Due vite e un cuore

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Capitolo XVIII

Belle rimase qualche secondo a contemplare i frammenti del cuore di ghiaccio di Cassandra.
E cosí, una creatura centenaria e apparentemente invincibile era stata sconfitta da un semplice quanto puro sentimento.
Non poteva ancora crederci, ma non c'era tempo per pensare a queste cose: Adam era ferito e ad ogni respiro sembrava sempre più debole e sofferente.
La fanciulla gli corse incontro, gli sollevó il capo con delicatezza e lo fece appoggiare alle proprie ginocchia, cingendogli le spalle con un braccio e accarezzandogli il volto con dolcezza.
-Belle... tu...tu sei tornata...
Lei gli sorrise, mentre gli occhi le si bagnavano di lucide lacrime.
-Si, ora sono qui con te e ti prometto che non ti lascerò mai più...
La bocca della Bestia si storse in una smorfia per le fitte doloranti causate dalla profonda ferita.
Belle vide che nonostante avesse tentato di fermare l'emorragia, il sangue non aveva interrotto il proprio flusso, inzuppando la camicia e il lembo di veste stretto alla vita del principe.
-È stata tutta colpa mia...
Singhiozzó la ragazza in lacrime.
-Se solo non avessi agito di fretta e non fossi andata via, se solo mi fossi liberata prima... se solo...
Adam le accarezzò il viso, asciugandole le lacrime che le rigavano le guance.
-Non piangere, Belle. Non rimproverarti cosí duramente, forse era destino che finisse cosí.
Le sorrise con amore.
-No, non posso sopportarlo... non posso sopportare di perdere anche te!
Piangeva lei.
-Forse... forse è meglio cosí. Come ha detto tuo fratello, potrai ritornare alla tua vita di sempre, potrai accudire di nuovo il tuo giardino, le tue viole e le tue rose e spero anche che tu possa incontrare una persona che possa renderti felice per tutta la vita...
-No... io non voglio questo Adam.
Io voglio restare con te!
-Belle... lasciami andare. Come potrebbe mai renderti felice un mostro come me...
-Non parlare cosí! Tu non sei un mostro, tu sei ciò che di più bello potesse capitarmi a questo mondo, e ti giuro che mi pento con tutta me stessa di non essermene accorta prima...
Adam, non andartene, ti prego...
Io...
Belle venne sopraffatta da un pianto irrefrenabile.

-Io ti amo!

La Bestia rimase immobile, guardando la sua amata Belle negli occhi senza aprir bocca, finché una sottile lacrima non abbandonó quei meravigliosi occhi celesti per cadere a terra, insieme a quelle versate senza fine dalla fanciulla.
Poi sulle sue labbra si disegnó un debole sorriso di gioia.

-Anche io ti amo.

Pronunciate queste parole, la zampa artigliata del principe, che prima sfiorava il viso della ragazza, allentò la presa, lasciandosi cadere lungo il fianco della Bestia, che in quel momento esaló il suo ultimo respiro.
La donna che amava aveva dimostrato di essere stata capace di vedere oltre le apparenze e di aver imparato ad amarlo a sua volta, e la gioia nel poter udire quelle parole che la maga aveva tentato di rinnegargli, tramutandolo in un essere mostruoso, era ciò che gli bastava per morire felice.
Quegli splendidi occhi marini si spensero, le forze abbandonarono il suo corpo, le lacrime smisero di rigargli il volto, ma quell'ultimo sorriso non abbandonó le sue labbra.
-Adam... Adam ti prego... no!
Belle non aveva mai provato una disperazione tale a quella che provó quel giorno, nemmeno quando morirono i suoi genitori.
Ora, oltre ad aver perduto Leonard, aveva perduto anche l'amore di Adam.
Non le rimaneva più niente.
Non aveva più motivo di vivere.
Poggiò il capo di Adam a terra, chiudendogli gli occhi.
Nonostante sapesse che lui non avrebbe sentito nulla, la fanciulla gli prese il volto tra le mani, accarezzandolo dolcemente, infine avvicinó il proprio viso al suo e, con tutto l'amore che provava per il suo principe maledetto, appoggió delicatamente le proprie labbra alle sue, in un bacio d'amore struggente e pieno di dolore.
-Ti ho amato come non sarò mai capace di amare nessun altro... ma non sono stata capace di dimostrartelo...
Perdonami...
Pervasa dalla sofferenza, Belle si accasció sul petto della Bestia, tremante per il dolore e per il freddo, cercando disperatamente un qualche calore nel corpo ormai senza vita della sua amata Bestia.

Ma mentre lei piangeva, i frammenti del cuore di ghiaccio iniziarono a fremere convulsamente, per poi sollevarsi da terra ed unirsi nuovamente, formando un fascio di luce chiarissima e abbagliante, come quella che poco prima aveva illuminato i petti dei due amanti.
La luce, muovendosi sinuosamente nell'aria, con movimenti lenti e leggeri si avvicinó lentamente ai loro corpi, come se avesse timore di spaventare la fanciulla dal cuore spezzato.
Quando Belle si accorse di quel luccichio smise immediatamente di piangere: riconobbe quella luce.
Allora si spostò dal corpo della Bestia, che venne prima sfiorato, poi avvolto in un turbine accecante che lo sollevó da terra, mentre Belle guardava in un misto di spavento e incredibile stupore.
Nonostante la luce fosse incredibilmente abbagliante, la fanciulla poté scorgere le zampe anteriori della Bestia tramutarsi in mani, quelle posteriori in piedi; vide scomparire la coda, le corna e le zanne e quel volto dall'aria triste e sofferente tramutarsi in un viso giovane e bello e la folta criniera trasformarsi in morbidi capelli castani.
Il turbine si dissolse, mentre la luce riappoggiava a terra quello stesso corpo che aveva sollevato, ora completamente mutato e irriconoscibile.
Quella nuova figura era sdraiata su un fianco, dando le spalle alla fanciulla, rimasta senza fiato.
Belle si avvicinó al corpo del ragazzo, allungando una mano nel tentativo di toccarlo, ma appena quello si mosse si ritrasse velocemente, spaventata.
Il giovane, apparentemente indebolito, nonostante il fisico asciutto e muscoloso, si alzò da terra, osservandosi le mani e le braccia, spostando poi lo sguardo all'intero corpo, e infine a Belle.
Gli sguardi dei due giovani si incontrarono: gli occhi increduli e diffidenti di Belle, sebbene curiosi, squadravano da capo a piedi il ragazzo in piedi davanti a lei; lui d'altra parte non si avvicinava, temendo di spaventarla.
Gli occhi di cielo del giovane, colmi di gioia e di luce, erano rivolti al viso di Belle, sul quale si disegnavano mille emozioni e pensieri diversi.
La fanciulla capí che il ragazzo non osava avvicinarsi per paura di spaventarla, cosí a passi lenti gli si avvicinó lei per prima, senza distogliere lo sguardo da quegli occhi, cosí simili, anzi, identici a quelli della sua Bestia.
Appena furono l'uno a pochi centimetri dall'altra, il giovane le parló dolcemente:
-Belle, sono io...
E lei riconobbe subito quella voce, quegli occhi, quel sorriso.
Lei rise piena di gioia:
-Lo so...
Adam le accarezzò delicatamente il viso.
I due si sorrisero, non potendo ancora credere a ciò che era appena accaduto, ma in fondo non desideravano altro che unirsi in un bacio ricco d'amore e di gioia, colmo di emozioni e di serenità, perché finalmente il buio che aveva inghiottito le loro vite s'era dissolto, e una luce meravigliosa li avrebbe avvolti per molto, molto tempo.
I due giovani innamorati si avvicinarono l'un l'altra, unendosi in un bacio tanto atteso quanto timido, all'inizio, finché l'amore e la passione non si sprigionarono dalle loro labbra, stregandoli e facendo dimenticare loro tutto:
la strega,
l'incantesimo,
il tempo.

Il principe maledettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora