Appena sveglio notai immediatamente Emily appollaiata sul comodino. Rimasi a fissarla sbalordito. Non capivo come mai avesse scelto proprio me, ma ero contento. Mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia. Con l'acqua calda feci sciogliere i nervi e mi rilassai. Avevo ancora le ferite della guerra, molte cicatrici da cruciatus. Mi rimaneva anche la mia cicatrice a forma di saetta. Mi guardai allo specchio, ero completamente diverso. Avevo i capelli castano chiarissimo e gli occhi blu, con la mia carnaggione chiara risaltava ancora di più la cicatrice. Non avevo nemmeno bisogno di indossare gli occhiali, non avevo problemi di vista. Appena mi asciugai presi lo zaino e iniziai a svuotarlo. Era pieno di Galeoni e Falci. Nello zaino c'era sicuramente un incantesimo di estensione, infatti avevo quasi tutte le monete della mia camera blindata. La borsetta di Hermione, invece, era piena di vestiti, libri, pozioni e ogni oggetto che mi poteva tornare utile. Mi cambiai ed uscì dalla mia camera con l'intento di andare a Diagon Alley. Quando scesi trovai Tom davanti al bancone.
-Buongiorno, vuole fare colazione?-mi chiese gentilmente. Ci pensai un momento, non mi avrebbe fatto male mettere qualcosa nello stomaco.
-Si grazie. Mi va benissimo del pane tostato, burro e del succo di zucca.- risposi io. Mi sedetti nel tavolo più isolato e aspettai la mia colazione. Lo stomaco iniziò a brontolarmi e appena vidi la mia colazione apparirmi davanti mi venne l'acquolina in bocca. Mangiai tutto molto velocemente, ero affamato. Non mangiavo da almeno quattro giorni. La guerra non mi dava tempo per nutrirmi. Appena finì di mangiare mi alzai e andai verso il muro per andare a Diagon Alley. Toccai i mattoni con la bacchetta e il passaggio si aprì subito. Mi guardai intorno, non c'era niente che cambiava il quel posto. Mi ritrovai a guardare tutto a bocca aperta, come quando venni per la prima volta. Iniziai a girare ed entrai al Ghirigori, chiedendo i giornali risalenti a sedici, diciassette anni fa. Cercai ogni informazione utile, si parlava solo dei tanti attacchi da parte di Voldemort. Poi davanti agli occhi mi spuntò il giornale che parlava della notte del 31 ottobre. Sapevo già che Harry Potter era morto. L'articolo diceva: "Harry James Potter, figlio di Lily e James Potter, è stato ucciso da Voi-Sapete-Chi in persona. La professoressa di Divinazione a Hogwarts aveva recitato una profezia dicendo che il piccolo sarebbe stato l'unico a poter uccidere Voi-Sapete-Chi. I due coniugi, sotto consiglio di Albus Silente, avevano messo l'incanto Fidelius sulla loro dimora. Come custode segreto fu messo Peter Minus, ignari che lo stesso Minus fossr un sostenitore del Signore Oscuro. La scorsa notte Minus rapì il figlio dei Potter e lo portò a Voi-Sapete-Chi. Il bambino fu trovato senza vita da Sirius Black, il padrino. Fortunatamente Minus è stato trovato oggi stesso e portato ad Azkaban dagli Auror. Facciamo le nostre condoglianze alla famiglia Potter...."
Il resto erano informazioni superflue. Almeno ero contento che i miei genitori e Sirius fossero vivi. Sistemai i giornali, lasciai una mancia ed uscì dalla libreria. Andai da Madama McClan per comprare qualche vestito, ma mi ripromisi di andare nella Londra babbana per comprare qualche vestito, infondo mi ero sempre vestito da babbano. Decisi di tornare al Paiolo Magico per l'ora di pranzo, questa volta però non mangiai nulla, mi sentivo ancora pieno dalla colazione. Così decisi di coricarmi e riposarmi ancora un po'.Fui svegliato da Emily che mi chiamava e richiamava mentalmente.
Non capivo il motivo però. Mi affacciai e finalmente capì. C'era un'attacco dei Mangiamorte, li vedevo torturare i cittadini. Presi il mantello e la bacchetta e corsi verso Diagon Alley. Appena superai il muro, questo si chiuse velocemente. Continuai a correre verso la piccola battaglia. Il primo mangiamorte che mi si presentò davanti fu Antonin Donolovh. Strinsi la bacchetta e osservai i suoi movimenti, ma ben presto sparì dalla mia visuale. Il mio sguardo vagava da Mangiamorte a Mangiamorte, ma presto stanco iniziai ad attaccare. Controllavo prima che non ci fosse Piton, non si poteva mai sapere.
-Ragazzo cosa ci fai qui?- sentì dire alle mie spalle e appena mi resi conto di chi era quella voce mi congelai sul posto. Mi girai vedendo Sirius, il mio padrino, guardarmi con un'espressione di rimprovero.
-Per lo stesso vostro motivo- risposi io. Mi rigirai e continuai a scagliare gli incantesimi.
-È bravo il ragazzo- sentì dire alle mie spalle. Era Remus e spospirai di sollievo. Erano li, a pochi passi da me. Guardai attentamente tutti i mamgiamorte, finché non ne vidi uno schiantarsi contro una casa.
-Bel colpo James- disse Sirius ghignando. Mi fermai di botto, con la bacchetta a mezz'aria.
"Bel Colpo James" ripeteva la mia testa. "Bel Colpo James" la sentivo ancora ed ancora. "Bel Colpo James" era l'ultima cosa che mi aveva detto. Erano le sue ultime parole prima della sua morte. Rividi nella mia testa quella scena. L'anatema che uccide di Bellatrix contro Sirius. I suoi occhi improvvisamente vuoti puntati su di me. Il velo che lo risucchiava. Remus, le sue braccia intorno a me. Non solo per bloccarmi, ma per darmi forza. Sirius. Bellatrix. Remus. "Bel Colpo James" chiusi gli occhi. Ritornai alla realta a causa di un incantesimo contro la spalla. Sentì che si apriva in profondo taglio e ben presto la maglia fu zuppa di sangue. Mi spostai dietro un muro e iniziai a respirare velocemente. Sirius. Remus. Chiusi gli occhi, ma fui distratto da un forte calore vicino a me. Remus stava premendo un panno contro la spalla, preparandosi ad un incantesimo di guarigione. Ben presto iniziai a vedere sfocato.
-Come ti chiami?- mi chiese Remus.
-Tom- risposi con un filo di voce.
-Bene. Tom devi restare sveglio- mi disse con un tono serio.
-Mi dispiace Remus- dissi prima di chiudere gli occhi. L'ultima cosa che vidi furono gli occhi verdi di Remus.Mi risvegliai su un letto. Aprì leggermente gli occhi e vidi una parete. Capì subito dove mi trovavo. In sette anni di scuola mi ero ritrovato così tante volte in quella stanza. Almeno due o tre volte all'anno. Ero nell'infermeria di Hogwarts. Avevo una spalla fasciata e notai Remus seduto al mio fianco.
-Come stai?- mi chiese lui appena mi vide sveglio.
-Ho provato di peggio- risposi io alzando un po il busto e sforzando solo la spalla buona.
-Da dove ti è venuta l'idea di infilarti in una battaglia del genere. Potevi morire- mi rimproverò Remus con autorità nella voce. Mi sarebbe piaciuto sorridere.
-Non è la mia prima battaglia e non credo sarà l'ultima- risposi io sorridendo appena. Si toccò i capelli e notai solo in quell'istante che non era il solito Remus. Il mio, era trasandato a causa della sua povertà. Questo Remus invece aveva dei vestiti nuovi di zecca.
-E poi spiegami come fai a sapere il mio nome senza che io te l'abbia detto?- mi chiese lui e notai scetticismo nella sua voce.
-Ti posso dire che io conosco molto su di te e non solo. Conosco Sirius, James. Conosco anche il Preside Silente e l'Ordine della Fenice.- risposi io guardandolo. Stava per ribattere, ma fu bloccato dalla porta che fu spalcanta e Albus Silente fece ingresso nell'infermeria con un abito molto vivace.
-Finalmente il nostro ospite si è svegliato- esclamò Silente osservandomi. -Dopo due giorni finalmente potrai rispondere ad alcune nostre domande- continuò Silente.
-Cosa volete sapere?- chiesi io un po' irritato.
-Prima di tutto chi sei.- rispose Silente.
-Mi chiamo Tom Evans. Ho sempre vissuto qui in Inghilterra, ma i miei genitori hanno deciso di istruirmi a casa. Alla loro morte, cioè un mese fa, mi sono messo in viaggio per cercarvi. Voglio far parte dell'Ordine della Fenice- dissi io con tono serio.
-Come fai a conoscere l'Ordine? Sei solo un ragazzo- disse Silente e vidi la curiosità nei loro occhi.
-I miei genitori me ne hanno parlato prima di morire. Volevano che io vi raggiungessi per stare al sicuro- risposi io. Mentire mi stava venendo così facile, ma era solo per il loro bene e anche un po' per il mio. -Mi hanno raccontato della profezia di molti anni fa e della morte di quel bambino. Inoltre per colpa di Voldemort ho perso i miei genitori, il mio padrino e tutti quelli che potevo definire la mia famiglia. Voglio partecipare a questa guerra- dissi io con determinazione.
-Hai coraggio Tom. Non tutti pronunciano il suo nome con cosi tanta tranquillità. E poi chi ti dice tu possa cambiare qualcosa? Sei solo un ragazzo- disse Silente.
-Lei ha ragione. Ma un uomo in più non credo le faccia male.- dissi io sorridendo.
-Voldemort è molto potente e di certo un ragazzo non puo fare la differenza. Non hai paura?- mi chiese Remus.
-Sinceramente ho perso davvero troppo per averne. Ho perso tutto ciò di più caro che avevo. Se volete il mio aiuto bene, altrimenti sarò costretto a fare tutto da solo- dissi io guardando il preside. A quel punto sentì una pressione contro la mia barriera mentale. Alzai ancora di più, concentrandomi a non fare entrare il Preside. Stava usando l'Occlumazia contro di me. Purtroppo per lui non poteva penetrare nella mia barriera. Respinsi letteralmente i suoi tentativi
-Inoltre volevo sapere se potevo finire qui la mia istruzione. A causa di tanti motivi i miei genitori hanno smesso di insegnarmi. Anche se reputo che la mia preparazione sia un tantino superiore rispetto a quella di un normalissimo diciasettenne.- dissi io sorridendo.
-Bene Tom. Tra una settimana inizierà l'anno. Tu verrai smistato in una delle quattro case. Farai l'ultimo anno, il settimo anno. Ti farò avere i nomi dei testi e potrai trovare tutto a Diagon Alley. Ora ti lascio con Remus, ho molte cose a cui pensare- disse il Preside guardandomi un ultima volta, poi fece un cenno a Remus ed uscì. Subito dopo entrò Sirius, con un ragazzino al lato.
-Finalmente ti sei svegliato Tom. Remus non ti ha mollato nemmeno un secondo- disse Sirius ridendo. Remus scosse la testa e rise insieme all'Animagus.
-Ti devi fare conoscere sempre eh?- chiese Remus ridendo.
-Sirius perché non vai dal tuo padrino?- chiese Sirius al bambino che avevo il suo stesso nome. Sirius si avvicinò a Remus e si sedette sulle sue gambe. Immaginai di essere io al suo posto, dovevo andare avanti però.
-A proposito. Albus mi ha detto di dirti che se vorrai potrai unirti a noi per la cena.- mi disse Sirius.
-Sarà un vero piacere- dissi guardando quel ragazzo. Non avevo bisogno di chiedere chi fosse suo padre. La somiglianza al mio vero aspetto era incredibile. Era la copia di mio padre, era mio fratello. Gli sorrisi e lui ricambiò.
-Che dici se lasciamo riposare ancora un po Tom? Ti verremo a chiamare noi per la cena.- disse Remus alzandosi dopo aver aspettato a Sirius che si andasse.
-Vi ringrazio- dissi io di cuore. Guardai Remus un ultima volta prima e poi uscì. Mi coricai nuovamente, mi sistemai meglio per non sentire dolore alla spalla. Ero andato avanti di qualche mese. Questo significava che avevo gia diciotto anni. Chiusi gli occhi e sorrisi.
-Buon Compleanno Harry- dissi tra me e me. Poi caddi un sonno profondo.
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Harry Potter e la Dimensione Parallela.
FanficHarry James Potter, dopo aver sconfitto Voldemort si ritrova completamente solo. Ancora una volta Albus Silente gli da una mano a ritrovare tutti i suoi familiari stessi. Va in una dimensione parallela, dove dovrà far fidare le persone di uno sconos...