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21 Settembre 1998

Era iniziata una nuova settimana. Non avevo passato molto bene la domenica, pensavo e ripensavo ai rischi che stavo facendo correre nuovamente alla mia famiglia. Non volevo vederli nuovamente morti. Mi alzai dal letto lentamente e mi chiusi in bagno. Come al solito ero in largo anticipo. Avevo tutto il tempo per una doccia, una colazione abbondante e arrivare in anticipo alla prima lezione. Appena uscito dalla doccia indossai la divisa e poi uscì dal dormitorio. Scesi le scale fino ad arrivare alla Sala Grande. Era quasi vuota, c'era qualche alunno Corvonero, due Tassorosso e nessuno al tavolo dei Serpeverde e dei Grifondoro. Mi sedetti al mio tavolo e davanti a me spuntarono tantissime pietanze. Guardai il tavolo degli insegnanti per la prima volta da quando ero entrato. C'era Silente a capotavola che mi osservava, non sembrava essersi accorto che mi ero girato. La McGrannit parlava animatamente con la Sprite e Vitious. Severus invece era alla destra di Silente e sorseggiava quello che mi sembrava caffè nero. Non potevo aspettarmi altro da lui. Lo fissai per fargliene accorgere, ben presto alzò la testa verso di me e mi sorrise. Guardai accanto a lui e Silente guardava con curiosità la scena. Sospettava qualcosa ne ero certo, ma potevo fidarmi benissimo di Severus. Mangiai tranquillamente fino a quando tre uragani accompagnati da due ragazze dai capelli rossi entrarono nella sala grande insieme a molti altri ragazzi.
-Buongiorno Tom- dissero in coro, solo Rose venne a darmi una bacio sulla guancia. Teddy si sedette al mio fianco, come faceva sempre.
-Oggi Antiche Rune. È strano come abbiamo tutte le lezioni in comune- mi disse Rose sorseggiando il suo the verde.
-Ho iniziato ad appassionarmi a tutte le cose che non so. Cerco di fare tutte le materie sconosciute per me- risposi io sorridendole.
-Tom andiamo? Non vorrei arrivare in ritardo- disse mia sorella alzandosi. Ci dividemmo un po' tutti. I tre ragazzini da una parte e le due ragazze rosse e me da un'altra parte. Arrivati nell'aula di Antiche Rune mi sedetti nell'ultimo banco, da solo. Quando la professoressa arrivò il vociferare si affievolì. Dopo un veloce appello iniziò a spiegare. Mi estrianai completamente dalla lezione, non ascoltavo nemmeno una parola. Ora che avevo il medaglione e soprattutto avevo individuato l'Horcrux mancante ero a buon punto e anche speranzoso. Speravo in cuor mio di incontrare presto Tom. Volevo vedere che aspetto aveva qui, non essendo mai morto. Volevo guardarlo negli occhi e deriderlo, fargli venire i dubbi sulla sua potenza. Tutti quei miei pensieri vennero interrotti però dalla fastidiosa voce dell'insegnante.
-Signor Evans è tra di noi?- chiese la professoressa guardandomi dalla cattedra.
-A dire il vero professoressa mi è venuta in po' di emicrania, è per questo che non sono molto attento- risposi io con un sorriso cortese.
-Allora Signor Evans è meglio che vada a riposarsi, o ancora meglio da Madama Chips.- mi disse la professoressa. Raccolsi le mie cose e mi alzai.
-La ringrazio- dissi prima di uscire dall'aula. Quel momento libero lo potevo utilizzare per cercare il diadema. Andai verso la stanza delle necessità e passai tre volte davanti a dove sapevo spuntava la porta. Un grande portone si aprì e all'interno miliardi e miliardi di oggetti mi si pararono davanti. Se il diadema non si trovava lì dove si trovava nel mio mondo, sarebbe stato un problema. Per trovarlo in mezzo a tutti quegli oggetti ci sarebbero voluti mesi e mesi. Così come primo luogo cercai lì dove l'avevo trovato nel mio mondo. Ovviamente il diadema non si trovava lì e quello era un grosso problema. Iniziai a cercare lì vicino, segnando con la bacchetta i posti dove già avevo controllato. La mia ora buca presto finì e cosi dovetti rinunciare, almeno per il momento, alla mia ricerca. Avrei chiesto aiuto a Severus o magari a Rose. Sapevo che se le avessi chiesto di aiutarmi senza dire niente a nessuno, lei l'avrebbe fatto. Uscì dalla Stanza delle Necessità, appellai i libri di incantesimi e salì a terzo piano, verso l'aula di incantesimi. Ormai avrei dovuto aspettare la sera, appena la campanella suonò, aspettai i miei compagni ed entrai insieme a loro nell'aula.

**

Dopo la cena andai nello studio di Severus, sperando che mi avrebbe aiutato. Quando arrivai davanti la porta sentì che Severus non era solo. All'interno del suo studio c'era il preside Silente.
-Severus non puoi nascondermi che tu stai affezionando al ragazzo- sentì dire dal preside.
-Albus cosa c'entra questo?- chiese Severus con tono glaciale come al solito.
-C'entra Severus, eccome. Non sei una persona che si fida facilmente delle persone eppure con il giovane Evans hai stretto immediatamente- disse il preside, sentivo nel suo tono affetto nei confronti di Severus e anche un po' di preoccupazione. -Ho paura che lui non sia chi dice di essere. Mi confonde questo ragazzo. Cammina nel Castello come se ci avesse sempre abituato. Rivedo nei suoi atteggiamenti James Potter...- il preside fu interrotto.
-Non ci vuole molto a somigliare a Potter. Basta che cammini per il castello con aria sicura e da sborone. Però è vero, ci assomiglia- disse Piton, sentivo che sorrideva appena e sorrisi anch'io.
-Stavo dicendo che oltre assomigliare a James assomiglia pure ad un'altra persona. Un ragazzo che poco più di cinquanta anni fa era mio alunno- disse Silente.
-Si riferisce a Voldemort vero?- chiese Piton.
-Non a Voldemort Severus, ma a Tom Riddle. Si da il caso che abbia lo stesso nome- rispose il preside. -Il ragazzo possiede una grande quantità di magia nel suo corpo. Madama Chips mi ha riferito che in una notte, la sua ferita fatta durante la battaglia a Diagon Alley, si è riemarginata del tutto. Lui stesso ha spiegato che ha utilizzato la sua magia. Minerva, invece, dice che ha mostrato una trasfigurazione corporea del tutto nuova, come quella del piccolo Teddy Lupin.- spiegò il preside.
-È un ragazzo dotato in tutte le materie, soprattutto in pozioni è inutile negarlo- rispose Severus. A quel punto bussai alla porta per salvare Severus da tutte quelle domande.
-Avanti- mi risposero dall'altra parte. Entrai lentamente nello studio osservando i due maghi davanti a me.
-Scusatemi, ma ho bisogno in un consiglio del professor Piton riguardo una pozione- dissi io usando la prima scusa che mi veniva in mente.
-Già è indietro Signor Evans?- chiese il preside con un sorriso.
-No preside, anzi posso dire di andare bene in tutte le materie. Purtroppo però pozioni è l'unica materia che ho studiato sempre ben poco ed ora mi sto interessando realmente. Perciò mi stavo portando un po' avanti con il programma e studio anche qualcosa non fatta del programma degli anni precedenti- spiegai con tono pacato e calmo.
-Sei un giovane con tanta voglia di imparare vero? Allora ti lascio con il nostro caro professore di pozioni e non dimenticare di andare nel tuo dormitorio prima del coprifuoco.- disse il preside e sorridendomi si avvicinò alla porta. -Buona serata- disse ancora ed uscì chiudendosi la porta dietro senza aspettare risposta. Con un movimento di polso Severus silenziò la stanza e poi si fece cadere sulla poltrona.
-Ha dubbi sulla tua persona- mi disse solamente il mio padrino.
-Ho sentito buona parte della conversazione, ero dietro la porta da dieci minuti buoni.- spiegai io sedendomi nella poltrona frontale alla sua. -Comunque sia sono qui perché ho bisogno del tuo aiuto. Un Horcrux dovrebbe essere qui nel Castello, precisamente nella Stanza delle Necessità, solo che non si trova nel punto in cui lo trovai nel mio mondo- spiegai lentamente al pozionista che mi osservava mentre parlavo.
-Vorrei davvero, ma ho molti compiti da correggere. Sarò pur buono con il mio figlioccio, ma non posso esserlo sempre- disse ghignando divertito.
-Posso correggere quelli dei primi anni. Se poi non sarà troppo tardi andremo a dare una guardata alla Stanza delle Necessità- dissi io sorridendo.
-Iniziamo subito- disse lui prendendo le pergamene dalla scrivania e passandomi quelle dei primi tre anni. Ora capivo perché non aveva accettato ad aiutarmi. Aveva tutte e quattro le casate, con tutti e sette gli anni. Certo molti dopo i G.U.F.I, le classe erano un po' scalate, ma erano sempre molti alunni. Mi concentrai per correggere quei compiti.

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