capitolo VII

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Era il momento.
Strinsi forte l'elsa della spada e la sfoderai.
Un'espressione sorpresa sembrò colpirlo per un millesimo di secondo. Poi prese rapido qualcosa dalla tasca e lo gettò a terra, proprio intorno a me. Mi stava prendendo in giro?
Ero lì, con una spada in mano puntata contro di lui...e lui si limitava a buttare dei...dei sassolini per terra!?
"Io ti...ma che cazz...?!"
Non feci tempo a finire la frase che dai sassolini spuntarono delle radici verdi, che mi avvolsero, facendomi cadere di mano la spada angelica e stritolandomi per tenermi fermo mentre cercavo disperatamente di liberarmi, divincolandomi e a suon di insulti.
-"BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA! LASCIAMI ANDARE! LASCIAMI ANDARE SUBITO!"
-"Non so cosa io abbia fatto, ma no, non ti libero".
-"SEI UNO STRONZO BASTARDO! LASCIAMI!"
-"Ti ringrazio, ma prima di liberarti dimmi il motivo della tua rabbia, ho fatto forse qualcosa di grave?".
-"OH NON SAPREI, LA PAROLA "GUERRA OSCURA" TI RICORDA QUALCOSA?"
Sembrò realmente colto alla sprovvista.
-"come fai a...?"
-"il Conclave me l'ha detto!!! Scacco matto stronzo, ti hanno scoperto!".
Ero realmente fuori di me. Faceva bene a tenermi legato.
Si sedette sul mio letto a fissare il vuoto.
-"È vero". Lo disse in tono tranquillo, come se gli avessi appena chiesto se voleva un budino.
-"È VERO COSA?!"
-"Quello che pensi. Io ho ucciso tuo padre, non pensavo che i pochi testimoni della corte andassero a spifferare tutto, ci siamo salvati tutti per miracolo...e non sapevo che avevano ancora contatti con i Nephilim, poi, la corte Seelie che mi cerca, credevo avessero definitivamente rotto, volevo dirtelo, ma...ma non riuscivo, ogni volta che ti guardavo...io credo di amarti".
-"sei soltanto un lurido manipolatore, traditore e...".
-"Ha ucciso il mio compagno e...".
-"il tuo compagno? Ah lasciamo stare non m'importa. Era mio padre Eledhwen!"
-"Si che ti interessa, e hai ragione ad essere arrabbiato con me, ma sono una fata, cosa ti aspettavi? Che gli lasciassi uccidere il resto dei miei cari?"
Calò il silenzio, nessuno dei due osava parlare.
-"puoi uccidermi".
-"prego?".
Borbottò qualcosa in una lingua strana e la strana pianta mi lasciò libero.
-"Hai capito benissimo, puoi uccidermi. Se questo ti farà sentire meglio".
Si alzò e mi si avvicinò.
-"Tagliami la testa, se ti va, me lo merito".
Riluttante premetti piano la punta della spada sul suo collo. Lui emise un gemito. Era davvero la cosa giusta da fare?
Abbassai l'arma.
-"Vattene".
Mi guardò sorpreso.
-"Ma una cosa, fatti vedere un'altra volta da questa parti e ti taglio la testa, hai capito?".
Non sembrava felice di non essere stato assassinato.
-"Va bene, me ne vado". sembrava quasi arrabbiato -"Addio Dorian".
Detto questo si Calò dalla finestra.
Ma questa volta non sentii nessun rombo di moto. O forse, il rumore era semplicemente coperto dal mio pianto.

-SPAZIO AUTRICE-
Hey hey come state?
Questo capitolo è un po noioso visto che parlano e basta praticamente, spero vi sia piaciuto ugualmente❤
Comunque, il prossimo uscirà a 390/400 (sperando di arrivarci)

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