Parte 31

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Minho sorrise prima di bloccare il cellulare e conservarlo, nella tasca posteriore dei jeans. Poteva immaginare il viso di Taemin rosso dall'imbarazzo, e la cosa lo divertiva. Gli piaceva stuzzicarlo per poter vedere le sue diverse reazioni. Si era totalmente innamorato di quel ragazzo, se ne era accorto durante le loro conversazioni. La prima cosa a cui pensava appena sveglio era quella di scrivergli. Poteva ancora sentire l'angoscia dentro di se quando il minore lo bloccò, la perdita, il vuoto. Non avrebbe mai più provare quelle sensazioni. In quei giorni fissò spessò la chat, i messaggi che pian piavano si perdevano in un'idea di passato, non riusciva ad accettarlo. Non poteva permettersi di perderlo ancor prima che diventasse suo. Fu forse, proprio quello, il motivo per cui scrisse quel famoso messaggio, riversandoci dentro i suoi sentimenti. Non voleva che quel piccolo contenitore di parole rimanesse lì ad invecchiare, portandosi i loro scherzi con sé. Quello che non si aspettava però fu che Taemin, fra tanti messaggi, leggesse proprio quello. La paura di essere rifiutato prese il sopravvento, portandolo così a nascondersi dal mondo, incatenato dalla sua debolezza. Richiuso fra le mura di casa sua si soffermò a pensare. Al modo in cui si erano conosciuti, alla sensazione provata nel petto quando capì che la piccola sirenetta di Kakao altro non era, che il piccolo e etereo dongsaeng della struttura. Ripensò al modo in cui, il biondo, tentasse di reprimere ogni sorrisetto quando leggeva le buste contenute nel suo armadietto. Il moro non era un'idiota completo, aveva capito che da parte sua un po' d'interesse, anche se magari basato solo su della curiosità, esisteva. Ma era fermamente convinto che, una volta scoperto fosse lui, gli avrebbe riso in faccia per poi voltargli le spalle. Non si aspettava di certo di vederlo sul ciglio di casa sua il giorno prima, non immaginava che il minore lo avrebbe affrontato faccia a faccia. Ma soprattutto, non avrebbe nemmeno mai pensato che il piccolo lo avrebbe amato con i suoi sguardi, con le sue carezze, con le sue labbra. Svegliarsi quella mattina e trovarlo al suo fianco bastò per renderlo la persona più felice del mondo e per fargli capire che, al suo fianco, non avrebbe voluto nessun'altro, e glie lo avrebbe dimostrato quella sera stessa. Ripensando a tutto questo sorrise stringendo il pacchetto nella sua mano, chiudendo la porta del negozio alla sue spalle. 

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