25 Agosto 1998
Quando mi svegliai trovai alcuni vestiti su una sedia al mio fianco. Feci apparire una tendina, mi pulì con un incantesimo e mi cambiai. Mi avvicinai al piccolo spazio dove stava Madama Chips solitamente.
-Mi scusi. Posso entrare?- chiesi entrando solo con la testa.
-Cosa ci fai alzato?-mi chiese lei alzandosi di botto.
-Ecco, volevo andare nella Sala Grande per la cena. Il preside mi ha invitato.- dissi io mettendo la mia faccia più innocente.
-Tu sei pazzo. Devi riposare- disse lei.
-Ti arriverà la cena senza andare li- disse furiosa.
-Madama io la ringrazio, ma sto molto meglio. Se vuole può controllare la ferita- dissi io sorridendo.
-Si e se vedo che ancora non si è rimarginata del tutto tornerai a letto- disse lei. Tolsi la maglietta soprendo il mio petto martoriato dalle cicatrici. Tolse le bende e controllò la ferita. In realtà però non c'era più alcuna ferita. Solo un graffio. Durante il mio riposo avevo fatto in modo che la magia nel mio corpo guarisse quella ferira. L'avevo imparato molto tempo fa, per necessità.
-È incredibile- disse lei con tono sorpreso. -La magia fa tanto, le pozioni, ma non così. Tu non hai più nessuna ferita- disse lei guardando prima me e poi la mia faccia.
-Ho accelerato la guarigione con la mia magia- risposi io con naturelezza.
-Sei un grande mago allora- disse Remus alle mie spalle. Non mi ero per niente accorto della sua presenza. Mi girai completamente verso di lui, mostrandogli il mio petto.
-Hai tantissime cicatrici. Soprattutto da cruciatus- disse Remua osservandomi. Mi rimisi la maglietta e sorrisi all'infermiera.
-Ora lei crede che posso andare?- chiesi guardandola.
-Si. Ma ora dimmi. Come ti chiami?- mi chiese lei curiosa.
-Tom Evans. È un piacere conoscerla Madama Chips- dissi io facendo un lieve inchino.
-Ora andiamo Tom- disse Remus attirando la mia attenzione.
-Arrivederci- dissi io sorridendo.
-Arrivederci Tom- rispose lei.
-Sono venuto per farti strana. Può capitare di perdersi ad Hogwarts.- mi disse Remus sorridendo.
-È davvero enorme- dissi io. Camminammo uno di fianco all'altro.
-Saremo alcuni del corpo diventi, in più James, Lily e i suoi due figli- disse Remus guardandomi.
-Ecco, una cosa che non sapevo era che James e Lily avessero due figli- dissi io sorridendo.
-Bene, almeno c'è qualcosa che non sai. Sirius è il più piccolo, ha undici anni ed è una peste come suo padre. Sarà il suo primo anno ad Hogwarts e gia sappiamo come andrá a finire. Rose invece ha sedici anni, ha l'indole del padre, ma ha preso più da Lily- disse lui sorridendo.
-E tu invece?- chiesi io. Vidi il suo sguardo incupirsi e mi penti della domanda.
-Si. Teddy ha undici anni. Mia moglie Ninfadora è morta tre anni fa. Era un Auror. Lui ne ha sofferto molto, ma ringrazio il cielo che c'è James, Sirius e tutta la famiglia Black e Potter.- disse lui guardando a terra.
-James? James Potter dici?- chiesi io.
-No. James è il figlio di Sirius. Ha la stess età di Teddy.- rispose lui. Immagazzinai tutte quelle informazioni. Arrivammo davanti la sala grande ed entrammo. Notai subito che entravamo tutti nel tavolo dei professori.
-Buona sera. Vi presento Tom Evans. È stato infortunato in una battaglia contro i Mangiamorte. Ha goduto delle cure di Madama Chips e sarà un alunno quest'anno.- disse Silente presentandomi. Mi guardarono tutti dalla testa ai piedi. Quando la cena spuntò. Iniziai a mangiare in silenzio, pensando a quanto tutto qui fosse differente. Poi mi lasciai trascinare dal buon cibo e ignorai le occhiate di Piton.**
Dopo aver mangiato io e Silente ci ritirammo nel suo studio, per parlare. Quando entrai Fanny mi volò intorno, bella come ricordavo. Quando mi sedetti, mi si posò sulle gambe, di rimando io iniziai ad accarezzarla.
-La mia Fanny non si è mai comportata così con nessuno- disse il preside guardando la sua fenice.
-Sono simpatico- risposi con ironia.
-Le Fenici non guardano la simpatia, ma la lealtà. Perciò so già per certo che tu non sei un nemico per noi- disse lui.
-Lo so come si comporta una Fenice. Io stesso ne ho una- risposi con semplicità. La sua espressione cambiò, divenne stupita.
-Devi essere anche un grande mago- disse lui sorridendo compiaciuto.
"Emily vieni qui. Fatti vedere al professor Silente" dissi mentalmente. Emily comparve subito, sopra la mia spalla.
-Preside lei è Emily. Ed è la mia fantastica Fenice- dissi accarezzando sulla testa Emily che fece un verso divertito. -È venuta da me poco tempo fa. Ero appena arrivato qui e lei mi si è mostrata in sogno. La mattina la ritrovai al mio fianco. Non potevo avere regalo migliore.- continuai con un sorriso.
-Le Fenice portano serenità. Loro ti saranno fedeli fino alla fine. Se loro sono qua, vuol dire che hai scelto la parte della Luce- mi disse Silente.
-Non mi reputo un mago estremamente buono, ho usato molta magia oscura. È vero l'ho fatto per necessità, ma l'ho fatto comunque. Ma io le giuro che io cerco il bene, anche se attraverso il male- dissi io. Quello fu come uno sfogo. Stavo mostrando la mia parte fragile per farlo fidare, ma non mi sarei sempre mostrato cosi.
-Ma dimmi adesso. Di cosa volevi parlarmi?- mi chiese lui cambiando discorso.
-Volevo parlarle proprio di questo. È difficile fidarsi di un ragazzo apparso dal nulla, ma io le giuro che voglio davvero uccidere Voldemort. Farò di tutto, vorrei che lei accettasse il mio aiuto- dissi io guardando molto seriamente il preside.
-Ed hai ragione Tom. È abbastanza complicato, ma grazie a questa piccola chiaccherata so che posso fidarmi di te- disse lui. -Inoltre ho notato la tua preparazione di Occlumanzia, mi hai respinto e questo non è da tutti- continuò lui.
-Ho avuto semplicemente un buon maestro- risposi sorridendo. Pensai velocemente se dirgli degli Horcrux, ma arrivai alla conclusione che avevo un anno per i miei piani e per mettere al corrente Silente.
-Bene Tom. Sarai un alunno della scuola di Hogwarts e sarai anche un membro dell'Ordine della Fenice- mi disse Silente. Sorrisi compiaciuto.
-Tom per questa notte dormirai in infermeria, poi ti daremo una camera- continuò Silente.
-La ringrazio, ma domani torno al Paiolo Magico. In questi giorni devo fare acquisti. La ringrazio di tutto- dissi Fanny si alzò dalle mie gambe e io mi alzai subito dopo.
-Buona notte- disse lui sorridendo.
-A lei professore- risposi io andando verso la porta. Iniziai a girovagare per il castello, ma presto me ne pentì.
-Cosa ci fai tu qui?- mi chiese Piton alle spalle.
-Non è leale sorprendere qualcuno alle spalle. Ad ogni modo ho finito ora di parlare con il preside e sto andando a riposare in infermeria- risposi io guardando Piton, non direttamente negli occhi.
-Io ti tengo d'occhio ragazzino.- disse lui con toni di avviso.
-Non vi tradirò professore- dissi cercando di sembrare sincero, tenendo un contatto visivo non stabile. Dopo tutto era lui il mio maestro e non sapevo quanto avrei potuto resistergli.
-Ora mi scusi ma vorrei andare a riposare. Avremo presto un modo per parlare. Buona notte- dissi io e continuai a camminare verso l'infermeria. Arrivato in infermiera Madama Chips mi mostrò il letto dove potevo dormire. Mi coricai così com'ero vestito. Iniziai a girarmi e ritirarmi nel letto, non riuscivo a prendere sonno. Dovevo restare sempre molto lontano di loro, non dovevano essere coinvolti troppo. Dovevo limitare i morti e possibilmente evitarli proprio. Mentre pensavo, mi addormentai con una strana sensazione di sopra.Avevo una strana sensazione, c'era qualcosa che non andava. L'ultima volta mi era successo con quei stupidi Potter e quel stupido bambino. Ma niente poteva andare storto. Quel bambino era morto e con lui ogni minaccia. Nessuno poteva mettere in dubbio la grande del Signore Oscuro. Dovevo ricordare a tutti chi fosse Lord Voldemort. Certe volte penso al bambino dei Potter, di come lo uccisi e di come soffrirono. Il piccolo Harry Potter era morto e nessun'altro poteva sfidarmi. Nessuno. Il potere era solo mio.
Mi svegliai urlando, mentre mi scuotevamo forte. Aprì gli occhi e mi ritrovai in un letto zuppo del mio sudore. Emily cominciò a cantare e io chiusi gli occhi per rialzare la mia barriera mentale. Dopo un po notai Remus, Silente e Piton. Tutti e tre erano curiosi, ma Remus più spaventato.
-Cos'e successo?- mi chiese Remus.
-Ho avuto un incubo. Non volevo farvi preoccupare- dissi mentre mi asciugavo con un colpo di bacchetta.
-Un'incubo?- chiese Piton. -Tutti hanno incubi, ma nessuno si mette ad urlare a squaciagola- disse lui con tono tagliente.
-Ripeto che mi dispiace, ma non ho potuto farci niente. Farò in modo che non succeda più. Scusatemi- dissi io mettendo una faccia innocente. Piton sbuffò ed uscì dall'infermeria senza emettere nessun rumore.
-Albus io preferirei rimanere qui con Tom. Nel caso lui abbia un altro incubo lo risveglierò personalmente .- disse Remus guardando il preside. Silente sorrise e puntò il dito contro una sedia al mio fianco, che divenne una grande e morbida poltrona.
-Buona notte- disse Silente uscendo dall'infermiera. Remus iniziò a guardarmi e io ricambiavo lo sguardo. Dentro la mia testa pero ripensavo a quello strano sogno.
-Tom ora chiudi gli occhi e riposa. Se dovessi avere un altro incubo ti risvegliero, promesso- disse Remus mettendosi comodo sulla poltrona. Chiusi gli occhi facendo finta di dormire. Presto sentì il respiro regolare di Remus, segno che si era addormentato. Mi risultava più difficile di quanto credessi lasciarli da parte. Con o senza Harry Potter loro avrebbero combattuto Voldemort. In questo non erano tanto diversi dal mio mondo. Già sapevo a chi potevo rivolgermi. Serviva solamente molto tempo.
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Harry Potter e la Dimensione Parallela.
FanficHarry James Potter, dopo aver sconfitto Voldemort si ritrova completamente solo. Ancora una volta Albus Silente gli da una mano a ritrovare tutti i suoi familiari stessi. Va in una dimensione parallela, dove dovrà far fidare le persone di uno sconos...