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Gabriele's pov

Un lampo mi fa balzare dallo spavento e dopo di che una pioggia battente inizia a cadere senza pietà.

Non ho la più pallida idea di dove io sia.
Sto cercando di capirlo.

Starnutisco e mi riparo sotto un albero.

'Riparo'.

"Okay, tranquillo Gabriele, devi solo prendere il conte e..."lampo.

"MA CHI VOGLIO PRENDERE IN GIRO, HO PAURA"Starnutisco ancora.

Pensa Gabriele, pensa...

Ho freddo, voglio tornare a casa.

NO.

PENSA LUCIDAMENTE.

Mi guardo in giro e inizio a sentire delle voci.

Voci. Vita.

Mi avvicino alle voci.

"Dottore, finalmente è arrivato..."dice una voce.

"Sì, diciamo che la strada non è corta, ma dimmi, come sta? "

Chi?

"Sta dormendo con la febbre alta... "

MA CHI?

Mentre origlio una foglia mi si appiccica sul viso.

Schifosa.

Non posso muovermi.

"Bene, grazie mille, la strada è tutta dritta, giusto?"

"Esattamente, una volta arrivato una guardia la porterà nelle stanze del cugino della regina"

Ecco.

Decido di seguire la carrozza.

Di solito non voglio agire negativamente però oggi faccio uno strappo alla regola.

Mi metto su il cappuccio e assalto la carrozza.

"E tu chi saresti? "

"Non lo so"Lo prendo e con tutta la forza che ho lo faccio cadere dalla carrozza.

...

Una parte di me vorrebbe accettarsi che il dottore non sia morto e infatti fermo i cavalli e controllo il dottore.

È ancora vivo.

Ha solo battuto la testa.

Ehm.

Okay, forse è meglio che me ne vada.

Lo sposto da fuori la strada e mi tolgo il mantello per poterlo coprire.

Almeno non avrà freddo.

Poi corro alla carrozza dove i cavalli mi stanno aspettando buoni buoni.

"Andiamo, su... "La strada è tutta dritta e io ho un freddo che non potete immaginare.

Arrivo finalmente al portone d'ingresso dove mi aspetta una guardia.

"Dottore, finalmente è arrivato"Prendo la borsa e annuisco.

"Dov'è il mio paziente? "

"Nelle sue stanze, venga, mi segua"Finalmente entriamo, sono bagnato fradicio.

Quando siamo abbastanza lontani da occhi indiscreti attacco la guardia che mi sta accompagnando e lo addormento con una pozione sonnifera.

Lo trascino verso una stanza e lo spoglio per poter prendere i suoi vestiti.

Una volta che mi sono cambiato mi dirigo, con indicazioni da parte di altre guardie, nelle segrete.

Nelle segrete c'è una puzza incredibile.

"Finalmente il cambio, non ne potevo più"Dice la guardia.

"È qui che sta il ladro... Della corona? "Chiedo.

Annuisce.

"Finalmente torno a casa, buona fortuna, è un vero stronzo, ah già, gli ordini sono quelli di non ucciderlo, ci penserà la regina a lui"Annuisco.

Mi avvicino alla cella con la torcia.

Sascha è per terra, silenzioso.

Riesco a vedere un lago di sangue sotto di lui.

Mi controllo in giro.

"Sascha"lo chiamo.

Lui apre gli occhi e gira la testa verso di me.

"Sei venuto a salvarmi ravanello"
Apro la cella per poter entrare.

Posiziono la torcia nel apposito spazio in modo tale da poter illuminare tutta la cella.

Sascha è stato colpito al braccio destro.

"Temevo sarei morto qui sai? Ci hai messo troppo"Gli guardo il braccio.

"Stefano non lo avrebbe permesso"Dico.

"È più legato a... AHIA, FA PIANO"Mi scuso con lui mentre con la pinza riesco ad estrarre la pallottola.

"Questo brucia... "Lo avviso dopo avergli lavato la ferita con un po' di acqua.

"Cosa? "

"È un disinfettante naturale..."tiro fuori il coltellino e un limone.

"Stai scherzando spero... "Mi metto sopra di lui in modo tale da impedirgli di muoversi.

"Per favore... "Taglio il limone a metà e lo poggio sulla ferita.

Sascha mi stringe il braccio facendomi anche male ma cerco di trattenermi per poter medicare lui.

"Basta... "Mi supplica.

Mi guarda negli occhi.

Pensa solo a salvarlo.

Aumento la pressione e lui stringe ancor di più il mio braccio.

Okay, basta, può bastare.

Mi taglio la manica dela camicia e gli copro la ferita.

Non ha ancora lasciato il mio braccio.

Non protesto, ha ragione, posso solo immaginare il dolore che ha provato.

"Tu mi odi, vero? "Un lampo frastuona.

Rimango in silenzio per un po' prima di rispondere.

Non mi ero preparato all'eventualità di uno scambio di parole.

"No... Non ti odio"Rispondo.

"Non stai mentendo? "Mi chiede.

"Perché dovrei? "Un altro lampo.

"Noi due andiamo d'accordo solo per far contento Stefano, giusto?"

"Non sono quel tipo di persona"Rispondo fissando il vuoto.

"Sai, quel giorno al quiz, la risposta a chi ama di più Stefano? Saresti stato tu la risposta esatta"Dico.

"Questo lo dici tu"Dice Sascha.

"È la verità, ti ama più di me ma è normale, tu hai quelle qualità che io mi sognerò per tutta la vita, sei forte, sei bello e anche se non lo dai a vedere spesso sei anche intelligente, io sono solo un ostacolo, un rimpiazzo, lo sono sempre stato "Lampo.

Il suo sguardo mi sta uccidendo.
Ho detto quello che penso, per una volta.
Ma adesso mi pento di averlo fatto.

"Io e te dobbiamo parlare seriamente"

Continua....

Oh..








Camminiamo sotto lo stesso cielo 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora