Parte 33

315 26 11
                                    



Ad aprire la porta fu un Minho che lasciò il minore a bocca aperta sul ciglio della porta. I capelli scuri gli ricadevano, selvaggi ma perfetti allo stesso tempo, sulla fronte. La camicia bianca ricadeva stretta sul suo petto, lasciando intravedere gli addominali scolpiti. Gli skinny neri gli fasciavano le anche in modo erotico, esaltando la loro tonicità. Il petto si alzava e abbassava freneticamente, segno che aveva corso per aprire, ma quel movimento, seppur normale, rendeva il ragazzo ancora più sensuale. Le labbra schiuse intente ad ispirare l'aria, Taemin ci si sarebbe lanciato immediatamente, se solo non si trovasse nel suo mondo a sbavare internamente su quella figura.

<<Taemin?>> disse il maggiore, sventolando una mano davanti al viso.

<<Eh? Si...scusami>>

<<Ti piace quel che vedi?>> ridacchiò. Il biondo arrossì oltre natura, aveva appena fatto la scena dell'idiota, ma in suo difesa poteva giustificarsi col non aver mai visto una figura tanto eterea e seducente. Era pur sempre un ragazzo no? Anche lui provava desiderio ed era capace dii sognare ad occhi aperti. Anche se non avrebbe mai ammesso che quel ragazzo avesse un totale controllo sul suo corpo, pur rimanendo con i vestiti addosso.

<<Mi fai entrare o mi lasci qui fuori?>> chiese ignorando la domanda ricevuta.

Il moro si spostò lateralmente ridacchiando, facendolo entrare invitato da un gesto plateale del braccio. Una cosa a cui Taemin non fece caso, la sera precedente, era la grandezza dell'appartamento di Minho. Si trattava di un attico di enormi dimensioni. Decorato con mobili moderni principalmente bianchi e grigi. Abbellito da delle enormi finestre grandezza parete, che offrivano la vista mozzafiato della città. Ovviamente non poteva mancare una veranda dotata di diverse sdraio, allineate frontalmente alla vista.

Il moro lo afferrò per la mano e lo guidò proprio verso una delle finestre, facendogli poi granare gli occhi e la bocca alla vista. Aveva sistemato un piccolo tavolo, decorato elegantemente e apparecchiato per due accanto a quelle pareti in vetro. Certo, non si trattava di un costoso ristorante vista Seoul Tower, ma preferiva qualcosa di più intimo per quell'occasione e la luce soffusa delle candele unita a quelle della luna, che s'introduceva dalle vetrate, donava all'ambiente un atmosfera romantica soddisfacente. Aveva organizzato tutto sin dalla mattina, trascinando Junghyun a destra e a manca, nel tentativo che fosse tutto perfetto. Ricorda ancora la discussione con il maggiore mentre la povera fioraia li guardava confusa. Junghyun insisteva sulle rose rosse, ma a Minho non bastava, voleva di più e dopo quasi un'ora, in cui il secondo girovagava per il negozio in cerca di un'ispirazione e il primo lo inseguiva con diverse varietà di fiori in mano, alla fine la fioraia s'intromise cercando di trovare una soluzione, riuscendo nel suo intento, dando una parte di vittoria a entrambi.

<<Hyung è...è bellissimo>> dice quasi a bassa voce, ancora rapito dalla bellezza di ciò che vedeva.

<<È non hai ancora visto nulla>> sorrise avvicinandosi ad una della sedie e spostandola per farlo accomodare. Il minore si sedette con un sorriso stampato in volto, sorriso che non aveva intenzione di sparire. Il moro gli si sedette di fronte invitandolo a sollevare il coperchio dal piatto dando inizio alla loro cena. Parlarono del più e del meno, conoscendosi sempre più a fondo. Taemin scoprì che il maggiore amava il calcio e il basket. Che da bambino sognava di diventare un calciatore, poi un idol, ma alla fine decide di frequentare l'università per diventare un istruttore sportivo a tutto tondo, e che in quel periodo stava allenando proprio una squadra di calcio. Nonostante le apparenze amava leggere, cucinare e fare rap. Amava prendere il caffè amaro accompagnato da un dolce per equilibrare i sapori. Il suo colore preferito era l'arancione ed essendo molto estroverso grazie a questo chiamato "Flaming Charisma", la sua stagione preferita era l'inverno.

Minho invecce scoprì che Taemin era da sempre stato appassionato della danza e per questo, dopo le superiori, ha lavorato tanto per riuscire ad entrare in un accademia, che sta tutt'ora frequentando. Ama la cioccolata calda, il caffè con due cucchiaini di zucchero e le ciambelline glassate. Ha il terrore degli insetti. Il suo colore preferito è il giallo e la sua stagione preferita e la primavera, adoro camminare in mezzo ai fiori intenti a sbocciare.

La serata era volata così, fra chiacchere, risate e sguardi attenti. Non si erano accorti che l'orologio stesse per rintoccare la mezzanotte. Il silenzio li avvolse per qualche minuto, finché Minho non lo spezzò.

<<Aspettami qui>> disse alzandosi per raggiungere la sua camera da letto. Taemin si alzò di riflesso, guardandolo scomparire dietro la porta, prima di voltarsi e avvicinarsi alla grande vetrata, osservando la città che si muoveva ormai lenta al di fuori. Si perse a guardare quelle luci che riempivano la notte, avvolto nel silenzio.

<<Taemin?>> si sentì richiamare. Si voltò per trovare il maggiore di fronte a lui, leggermente imbarazzato, mentre reggeva fra le mani un enorme bouquet di rose bianche. Glie lo porse e lui l'osservò per qualche secondo prima di afferrarlo, notando solo dopo averlo guardato attentamente che al centro vi era una rosa blu, accanto alla quale vi era dolcemente incastrato un pacchetto. Afferrò la scatola, posando dolcemente il mazzo sul tavolo, e dopo averla aperta spalancare occhi e bocca per l'ennesima volta quella sera, scattando con lo sguardo verso il ragazzo. Lo vide teso, e questo gli mise un po' d'ansia, facendo battere velocemente il suo cuore.

<<So che la nostra conoscenza è iniziata in modo...particolare?>> ridacchiò imbarazzato grattandosi la nuca <<Ma nonostante tutto scriverti è stata la cosa migliore che io avessi mai potuto fare. È vero, all'inizio mi sono comportato da vero idiota, ma anche quella è una parte di me. Certo non l'avrei mostrata ad un primo appuntamento, ma è andata così, e nemmeno io so spiegarmi bene il perché>> si fermò, respirò ed espirò, puntando il suo sguardo negli occhi del minore per poi continuare <<L'unica cosa che so è che in quel breve tempo mi sono affezionato sempre di più a te, e questo mi ha spaventato. Vedi io non mi sono mai visto bello o veramente attraente, riesco a mala pena a considerarmi decente. Ma tu...tu sei etereo Taemin. Sei la persona più bella che io abbia mai visto e conosciuto, e non parlo solo dell'aspetto fisico. Qualcun altro mi avrebbe lasciato andare quando ho smesso di rispondere ai tuoi messaggi, ma tu ti sei intestardito, e cocciuto come sei mi hai cercato, e mi hai trovato. Mi hai affrontato, mi hai messo con le spalle al muro, e non ho potuto far altro che liberare i miei sentimenti, nonostante la paura di essere rifiutato. Ma non è stato così, mi hai accettato, e mi hai urlato in faccia che sono un idiota. E seppur fosse un insulto mi sono sentito felice. Voglio fare le cose nel modo giusto Taemin. Voglio averti al mio fianco, voglio che ti sia il mio ragazzo. Mio e mio soltanto. Può risultare egoista, lo comprendo, ma ora che ti ho trovato, non voglio perderti>> cacciò ogni parola come a volersi liberare di catene che stringevano in suo cuore in una stretta. E in un certo senso era proprio così. Non aveva dimenticato cosa fosse successo il giorno prima, ma forse fu proprio quello a spingerlo in quella direzione. Ora che aveva avuto il permesso di baciarlo, stringerlo a se, inalare il suo profumo e sentire la sua risata non aveva intenzione di lasciarlo andare. Aveva bisogno di sentirlo suo, di averlo vicino, ma aveva bisogno di sentirselo dire proprio da lui. Ma la reazione dell'altro, che lo fissava in silenzio, cominciò a fargli chiedere se forse non avesse frainteso tutto, magari aveva affrettato le cose. 

E se Taemin non fosse intenzionato ad intraprendere una relazione con lui? 


Penultimo capitoloooo

*Scappa*



Kakao (sweet) talk~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora