02 Gennaio 1999
Le vacanze erano finite e per la prima volta nella mia vita mi dispiaceva tornare ad Hogwarts. Passare quei giorni con la mia famiglia, mi aveva fatto capire quanto mi ero sempre sentito fuori posto.
-Quest'anno le partite sono iniziate un po piu tardi. Ginny ma si farà il torneo vero?- chiese una ragazza del quinto anno.
-Si. A causa di alcuni problemi con il campo abbiamo dovuto posticipare. Ma se non sbaglio sabato ci sarà la prima partita- rispose lei sorridendo.
-E per quanto riguarda il nuovo cercatore? Mi hanno detto che è bravissimo, ma chi è?- chiese ancora la ragazza. Ginny si girò verso di me ridendo.
-Tom è il nuovo cercatore- rispose Ginny.
-Ohh. Allora scommetterò su di lui- continuò la ragazza facendomi l'occhiolino e andando via. Vidi Ginny sbuffare, sapevo che le pesava quella situazione. Le strinsi la mano sotto il tavolo e lei mi sorrise.
-Ragazze andiamo. Oppure Piton ci ucciderà- dissi alzandomi.
-Pff come se Piton potesse mai ucciderti- disse Rose con guardo eloquente e anche Ginny capì.
-Potrà pure essere così ma voglio evitare di provare l'ebrezza- risposi ridendo. Con molta calma andammo verso il laboratorio di pozioni, parlottando tra di noi, eppure io in mente avevo già un piano.**
Subito dopo la cena salimmo in Sala Comune, ci sedemmo nei nostri soliti posti, che erano gli stessi di quelli del Golden Trio, come in passato ci spesso chiamavano.
-Tom mi controlli il tema di Rune Antiche?- chiese Rose sorridendo.
-Certo- risposi prendendo il tema. Aspettavo solo che passasse un po' più di tempo prima di far finta di andare a dormire. Lessi con attenzione il tema, era davvero perfetto.
-Prenderai sicuramente Eccezionale- dissi sorridendole e dandole la pergamena. Erano le 22 passate e inscenando uno sbadiglio mi alzai.
-Io penso che andrò a letto, sono piuttosto stanco. Buona notte- dissi sorridendo alle ragazze. Loro mi lanciarono sguardi sospettosi, ma mi lasciarono andare. Nemmeno il tempo di arrivare in camera che mi ritrovai due ragazze dai capelli rossi davanti a me.
-Dove vai?- chiese Ginny incuriosita.
-Ho una missione personale da compiere- risposi con tranquillità.
-Veniamo con te- disse Rose sicura di se.
-Ragazze è pericoloso, non so cosa troverò una volta arrivato e poi io so combattere. Evitiamo. Inoltre non andrò solo, sarò in buona compagnia- dissi facendole l'occhiolino. Loro sospirarono sconfitte, sapendo bene che non sarebbero mai riuscite a convincermi.
-Emily vai a vedere se Severus è solo per favore?- chiesi mentalmente ad Emily, questa si fece vedere e scomparve in una nuvola dorata.
-Che sta facendo?- chiese Rose.
-Sta andando a vedere se Severus è solo, ho bisogno di parlargli e non posso comparire nel suo ufficio se è con qualcuno.- risposi. Emily tornò immediatamente, comunicandomi, sempre mentalmente, che Severus era solo. -Ora scusatemi, ma devo proprio andare. Ci vediamo domani, abbiamo la partita da vincere no?- chiesi facendo l'occhiolino a Ginny, le lasciai un bacio sulle labbra e toccando il busto ad Emily mi smaterializzai. Severus mi aspettava già.
-Scusa il poco preavviso ma sto andando in missione, volevo solamente avvisarti- dissi io sorridendo al mio padrino.
-Vengo con te- disse lui prontamente.
-No. Non so cosa può succedere una volta lì e non voglio che tu venga scoperto- risposi con sicurezza.
-Potrebbero scoprire pure a te- disse spazientito.
-No, se mi mostrerò cosi- dissi io e mostrai il mio vero aspetto. -Così non sapranno che faccio finta di essere Tom Evans, ma mi vedranno come Harry Potter. Se dovesse scoprirlo, gli verrà un bel colpo- dissi per poi ridere di gusto. -A proposito, hai una macchina fotografica?- chiesi ragionando un attimo. Lui mi guardò un attimo e andò verso la scrivania, aprì il primo cassetto e uscì una macchina fotografica babbana.
-Perfetto, ti ringrazio davvero- dissi sorridendo.
-Harry, non andare solo- disse lui con tono quasi supplichevole.
-Ma io non sono solo, ho sempre due amiche vicino a me- detto questo alzai la manica facendogli vedere Haga.
-Stai tranquillo, davvero. Sai bene che so cavarmela da solo. Non devi preoccuparti per me- dissi sorridendogli. -Ora vado. Little Hangleton mi aspetta- dissi con un ultimo sorriso da malandrino e mi smaterializzai con Emily. Mi fece trovare davanti al portone della casa.
-Emily non so se è presente qualche magia oscura che potrebbe danneggirti. Torna da Severus, ci terremmo sempre in contatto- dissi ad Emily mentalmente. Sapevo già che non sarebbe stata d'accordo, ma era indispensabile. -Ho bisogno che tu rimanga incolume in caso di pericolo. E poi sai bene che Severus sarà tremendamente in pensiero. Per favore- dissi ancora. Non rispose, scomparve solamente in una nuvola dorata. Presi la bacchetta dalla fondina e mi preparai ad entrare.
-Haga percepisci qualche maledizione?- chiesi restando davanti la porta della casa.
-No master, solo all'interno c'è qualcosa di oscuro. Qualcosa di piccolo- rispose lei. Soddisfatto della sua risposta decisi di entrare. La casa era in rovina, ora la paura più grande era che la casa mi cadesse di sopra. Avanzai lentamente e mentre camminavo sentì un sibillio.
-Haga hai sentito? Questo è l'Horcrux!- esclamai soddisfatto alla mia compagna. Trovai la scatola d'oro piuttosto rovinata. La presi lentamente e la osservai. Al posto della serratura per la chiave c'era un piccolo spazio a forma di goccia. Con la bacchetta mi feci un piccolo taglio e feci cadere un paio di gocce di sangue sulla fessura. Con uno scricchiolio si aprì. L'anello stava levitando al centro della scatola. Con un legnetto trovato a terra provai a prendere l'anello, ma non si mosse, il legnetto, però, s'incendiò. Riprovai nuovamente, ingrandendo il legnetto a misura dell'anello e riuscì a sfilarlo. Sistemai i miei capelli disordinati, proprio per mostrare la cicatrice sulla mia fronte e mi scattai una fotografia. Non appena la polaroid fece uscire la foto, l'agitai fino a quando mostrò l'immagine. L'anello si vedeva bene nelle mie mani, così la lasciai lì e andai via. Tuttavia, non appena arrivai alla porta, una forza sconosciuta mi spinse al centro della stanza. Quello che restava dei mobili cominciò a girare intorno a me, bloccando ogni passaggio. Ogni tanto qualcuno di questi mobili mi sbatteva contro. Ragionai attentamente mentre sentivo Haga stringersi contro il polso. Provai alcuni incantesimi, ma i mobili cominciarono a colpirmi più frequentemente. Cercai di coprirmi la testa per evitare traumi. Mi stavo arrabbiando, non sapevo cosa fare e questo mi rendeva nervoso.
-Basta!- urlai e un fascio di magia involontaria uscì dal mio corpo. In un istante i mobili caddero a terra, nuovamente senza vita. Uscì di fretta dalla casa e senza aspettare Emily mi smaterializzai a Hogsmade, vicino la Stamberga Strillante. Lì già c'erano la mia fedele fenice e Severus. Dolorante caddi malamente in ginocchio durante la smaterializzazione. Severus mi aiutò ad alzarmi e mi sistemai le vesti.
-Pensavo sarebbe stato più difficile- dissi avvicinandomi.
-Dove sei andato?- chiese il mio padrino.
-Un pezzo dell'Horcrux. Era nascosto dentro uno scrigno. Quando ho preso l'anello i mobili hanno iniziato ad attaccarmi e mi è stato difficile liberarmene. Mi hanno dato qualche botta- risposi facendogli vedere l'anello di nascosto. Cominciammo a camminare verso il castello lungo il sentiero per la Stamberga.
-Severus, credi ai Doni della Morte?- chiesi mentre camminavamo.
-Sono una leggenda, anche se sospetto che la bacchetta di Silente sia la Bacchetta di Sambuca- rispose lui guardandomi.
-Ed infatti è così- dissi con leggerezza.
-Davvero? Lo dici come se fosse una cosa tanto ovvia- disse lui stupefatto.
-Sai, nella mia dimensione possedevo tutti e tre i Doni, diventando il Padrone della Morte- spiegai. -Ed al momento ho due dei tre Doni- continuai.
-Significa che hai il mantello dell'Invisibilità e la pietra della Resurrezione?- chiese se possibile ancora più stupito di prima.
-Si, e si da il caso che una ce l'hai davanti- dissi facendogli vedere l'anello. Lui lo prese in mano e senza pensarci cercò di metterlo.
-Fermati!- esclamai bloccandolo contemporaneamente con le mani.
-L'Horcrux è maledetto. Già qualcuno prima di te ha cercato di fare la stessa cosa. Anzi l'ha fatto ed è stato maledetto. Solo tu sei riuscito a bloccare momentaneamente la maledizione- spiegai con amarezza.
-Successivamente hai messo fine alla sua vita, per sua stessa volontà- continuai.
-Albus vero?- chiese lui.
-Esatto. Distruggeremo l'Horcrux senza danneggiare la Pietra- dissi io.
-Bene, questo significa che sono un uomo debole- disse più a se stesso che a me.
-No Severus, questo significa che hai un cuore e che ami qualcuno che non c'è più.- dissi con convinzione cercando di rassicurarlo. -Non molti sanno cosa è successo la notte nella foresta, prima della sua morte- dissi ricordandomi di quella notte.
-Quando sei morto, mi hai lasciato dei ricordi. Silente ti aveva detto che per sconfiggere Voldemort dovevo morire, così andai incontro al mio destino.-spiegai tristemente.
-Sei andato da lui consapevole che saresti morto?- chiese lui ascoltandomi attentamente.
-Si. Sapevo che era l'unico modo per ucciderlo- risposi. -Andai nella foresta e presi in mano la pietra della Resurrezione. Davanti a me spuntò la mia famiglia. Mia madre, mio padre, Sirius e Remus. Loro mi rassicurarono, credevano in me e con il cuore pieno di gioia per averli là, andai incontro al mio destino- continuai con rammarico.
-Tuttavia sei qui e questo ti dovrebbe rallegrare. Hai ritrovato tutti quelli che hai perso e so che hai paura di perderci. Ma Harry ragiona, abbiamo affrontato 18 anni in piu di Voldemort. Siamo più forti e ad alcuni dai motivi in più per lottare- disse lui con convinzione. Arrivammo alla stamberga e raggiungemmo il castello.
-Ora devo riposare, domani ho una partita da vincere contro i Serpeverde- dissi ghigando verso il mio padrino.
-Forse se fai vincere tu i grifondoro mi posso ritenere soddisfatto come se avesse vinto la mia squadra- disse lui mettendomi una mano sulla spalla.
-Sei tu la mia squadra- continuò sorridendo. Quelle parole mi fecero aprire in un sorriso e sapevo che gli occhi mi erano diventati lucidi.
-Sono fortunato ad averti ritrovato- dissi per ringraziarlo.
-Dovrai dirlo a qualcuno prima o poi- disse guardandomi.
-Lo so e penso già di sapere da dove cominciare- risposi fermandomi davanti l'ingresso.
-Ora vado e mi raccomando, tifa grifondoro domani- continuai subito dopo con un ghigno.
-Vai a letto canaglia- rispose lui ricambiando il ghigno. Emily apparve e mi ritrovai nella mia stanza. Trovai le due ragazze dai capelli rossi che dormivano sul mio letto, sorrisi a vedere quella scena. Andai in bagno e mi infilai sotto la doccia, facendo cadere l'acqua calda sulla pelle. Cercai di rilassarmi il più possibile, facendo sciogliere i nervi. Dopo quella giornata ne avevo bisogno e in più avevo una partita da vincere e con tutto il corpo dolorante non avrei dato il meglio. Uscito dalla doccia mi guardai allo specchio. Avevo il petto pieno di macchie nere a causa delle botte ricevute poco prima. Misi i pantaloni del pigiama e ritornai in camera.
-Oddio cosa ti sei fatto?- esclamò improvvisamente Ginny, facendomi saltare in aria. Anche Rose aprì gli occhi, osservando il mio petto con bocca aperta.
-Non preoccupatevi, solo qualche botta- spiegai io sedendomi sul letto insieme a loro.
-Non ci dobbiamo preocccupare? Tu sei pazzo!- urlò Rose mettendosi seduta.
-Muffliato- dissi agitando la bacchetta contro la porta.
-Domani non giochi. Devi riposare! Non so se hai notato in che condizioni è il tuo petto- disse Ginny con sguardo apprensivo.
-Ragazze voi mi sottovalutate. Se ben vi ricordate ho una piccola amica, di nome Haga, che mi aiuterà a guarire- dissi sorridendo alle due ragazze. Loro sorrisero ricordandosi di quel particolare. -Ora dormiamo, è già tardi- continuai e con un colpo di bacchetta allargai il letto. Ci coricammo tutti e tre, io tra le due ragazze. Sorrisi sentendomi protetto da quelle due piccole ragazze.
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Harry Potter e la Dimensione Parallela.
FanficHarry James Potter, dopo aver sconfitto Voldemort si ritrova completamente solo. Ancora una volta Albus Silente gli da una mano a ritrovare tutti i suoi familiari stessi. Va in una dimensione parallela, dove dovrà far fidare le persone di uno sconos...