A-scusate ma calcolate anche me oh...
ci separiamo anche se a fatica
M- scusa...
Rimasimo in un imbarazzante silenzio fino a quando Alice non parlò
A-magari io vado, ma ti telefono. Questa sera. Se mi bidoni sei morta.
Disse ogni frase scandendola come se volesse essere sicura che io capissi tutto e seguissi le sue indicazioni, se ne andò ma non prima di esserci abbracciate così forte da farci dimenticare tutti i giorni senza vederci.
Poi mi voltai verso di lui
R-casa?
Dissi tenendo puntato il mio sguardo sul suo,dovevamo parlare era evidente, ma come ogni volta lui mi aveva salvata
Il Moro annuì e tornammo a casa , scrutandoci come se non ci vedessimo da anni e cercando di capire le intenzioni dell'altro
Entrammo e andammo nella mia stanza.
Lui era seduto sul letto mentre io su una sedia, accesi la radio e parti Diamanti, doveva essere una cospirazione contro di me
Lo guardai, lui mi guardò..mi alzai andando verso la porta finestra e cercando di non piangere ed essere forte spiegai
R- tu non puoi fare così, so che la mia età è diversa dalla tua, che sia per me che per te è un casino ma non puoi fare così
Mi scesero alcune lacrime
R- io ti amo e sai benissimo che non potrei dirlo a nessun altro
Mi abbracciò da dietro e mi sussurrò all'orecchio
M- scusa è che ho paura che qualcuno ti possa ferire...io ti amo
Mi girai cingendogli anche io i fianchi
R-io non soffro se tu stai qui...
Ma quando ripensai ai miei polsi le lacrime scesero più velocemente e i miei occhi non riuscivano più a sostenere i suoi
M- ehi che c'è, ehi ehi ehi sono qua adesso stai tranquilla
Ci sedemmo sul letto, io sopra le sue gambe
R- perché io mi sento viva solo quando ci sei tu...
Dissi a testa bassa con lo sguardo sui polsi,lui capì subito e mi strinse a lui
M- è colpa mia scusa, ti dovevo stare vicino
Disse con la voce spezzata
R- no, era lui che mi doveva stare lontano...io ti ho deluso, te l'ho avevo promesso
M- non mi hai deluso non potresti mai farlo, ma devi capire che tu SEI anche senza di me
Disse avvicinandosi piano a me ed avvicinando il mio viso al suo con una mano.
I nostri nasi si sfiorarono qualche secondo e poi iniziammo a baciarci non era desiderio o nostalgia ma forse una protezione, era un escluderci dal mando.
Non c'era niente:Kevin, età, distanza o tristezza...c'eravamo solo noi, per un istante ho sentito il nostri cuori stringersi ed unirsi.E passò il pomeriggio a fasciarmi i polsi, facendomi capire che a qualcuno importava, che io ero importante
R- Michele ti..
Suonò il telefono era Alice, che dopo avermi inizialmente mandato a quel paese capì del perché io mi fossi aggrappata al dolore, per sentire qualcosa oltre alla sua assenzaFinì la conversazione ed andai a preparare la cena,preparammo una pizza, o meglio io la impastai e Michele la mangiò
M- Rachele
R-s..MICHELEEE ma sei fuori!!! Ho tutta la farina nei capelli...sei un pirla
Dissi, lui si avvicinò e mi baciò ed io per tutta risposta gli spiaccicai un uovo in testa
M- SEI IMPAZZITA, vieni qui piccola strega
Ci rincorremmo per tutta casa fino a che non finimmo sul divano, uno sopra l'altro, gli baciai l'uovo che aveva sulle labbra, poi sul collo, mi resi conto di quello che stavo facendo solo quando sentì i suoi gemiti
R- oddio scusa!
Non sembrava infastidito e per tutta risposta ne fece uno anche a me e poi un altro e poi un altro ancora
M- ci facciamo il bagno?
Annuì, anche se più di una volta lo avevo visto nudo era da mo che ,ecco... io non...ci siamo capiti, no?
Entrò i vasca, ma prima di entrare anch'io gli dissi:
R- chiudi gli occhi
M- Rachele lo sai ver...
R- fallo e basta okey
Lo fece con un sorriso rassegnato,ma lo fece
Entrai e mi misi in mezzo alle sue gambe, mi mise le mani sulle spalle e iniziò a massaggiarle...quello che successe dopo fu la fase tra il bacio e il bambino per intenderci
~Il giorno dopo~
Mi girai, aprì gli occhi e..
R- oddio!!!! Che paura..
M-e va be' adesso sono brutto ma adesso esageri
R- oh ma stai zitto e che sembri uno psicopatico a guardarmi dormire
Sorrise e gli lasciai un leggero bacio sulle labbra
Mi alzai e andando verso lo specchio notai un enorme macchia violacea sulla spalla, faceva leggermente male così la massaggia con la mano
M- come stai, ti ho fatto male?
Disse guardando la mia spalla con una voce da cucciolo bastonato
Gli risposi nell'unico modo possibile
R- anche io ti amo
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Un viaggio per il paradiso
FanfictionLa solita vacanza in famiglia. Ho 16 anni e mi chiamo Rachele, sono un asociale per natura e no, non sono andata a quel stramaledettissimo Camp, ma forse non è tutto perduto...