Capitolo 3

1.1K 87 15
                                    

«Sempre tu Kirkland!? Cos'è quel foglio!?»
Lo osservo mentre si avvicina a me. Il suo corpo è a pochi metri da me. Indietreggio quasi d'istinto.
Con la coda dell'occhio intravedo Romano, pronto a saltare fuori dalla sedia non appena mi avesse sfiorato.
«Q-Questo è u-un articolo da correggere...» Non credo alle mie parole, figurati se potrebbe credere lui!
Stringo il foglio più importante della mia vita a me, come se nessuno dovesse toccarlo.
Se fosse davvero un articolo, non l'avrei stretto così tanto a me.
«Un'articolo così importante, che non lo fai neanche vedere al tuo capo preferito!?»
La mia schiena percepisce di essere arrivata contro un muro, freddo, e che non può proseguire. Il foglio così importante lo stringo forte a me, mentre l'estremità di quest'ultimo copre le mie labbra. Una mano di Alfred sfiora i miei capelli, appoggiandosi vicino alla mia nuca.
I suoi occhi azzurri sono vicinissimi ai miei verdi. È un attimo che le mie guance diventano rosse come delle fragole appena raccolte.
Vorrei togliere questo foglio da davanti le mie labbra, solo per avere un'occasione per baciarlo. Ma non lo farò. Nessuno dei due vorrebbe davanti a tutti.
Rimaniamo a guardarci per qualche secondo. Due dita bloccano il mio foglio, mentre tolgono dalla mia presa, il foglio. Senza rendermene conto tra le mani di Alfred, c'è il foglio.
Mi sento ingannato.
«Licenziamento!?»
L'aria nell'ufficio si fa sempre più tesa. Gli occhi che prima mi guardavano curiosi, ora si dilatano. Tutti mi guardano sorpresi e sconcertati. Non solo sono osservato dai miei colleghi e amici, ma anche da Alfred, che non smette di osservarmi con quell'aria da psycho. Mi mette i brividi.
«Nel mio ufficio...» prende un bel respiro e poi prosegue la frase «ORA!»
L'urlo che ha lanciato si sarà sentito per tutto il piano, ma a me non importa, in questo momento ho solo tanta ansia. Non mi servono gli altri a completare l'opera.
Rientra nel suo ufficio e io lo seguo a manetta, per evitarmi un'altra sgridata.
Ci sediamo uno di fronte all'altro, lui intento a osservare il mio foglio mentre io lo osservo, solo per capire cosa sta provando.
Si passa una mano tra i capelli e poi una sotto gli occhiali. Deve essere preoccupato mentre legge quel fax.
«Ve l'avrei detto...»
«Taci.»
Sento freddezza in queste lettere. Mi sembra che mi stia crollando il mondo addosso. Se stesse male perché io me ne sto per andare? Oppure mi sta ingannando di nuovo?
«Tu non te ne vai, io non firmo.»
Fa passare il foglio dall'altra estremità della scrivania, ovvero davanti a me. Osservo il foglio e poi lui. Mi guarda con quel suo fare da persona e il suo sguardo da cane bastonato. Ma no, stavolta non ci casco un'altra volta.
Senza rendermene conto stavo ripensando a quella notte, in quel hotel. Aveva lo stesso sguardo. Come se non volesse perdere. Lui odia perdere.
«Chiedo scusa...»
Una ragazza sulla ventina entra nell'ufficio, quasi con la paura di essere mangiata. Deve aver sentito le urla di prima.
Alfred distoglie dopo un paio di secondi il suo sguardo, come se non volesse smettere di guardarmi. Fissa la ragazza con uno sguardo diverso di quello con cui fissava me.
«La macchina che ha richiesto qualche ora fa, è arrivata...» Tra le sue mani stringe un blocco appunti, con una penna colorata (più sul rosa/rosso) e con un portachiavi molto grazioso.
«Arrivo, aspettatemi in macchina.» Il suo tono diventa freddo, come se non volesse andare lì, come se non volesse lasciarmi andare. Come sempre mi faccio i miei filmini mentali.
Ma solo ora capisco cosa ha detto. "Aspettatemi in macchina", vuol dire che lui e questa ragazza andranno via, insieme... da soli.
«Tra te» col dito puntato contro me, prosegue la frase «e me non finisce qua.»
Detto questo si alza dalla sua sedia, prende la sua giacca, stringe tra le mani una cartelletta e esce dall'ufficio.
Mi butto a peso morto contro la sedia, lascio cadere le braccia ai lati di essa e butto la testa all'indietro, iniziando a fissare il soffitto. La cosa che mi ha fatto più incazzare, è che crede ancora di avermi, di possedermi, ma non è così. Si sbaglia di grosso.
Sto pensando sinceramente di non amarlo più... 

----------------
Potete uccider la ragazza già da subito. Così, tanto per non uccidere me, che dite? :D
Questo capitolo è un po' cortino, ma per come deve finire, va benissimo così! 
La questione del trasferimento è ancora aperta, chissà, magari Alfred all'ultimo momento potrebbe cambiare idea... chi lo sa eue
Ma detto questo, vorrei farvi una domanda! (Spero che mi rispondiate in tanti~) in che orario preferite ricevere l'aggiornamento? Siccome tutti hanno iniziato la scuola,mi sembra folle farlo al mattino (dove nessuno legge- e se lo fate vuole dire che leggete il mio libro al posto di quello di storia) e boh. Fatemi sapere!❤

Il Capo Che Odio Con Amore 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora