»many empty heads

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Il giorno seguente mi recai al posto di lavoro di mio fratello, e aspettai un'ora lì fuori con il gelo quando finalmente arrivò "Se fossimo stati in un film sarei arrivata nel momento in cui tu saresti uscito" dissi sorridendo e lui venne verso di me e mi abbracciò. "Hai letto la lettera a quanto pare, la testardaggine di arrivare fino in fondo non potevi prenderla da nessuno se non da Rob" abbassai lo sguardo a quella sua affermazione. "Andiamo a berci qualcosa di caldo, ci farà bene e così potrò continuare e svelarti piccoli arcani piccolina" wow, non avrei mai creduto che in famiglia esistesse qualcuno così dolce. Camminammo parecchio per Chicago, ridendo e scherzando finché non trovammo un bar dove ci sedemmo al primo tavolo che vedemmo e ordinammo dopo qualche minuto dall'esserci accomodati, finché non interruppi quella serenità fraterna con una domanda: "Cameron, perché non hai detto a papà che lavori qui invece di convincerlo che la tua vita è a Orlando? Sai che Jeremy finirebbe male se Ethan scoprisse che siete qua?"
Poggiò la tazza di caffè sul tavolo di legno antico e si fece serio in viso, quasi come se non avesse emozioni e mi confessò che la verità era che era scappato da nostra madre perché aveva minacciato sia lui che Jeremy di ucciderli non appena avrebbero abbassato la guardia. La realtà era che se mio padre l'avesse scoperto, sarebbe andato a cercarla e l'avrebbe riportata nella nostra vita, cosa che nessuno vuole.

Dopo questa conversazione e molti altri argomenti che toccavano entrambi, Cam decise di accompagnarmi fino al confine del South Side e mi promise nuovamente che per qualsiasi cosa sarebbe stato a due passi da noi e così mi avvia verso casa a testa bassa, quasi inghiottita dal grosso giubbotto e dal maglione sottostante quando, da classico copione "Mai 'na gioia" riaffiorarono le persone che tanto speravo fossero andate in letargo con gli orsi, magari come loro antipasto: Logan Sullivan e quella troietta di Natasha.
"Chi non muore si rivede O'Connell" disse Natasha con aria di superiorità "Ma quel bel pel di carota è la tua nuova fiamma?" Continuò Logan. "Non sono affari che vi riguardano, lasciatemi stare" dissi infreddolita continuando a camminare velocemente. "Sai, la scuola è ricominciata e tu non sarai affatto lasciata in pace" e continuai a camminare cercando di non alterarmi troppo, pensai di essere vicino casa e che presto sarei stata al sicuro, finché Natasha non mi spinse e caddì, graffiandomi le mani. "LASCIATEMI STARE!" Urlai con tutta la voce che potessi avere al momento e non appena mi rialzai corsi verso casa e, chiusa la porta alle mie spalle, mi accovacciai a piangere.
Non ero la ragazza acida che tutti credevano e, tantomeno, ero così dura. In fondo ero fragile, ingenua, sensibile e piena d'amore.

Dopo qualche ora decisi di azzardare una mossa sciocca visto il distacco dalla fine della scuola, ma tentar non nuoce, giusto? Andai al giardino sul retro e presi un girasole, il più bello ed il più alto e, tornata all'interno della casa presi una barretta di cioccolata al latte ed indossata la giacca uscii.
Credevo casa sua fosse molto più vicina ma forse da fumatrice qualsiasi metà sembra lontana se fatta di corsa. Suonai il citofono.
"Chi cazzo è a quest'ora?" "Moonlight Walker la prego di mantenere un tono più decoroso." La sentii ridere e mi aprì il portone facendomi salire. Mi abbraccio come solo una vecchia amica fa e mi chiese cosa ci facessi là.
"Moon, questi sono per te e so che non basteranno mai per scusarmi della mia assenza ma ho dei validi motivi, ora ti racconto tutto!"
Le raccontai ogni singola cosa, dalla crescita di Sivar alla scoperta della sua vera natura di lupo alla rivelazione di non essere figlia unica e nemmeno l'unica bipolare di casa e, lei, rimase ad ascoltare come quando si racconta una fiaba ad un bimbo. "È davvero assurdo, ma con Ethan tutto bene?" In effetti era da qualche giorno che non lo sentivo, ma tra noi andava tutto alla grande e non esitai a rispondere che nulla poteva andar meglio tra di noi.
Fu davvero entusiasta e mi confessò di avere un ragazzo, aveva i capelli biondo cenere e degli occhi affascinanti, era alto e davvero meraviglioso e si è ricreduta sulla sua precedente opinione così, incuriosita, cercai di capire ma nulla sembrava aiutarmi a trovare la soluzione finché i miei pensieri e tutti i dettagli che cercavo di cogliere furono bruscamente interrotto da una vibrazione che sembrava potesse infrangere la Terra. "Scusami Moon ma devo rispondere" così presi il telefono e feci scorrere il dito per aprire la chiamata. "Ethan, tutto bene?" Chiedi preoccupata, non chiamava mai a quell'ora. "Samantha, sono ubriaco e non capisco niente, sono con Natasha che mi sta portando a casa anche se credo di averla appena superata" cercai di calmarmi "Potresti passarmela per favore?" La sentii parlare dall'altro capo della chiamata, dicendo "Dove tutto è nato" e Ethan chiuse.
Spiegai in fretta la situazione a Moon e me ne andai promettendole una giornata insieme e lei si scusò con me per non avermi cercata e per non aver ancora conosciuto la sua nuova fiamma. Così scesi di corsa le scale e aperta la porta d'ingresso trovai la persona che mai avrei potuto immaginare: Logan. "CHE CAZZO VUOI DALLA MIA AMICA?! SO PERFETTAMENTE QUALE SIA IL TUO SCOPO, UNA BOTTA E VIA NON È COSÌ? TI SEMBRA UNA TROIETTA? SBAGLI BRUTTO MAIALE!" Lo spinsi e sentii Moonlight braccarmi da dietro. "S, lui è il mio ragazzo" disse Moonlight sottovoce al mio orecchio. Mi divincolai, sputai in faccia a Logan affermando che se avesse fatto soffrire Moon se la sarebbe vista con me e andai via di corsa allo scivolo dove vidi la cosa peggiore di tutte: stavano davvero facendo sesso.
Rimasi paralizzata per qualche istante sentendo lei ansimare da lontano e vedendo lui mentre la faceva godere, finché con ira mi decisi di andare da loro, tirare lei via da lui per poi andarmene a casa. Passai la notte in bianco, fui sconvolta. Credo di non esser mai andata tante volte al bagno quanto quella notte, i conati di vomito erano persistenti e mi sembrava che quella notte non finisse più. Vidi Ethan e Moonlight chiamare ripetutamente, ma lasciai che le chiamate andassero a vuoto.
Sivar mi stette vicino tutta la notte, dormì accanto a me, svegliandosi ogni qual volta mi alzassi per correre al bagno con la paura di sporcare tutto di vomito.
Ethan continuo a scrivere, Moonlight pure ed iniziarono anche Natasha e Logan. Ero davvero esasperata, nessuno sarebbe venuto a chiarire, nessuno. Ethan tra i tanti messaggi mi disse che avrebbe dormito da amici (da Natasha, non prendiamoci in giro) così, verso le 8 del mattino andai a parlare con Boris, il padre di Ethan.
"Ciao Samantha, qual buon vento ti porta da queste parti?" Mi disse con spensieratezza ed un sorriso immenso "Signor Boris io amo suo figlio" lui si sedette davanti a me, poggiando le braccia sulla tavola della sala da pranzo. "Ma lui mi ha tradita e non so come fare. Io.."
Si coprì la faccia e mi chiese di continuare se ne avessi avute le forze "Io ho visto tutto, lei voleva che io vedessi la scena. Ho passato la notte tra un conato di vomito e l'altro, ripensando ogni istante a quella squallida e schifosa scena" "Tu la conosci?" Mi chiese con serietà. "Samantha, Ethan non ha Mai amato qualcuno come te, non era in sé credimi, non avrebbe mai potuto ferirti e quando se ne renderà conto, lo troverai a piangere nel tuo giardino di casa. Se solo scopro che questa ripugnante ragazza è Natasha io..." mi guardò mentre abbassai lo sguardo. "Sapevo fosse lei, spero tu abbia finito il caffè cara, perché passerai la mattinata a sentirti elogiare ma stavolta non da Cutkosky junior, ma dal Senior."

Pack Leader / / Ethan CutkoskyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora