Perseguire un sogno

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ATTENZIONE!

Il capitolo sottostante presenta  scene di sesso esplicito!

LETTORI AVVISATI!

Buona goduria..ehm lettura.

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I giorni volarono e prima di fermarmi a Richville,una piccola cittadina,tentai di trovare la mia indipendenza diverse volte ma niente.

Passai lunedì alla ricerca di un lavoro in un paesino poco distante da Artensia di cui non ricordo il nome ormai,martedì e mercoledì tentai altrove ma solo giovedì riuscii a trovare un piccolo lavoretto come lavapiatti in un club.

Il proprietario si chiamava Gerry..Si,Gerry,forse non era il suo vero nome ma il suo nome d'arte.

Era un club che forniva servizi di ristoro mentre le ragazze sfacciatamente sexy ballavano su una lunga passerella al centro del locale,la stessa passerella su cui Gerry nell'intervallo offriva un piccolo spettacolino di cabaret..ma era pessimo e si e no ridevano cinque o sei persone alle sue battute di pessimo gusto.

Dopo la sua esibizione Gerry mi accolse nell' ufficio per parlarmi.

<<Allora ragazzo,sono centocinquanta a settimana ma lavorerai solo queste cinque ore la sera,okay?>> mi disse mentre si accendeva un sigaro.

Era basso,tremendamente basso,aveva pochi capelli che si raggruppavano sui lati della testa mentre giusto al centro ne era privo,copriva questo mancamento con una coppola d'altri tempi che si intonava con il baffo "alla siciliana" che portava.

<<Okay>> risposi in tono secco

Bhè inutile dire che questo lavoro durò poco e sapete perché? Avevo già gli occhi degli altri ragazzi che lavoravano al pub addosso che non mi trovavano per niente simpatico e mi lanciavano occhiatacce quando per sbaglio con lo sciacquone qualche goccia andava sulle loro divise,ma in realtà non era nemmeno per questo,avevano paura che Gerry mi assumesse a tempo pieno e così uno di loro avrebbe dovuto lasciare il pub.

Il quinto giorno di lavoro mentre ero intento a lavare piatti mi fermai a guardare le mie nocche,erano quasi completamente guarite ma si intravedeva il lungo taglio che andava dall'indice al medio,la mia mente ripercorse la scena di quando me lo procurai..

La mia mano sinistra lo soffocava mentre con la destra tiravo pugni uno dopo l'altro finché le sue mani calde e morbide non mi riportarono alla lucidità..Dio Amy! Quanto mi mancava,passai giorni per soffocare i ricordi delle mie giornate con lei e di quei pochi momenti intensi,mi diedi un po' all'alcol,stranamente non fu così facile dimenticarla,mi dicevo che era una cosa passeggera;la mia mente sempre attiva continuò a ripercorrere la scena del locale,quei due grossi energumeni stavano venendo verso me e io non potevo permettere che mi acciuffassero per poi chiamare la polizia..Nono assolutamente no e allora presi la mano di Amy..

Il piatto che reggevo pocanzi tra le mani mi scivolò dalle dita e cadde a terra frantumandosi in due grandi pezzi.

Cazzo! Ci mancava solo questa,subito gli stronzi che mi circondavano in quella cucina mi guardarono con aria soddisfatta,lì capii che il mio lavoro in quel posto e quindi anche il mio soggiorno era finito.

La notte durante la chiusura del locale Gerry mi chiamò pagandomi le cinque giornate di lavoro e disse

<<Ragazzo,mi dispiace ma ho bisogno di gente attenta e attiva,i piatti non crescono sugl'alberi,si comprano!>> ..ma questo detto non iniziava con "i soldi"?

Odiavo quando mi chiamava "ragazzo" lo guardai inespressivo,presi i soldi e poi risposi.

<<Vaffanculo,nano bastardo!>> presi e me ne andai mentre il nanerottolo imprecava alle mie spalle.

Uno di Questi Giorni...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora