o i rispettivi figli, ma un bambino piccolo. Ero io quel bambino, inconfondibile con quegli occhioni verdi di mia madre. C'erano tantissime foto di me, su una scopa giocattolo, sulle ginocchia di Sirius, di Remus. Lì ,inoltre, c'era una piccola teca con all'interno un bracciale d'argento e cinque ciondoli di vetro. Severus venne dietro di me e mi sorrise.
-Quello è il ciondolo che regalammo io, Sirius e Remus ad Harry. C'è Ramoso, Felpato e Lunastorta, poi ci sono le iniziali mie e di Lily- mi spiegò Severus in un sussurro.
-E' un Horcrux questo bracciale. Senti la magia Oscura che sprigiona?- sussurrai all'orecchio del professore. Osservai bene i ciondoli, in uno in specifico c'era come qualcosa che vagava all'interno. Il ciondolo di Remus, il lupo era proprio l'Horcrux.
-Chiedi se puoi prenderlo- sussurrai ancora all'orecchio del mio padrino.
-Lily posso fare vedere da vicino il bracciale di Harry a Tom?- chiese Severus a mia madre. Lei guardò Severus profondamente e lo vidi annuire sorridente. Sapevo che gli stava chiedendo silenziosamente se si potevano fidare di me. E chi se non Severus poteva assicurarlo per me?
-Certo. Sai come si fa- disse Lily sorridendo. Severus mise la mano davanti uno dei lati in vetro e sussurrò qualcosa. Il vetro si levò e ci diede l'accesso al bracciale.
-E' incantato. Ci vuole un incantesimo per farla aprire e chiunque di estraneo a noi cinque si brucia la mano, qualcosa di veramente doloroso- mi spiegò il mio padrino. Strinsi il bracciale fra le mani per un po' di tempo, quando aprì le mani il bracciale era caldo, tranne che per il ciondolo di Remus che era gelato. Ero consapevole di otto paia di occhi che mi guardavano curiosi.
-Ne sono certo. Toccalo, ascolta- dissi a Severus. Prese il bracciale tra le mani e avvicinò l'orecchio al ciondolo. Lo sentiva anche lui e lo capivo dalla sua espressione incredula.
-Questo è l'Horcrux mancante- dissi in un sussurro. In quel momento ripensai a Kreacher che era proprio nella stessa casa. -Ma al momento non possiamo fare niente. Non me lo darebbero mai- continuai e Severus posò il bracciale all'interno della teca.
-Ho bisogno di andare in cucina e parlare con l'elfo- dissi io pianissimo facendo in modo che le quattro persone sedute non mi sentissero.
-Tom vieni che ti do un bicchiere d'acqua- disse Severus guardandomi.
-Per qualsiasi cosa potete chiedere a Kreacher, se dovesse fare il maleducato ditemelo- disse Sirius e cosi andammo verso la cucina. Kreacher era davanti il suo armadio che borbottava.
-Ciao Kracher come stai?- chiesi all'Elfo del Black.
-Il Signore mi chiede come sto. Lei è troppo buono- disse Kreacher stringendosi la tunica ormai rovinata.
-Kreacher, io so che il tuo padrone Regulus ti ha incaricato di fare una cosa prima che morisse- dissi all'Elfo, lui improvvisamente cominciò a dare testate contro la porta.
-Kreacher ha fallito, ha deluso padroncino Regulus- disse piagnucolando.
-Se ti dicessi che posso fare quello che il tuo padrone ti ha chiesto?- chiesi all'elfo guardandolo speranzoso.
-Sarei contento Signore- rispose l'elfo già più contento.
-Però devi darmelo. Ho bisogno di portarlo con me. In cambio però..- lasciai la frase a metà e presi la borsetta di Hermione da dentro la tasca del mantello. Cercai all'interno e trovai la copia falsa del medaglione.
-Posso darti questo. È una copia- dissi porgendogli il medaglione.
-Si si. Padroncino Regulus sarebbe così contento- disse andando verso il suo armadio e tornò con il medaglione in mano.
-Lei è buono. Sta facendo quello che Kreacher non è riuscito a fare. Kreacher la ringrazia signore- disse l'elfo e dopo che mi diede il vero medaglione io gli diedi la copia.
-Kreacher se puoi evita di dire qualcosa di questo scambio okay?- chiesi speranzoso.
-Certo Signore. Kreacher sarà muto- rispose lui mettendo al collo il medaglione. Salutai l'elfo e tornammo in salotto, sedendoci nuovamente.
-Tra poco torniamo al Castello. Domani non ci sono lezioni, ma non è consentito uscire dal castello, per Tom abbiamo fatto un eccezione- spiegò Piton alle quattro persone con noi.
-Immagino. Tom qual'è la materia che preferisci?- mi chiese James guardandomi.
-Senza offesa per Severus, ma è Difesa contro le Arti Oscure- risposi io con un sorriso.
-È uno dei pochi che riesce a fare decenti incantesimi non verbali- disse Remus elogiandomi, come faceva sempre da quando ero li.
-Grazie- dissi sorridendo.
-Si sente la tua aura magica molto elevata. Oserei dire che è alta quanto quella di Severus- disse Sirius guardando prima me e poi il mio padrino.
-Non è vero. È sola vostra impressione e per quanto riguarda gli incantesimi non verbali, non mi sono esercitato molto. Solo ora ho capito- risposi io, sviando il discorso della mia aura magica. Piton guardò l'orologio e si alzò.
-È ora Tom. Dobbiamo andare- mi disse Severus. Ci alzammo tutti per i saluti.
-Tom ti invierò qualche lettera, e ti prometto che verrò a vederti per la tua prima partita- disse James stringendomi la mano.
-Ora che me l'hai detto vedi che ci conto- dissi io sorridendo a mio padre.
-Senz'altro- rispose con un sorriso. Salutai Sirius, mia madre e Remus che sarebbe rimasto li per la notte e poi ci infilammo dentro il camino, dicendo la nostra destinazione. Arrivati nello studio di Piton mi guardò dubbioso.
-Come pensi di fare per l'Horcrux?- mi chiese riferendosi al bracciale.
-Dovrò trovare un modo, la cosa certa è che dovremo distruggerlo prima o poi. So che vi farà male, ma è l'unica situazione- spiegai io guardando il mio padrino attentamente. Si vedeva che stava lottando contro se stesso, non lo avrebbe ammesso, ma per lui era un colpo dover distruggere quel bracciale. -Credo che andrò a letto. Il coprifuoco è scattato da un po' e non voglio guai- dissi io avvicinandomi alla porta.
-Se chiedono sei stato da me. Buona notte Harry- disse lui sorridendo alla pronuncia di quel nome.
-Buona notte Severus- risposi io ed uscì. Durante tutto il viaggio verso la Torre Grifondoro, pensai alla bellissima serata. A quanto mi sentivo a casa fra di loro, anche se non erano i miei genitori o comunque quelli della mia dimensione. Avevo una seconda opportunità di essere felice, avrei provato a non lasciarmi sfuggire quell'occasione.Angolo Autrice:
Per chi pensava che Harry avrebbe rivelato la sua identità ha sbagliato, voglio farvi soffrire ancora un po'.
Ringrazio tutti quelli che continuano a seguire la mia storia a commentare e a votare. Vi ringrazio di cuore. Buona notte! ❤
STAI LEGGENDO
Harry Potter e la Dimensione Parallela.
FanfictionHarry James Potter, dopo aver sconfitto Voldemort si ritrova completamente solo. Ancora una volta Albus Silente gli da una mano a ritrovare tutti i suoi familiari stessi. Va in una dimensione parallela, dove dovrà far fidare le persone di uno sconos...