CAPITOLO QUINDICI

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08 Ottobre 1998

Mi svegliai come se non fosse accaduto nulla. Non sentivo ripercussioni fisiche e magiche nel mio corpo. L'unica cosa che mi faceva male era il braccio, ma non riuscivo a percepire la causa. Aprì gli occhi guardandomi intorno. Due letti, tra cui il mio, erano coperti da un enorme separè che li copriva dal resto della sala. Il letto alla mia destra era libero, mi ricordai immediatamente e mi alzai di scatto per cercarlo. Quel movimento brusco, fatto appena sveglio e dopo quello che era successo, mi fece girare forte la testa.
-Ehi. Stenditi di nuovo- disse Severus alla mia sinistra con tono che non ammetteva repliche.
-Come stai?- chiesi guardandolo.
-Bene, mi sono svegliato qualche ora fa e mi sento come se non fosse accaduto nulla. Ma devo ringraziarti- disse Severus guardandomi con sguardo sincero. -Mi hai salvato la vita, hai fatto di tutto per me e sia il preside che Madama Chips me l'hanno detto.- disse lui sorridendo.
-Non potevo stare con le mani in mano. Infondo era come se mi sono riscattato dalla protezione che mi hai dato in tutti questi anni. E sai cosa intendo- risposi sorridendo di rimando.
-Si, lo so- disse ridendo. A quel punto mi ricordai del persistente bruciore al braccio e sollevai la manica del pigiama. Trovai inciso sulla pelle un Fenice dorata, improvvisamente persi conoscenza.

**

Mi ritrovai catapultato nello stesso prato nella quale Emily mi apparve la prima volta. Era esattamente come ricordavo, alberi, fiori e tutto ciò che poteva fare pensare al paradiso.
-Harry- sentì chiamarmi da Emily.
-Emily perché sono qui?- chiesi confuso.
-Ti ricordi quando mi hai chiesto dove sto quando non sono fisicamente con te? E la mia risposta?- chiese Emily mentre mi guardavo intorno.
-Certo. Mi hai risposto che sei sempre con me e che ci sarà un giorno in cui potrai stare dentro di me- risposi osservandola.
-Le fenici sono conosciute per la capacità di salvare persone con le lacrime. È raro, però, che sia il padrone a chiedere di salvare qualcuno, siamo noi a vedere la reale lealtà di qualcuno nei vostri confronti.- mi spiegò lei.
-E cosa succede quando è il padrone a chiederlo?- chiesi curioso, sentivo che c'era altro sotto.
-Questa richiesta dimostra una tale fiducia nei nostri confronti capace di legarci ancor di più con voi. Ed a te è successo proprio questo- disse ancora iniziando a muoversi in questo enorme prato, quasi magico. -Nel tuo braccio destro hai un simbolo, è il simbolo della Fenice. Io starò lì costantemente da oggi. Sarò la tua protettrice e la tua guaritrice. Tutto questo solo se lo vorrai- disse lei.
-Certo che si. Ne sono felicissimo- dissi sorridendo commosso.
-Inoltre vorrei dirti un'ultima cosa prima di farti ritornare ad Hogwarts.
Succederanno molte cose nei prossimi mesi, cose brutte e cose belle. Ma succederà una cosa assai importante, questo simbolo è ancora un collegamento a ciò che succederà- disse lei e la mia curiosità di accese nuovamente.
-E cos'è?- chiesi sperando in una risposta.
-Questo lo capirai a tempo debito. Inoltre voglio darti un consiglio, goditi le persone a te amate, perché con l'arrivo di un'altra guerra non sei certo di chi ci sarà e chi no- disse ancora lei.
-Ma io è proprio per questo che mi allontano. Vedi con Severus? Vedi cos'è successo?- chiesi irritandomi.
-Dovrai capire che non è tutta conseguenza tua. Severus non è stato colpito perché c'eri tu, ma perché c'era un Mangiamorte. Le persone se moriranno lo faranno con consapevolezza, sapranno che ci può essere questa possibilità- disse lei con un tono che mi sembrò di rimprovero.
-Eppure penso che sia sempre colpa mia- risposi.
-Harry sei forte e ce la farai. Ora è meglio che tu torni, Severus è molto preoccupato- disse lei e senza darmi il tempo di dire parola mi sembrò di addormentarmi.

Aprì gli occhi ritrovandomi in infermeria, steso sul letto.
-Tom ma che diavolo è successo?- chiese Severus mentre Madama Chips faceva controlli.
-Non si preoccupi. Il mio svenimento è causato da una piccola gita che la mia Fenice mi ha fatto fare- spiegai  con leggerezza.
-Non oso chiedere sull'argomento signor Evans- disse lei continuando però a controllarmi. Rimasi in silenzio assecondandola.
-Non ci sono ripercussioni magiche. Devi solo riposare e mangiare. Consiglierei di non utilizzare la tua magia per un paio di giorni. Potrai lasciare l'infermeria dopo pranzo e dopo aver assunto alcune pozioni- disse l'infermiera guardandomi e se ne andò subito dopo. Non riuscì ad aprire bocca perché una ragazza dai capelli rossi e uno dai capelli azzurri si catapultarono sul mio letto.
-Tom!- esclamò Rose prendendomi la mano. -I nostri genitori ci hanno voluto avvisare di ciò che è successo nelle ultime settantadue ore- spiegò Rose guardandomi con rimprovero.
-Ora stai bene vero?- chiede Teddy sedendosi accanto a me nel letto.
-Si, sto bene.- risposi sorridendogli nel modo più rassicurante possibile.
-Dovrei essere arrabbiata per avermi mentito- disse Rose guardandomi.
-Ma tenendo conto che hai salvato la vita al mio padrino, sei perdonato- disse sorridendo.
-Ne sono felice. Spero tu abbia capito che non l'ho fatto per male- dissi io guardando mia sorella che ricambiò il mio sguardo con un sorriso.
-Certo che si- rispose lei.
-Ora tutti fuori. Tom ha bisogno ancora di riposo. Stasera a cena avrete modo di parlare- disse Madama Chips avvicinandosi al letto.
-Va bene. Ci vediamo dopo- disse Rose lasciando la mia mano. Teddy mi lanciò l'ultimo sguardo preoccupato e seguì Rose fuori dall'infermeria.
-Severus tu rimarrai qui un po' di più. Non si può escludere in un ritorno della maledizione- spiegò l'infermiera seriamente. Si distese nel letto accanto al mio e si girò verso me.
-Non ho parole per ringraziarti- disse lui guardandomi.
-Non hai bisogno di nessuna parola- risposi sorridendo, ma iniziavo a sentire un po' di stanchezza.
-Riposa ora. Per l'ora di pranzo ti chiamo- disse lui e senza aspettare oltre chiusi gli occhi. Sotto il suo sguardo attento, per la prima volta dopo molti mesi mi sentì al sicuro.

Harry Potter e la Dimensione Parallela.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora