Move On.

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Move On

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I restanti sette giorni a casa di George e Britnay passarono in fretta.

Lunedì George andò a lavoro e io e Britnay ci recammo al centro commerciale e poi al parco,i ricordi di quando nostra madre ci portava lì ci invasero la mente;ricordavamo entrambe un episodio,lo stesso.

C'era un'altalena rossa che aveva due postazioni,io ero ancora piccola,forse avevo cinque anni,Britnay invece quattro anni in più ai miei.

Mi misi nella postazione che aveva le protezioni e nostra madre cominciò a spingerci più forte che poteva..all'inizio assaporavamo ogni spinta abbandonando all'indietro la testa cosi da poter vedere il cielo e le nuvole e ogni tanto io e Britnay ci scambiavamo sorrisi e con l'indice indicavamo nuvole dalla forma strana e alla spinta successiva ci impegnavamo per capire cosa fossero.

Poco dopo quando ci stancavamo di vedere le nuvole cercavamo di accompagnare la spinta di nostra madre con le gambe così da andare più veloci e fare una gara a chi arrivava più in alto.

Si sentivano le nostre risate in tutto il parco e quel ricordo è rimasto impresso nelle nostre menti perché fu la prima volta che ritornammo a ridere tutte e tre dopo la morte di papà..

Io e Britnay stavamo al parco ma quell'altalena non era più rossa come una volta e il parco non era più lo stesso..le aiuole non erano più verdi come anni fa e a chiazze cominciavano a non esserci più,mentre l'altalena e le sue parti erano arrugginite dal tempo.

Ci scambiammo un'occhiata complice come per comunicarci che si,avevamo ripercorso lo stesso ricordo,in silenzio poi ci alzammo e prendendoci per mano raggiungemmo George in centrale.

Martedì passai la giornata in casa e fu abbastanza noiosa,mi ritrovai a pensare a molte cose tra cui a David,al modo in cui se n'era andato,l'avevo deluso e stranamente lui aveva deluso me..non doveva andarsene,sembra strano ed è un paradosso perché alla fine sono stata io ad allontanarmi da lui ma solo ora capisco che avrei voluto restasse..ma ho fatto quel che ho fatto e va bene cosi.

Mercoledì George non doveva lavorare e portò me e Britnay sul lungomare data la giornata afosa,stava per inoltrarsi piena estate e avevamo voglia di un bel gelato;il mio lo presi bigusto,fragola e limone,mi accorsi camminando di passare davanti al Grand Artensia Hotel e subito il mio subconscio tirò fuori i ricordi di quella notte che cominciava a farsi sentire dentro la pelle..no basta,non dovevo pensarci.

Giovedì andammo a cena dai vicini di casa di George e Britnay,erano davvero molto simpatici con loro e persino con me,ci promisero un'altra uscita tutti insieme prima della mia partenza.

Venerdì fu una giornata abbastanza noiosa continuavo a pensare a David..non sapevo bene perché o forse si..morivo dalla voglia di sentirlo e volevo scusarmi per come mi ero comportata ma avevo paura,avevo paura di cedere alle mie emozioni..pensai di chiamarlo quando mi ricordai poi di non avere il suo numero.

Quella volta in stazione quando io pensavo di dover prendere il Bus per venire qui diedi il mio numero a David..ma lui non lo diede a me.

Chissà cosa starà facendo,Perché non mi ha chiamato?Plausibile,sono stata una stronza.

Sabato ci chiamarono i vicini e ci invitarono allo Smash,cavolo proprio allo Smash,al contrario dell'altra sera fu tutto molto tranquillo tranne quando George dovette intervenire per scacciare un ragazzo che mi importunava al bar..

<<Oh..E' meglio che tu stia alla larga dalla bionda>>disse George in modo aggressivo tenendo per mano Britnay.

<<Perché se no che fai?>> Fece il ragazzo che poco prima mi assillava per avere il mio numero.

Uno di Questi Giorni...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora