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Canzone : She wolf - David Guetta ft. Sia

L'animale prevale nella corsa verso casa mia, attraverso la foresta stanto attenta ai rumori che mi circondano: l' acqua che scende dalla cascata, il vento iracondo che muove le foglie.

La foresta e i suoi odori mi fanno sentire a mio agio, d'altronde è stata la mia prima casa e maestra di vita. Mi fanno libera, la terra umida a contatto con le mie zampe mi rilassa, mi connette alla natura.

L'odore di cervo stuzzica i miei sensi,  e subito l'iride dell'occhio inizia a bruciare, torno alla forma bipede facendo affidamento al mio sangue da fredda.
Gli occhi smettono di brillare, si opacizzano in un rosso scuro, simile al nero ossidiana ma con riflessi scarlatti.
La pelle calda perde il suo rossore e i canini affilati bucano la gengiva superiore.

Ho familiarità con entrambe le parti di me nonostante io sia stata cresciuta come lupo e con il tabù dei vampiri.
Ho fatto di due contrari un'unica cosa, avendo sempre i poteri dell'una e dell'altra a disposizione. Usufruisco del mio stato emozionale per rendere me stessa più forte, impenetrabile nella mia fortezza di sentimento.

Mi slancio sopra la schiena pelosa del cervo, affondo i canini nella carne morbida senza difficoltà, l'animale perde le energie, è una morte veloce la sua.

Il sapore del sangue non è esattamente il mio piatto d'eccellenza, e non è neanche un mio obbligo cibarmene. Ogni sangue è particolare, ma se lo dovessi descrivere a parole userei: metallico e allo stesso tempo dolce, quasi nauseante. Escludo quello umano, al quale non mi permetto neanche di pensare.
Ho inserito il sangue animale nella mia dieta per avere il massimo delle energie, e per tenermi in allenamento con la caccia.
Questo non mi priva di poter mangiare cibo umano, mi nutro abbondantemente di questo.

Gli occhi vacui della carcassa sembrano perforarmi l'anima, li chiudo e torno a casa.

Preparo ciò che mi sarà utile durante la missione, prendo dall'armadio un paio di valigie di dimensioni spropositate.

Per tenere in silenzio i miei pensieri assordanti accendo la tv e metto la prima serie che trovo, lasciandola come sottofondo. Alla fine mi ritrovo con più armi ché vestiti.

Vorrei maggiori informazioni sul caso, prendo il cellulare e chiamo Juan.

"Cosa ti serve sapere?"

Juan è diventato mio amico guadagnandosi il mio rispetto. La maggior parte dei cacciatori aveva paura o mi detestava a causa dell'invidia cieca, appena arrivata lui è stato l'unico ad avere il coraggio di avvicinarsi a me.

"Mi servono delle informazioni sulla prossima missione."

"La partenza è domani mattina, la missione dovrebbe occuparti un mese, poco più. Frequenterai una scuola dove la maggior parte degli alunni è costituita da creature sovrannaturali. Devi tenere sotto controllo il branco, i loro movimenti e azioni, ma se ti dovesse capitare di volerti divertire con qualcosa di diverso nessuno ci farà caso. Cerca però di non dare troppo nell'occhio."

"D'accordo, ci vediamo domani."

Chiudo la chiamata e mi stendo sul vasto letto, mi addormento quasi subito.

Un calcio allo stomaco, due calci allo stomaco..

"Basta!"

"Sei solo un mostro, ti rifiuto come mia compagna."

Grandi lacrime mi solcano il viso, rendendo i miei occhi ancora più tristi e rossi

"No, ti prego!"

"Basta!"

Premo il palmo sul mio petto, il letto sembra la sacra sindone del sudore.
Ogni notte la stessa storia, ripercorro una parte del mio passato, come se questa fase della mia vita non avesse mai avuto un punto e continuasse a seguirmi in un circolo di spine. I miei ricordi sono marchiati su di me.

~La Cacciatrice Mezzo Sangue~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora