Parte 32

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Taemin rimase a fare compere con Key fino al pomeriggio. Erano ormai le 17:00 quando rientrò a casa. Posò le buste dei suoi nuovi acquisti sulla poltroncina in camera sua e si lanciò sul letto. Cominciò ad osservare il soffitto, tornando per l'ennesima volta ai momenti passati con il suo Hyung. Ancora non riusciva a crederci, il pervertito di kakao altri non era che il ragazzo per cui aveva una cotta da quando posò piede nella struttura per la prima volta. Senza saperlo si ritrovò attratto dalla stessa persona per ben due volte, la prima volta esteticamente, la seconda mentalmente. E si sa, quando una persona riesce a sedurre la tua mente, per il 90%, è già dentro il tuo cuore. Questa non era la prima volta che il minore si trovava a provare qualcosa per qualcuno, ma aveva accantonato quelle storie come un semplice interesse, ora invece era sicuro di essere totalmente, profondamente e immensamente innamorato di Minho. Anche se difficilmente lo avrebbe ammesso la profondità dei suoi sentimenti. Rimase arrotolato fra le coperte ripensando al moro, alle sue mani, alla sua voce, ai suoi occhi, ai suoi baci, quando lentamente sprofondo fra le braccia di morfeo.

***

Il biondo mugolò raggomitolato nel calore del suo morbido letto. Pigramente afferrò il cellulare sul suo comodino per controllare l'orario erano le 19:00. Aveva dormito per due ore di fila, e ne mancava solo una all'appuntamento con il maggiore. Considerando il tempo da casa sua alla sua destinazione, una quindicina di minuti a piedi, si lanciò fuori dal letto, inciampando però fra le coperte che, per la fretta, aveva dimenticato di sfilarsi di dosso, ritrovandosi così in un incontro ravvicinato con il pavimento. Non aveva tempo però di star lì a lamentarsi della profonda botta presa, e dopo aver imprecato internamente contro le povere e inanimate coperte, riprese a correre fino a raggiungere il bagno. Dieci minuti dopo ne uscì e, tutto pulito e profumato, aprì le ante del suo armadio, fissandone il contenuto con le braccia sui fianchi.

<<Iniziamo la ricerca>> parlò fra sé e sé prima di sparirci dentro per metà. Dopo aver letteralmente tirato fuori, provato, e sfilato quasi ogni indumento, e aver ripetutamente bofonchiato di "non aver nulla da mettere" si ricordò dello shopping fatto quel giorno.

Velocemente afferrò le buste e le capovolse, svuotandole e esaminandone il contenuto. Dopo vari e vari outfit optò per dei skinny bianchi leggermente strappati e una camicia nera, lasciando i primi bottoni sbottonati. Tornò in bagno e si diede una sistemata si capelli cercando di renderli, a par suo, "decenti". Una volta soddisfatto tornò velocemente in camera solo per afferrare la sua giacca in pelle nera e in pochi minuti era fuori da casa sua. Attraverso le strade in totale tranquillità, portandosi le cuffiette alle orecchie e, di tanto in tanto, specchiandosi nelle grandi vetrine dei negozi. Si schiaffeggiò mentalmente da solo, sembrava una ragazzina al primo appunto anche se, in un certo senso, era proprio così. Perso tra i suoi pensieri non si rese quasi conto di essere arrivato a destinazione. Si diede, per la milionesima volta, una veloce sistemata generale, prese un profondo respiro per calmarsi, sì era agitato, e bussò. 

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