torna presto...

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Siamo seduti ai bordi estremi del tavolino a ripetere per l'ennesima volta la tesina del mio esame, io per allentare la letensione gli massaggio le gambe che sono affianco a me
M- ma tu una cosa un po' più facile no
R- senti chi parla cervellone da 100
M- addio che permalosa...dai ancora una volta su...
~sera~
M-mi sa che faccio il disco
Rimasi un attimo impietrita a guardarlo mentre sentivo le lacrime salire
R- tu. Un disco. Quel disco. Non credo di sentirmi bene.
M- Rachele sei la mia fidanzata, non puoi sclerare ,io sono sempre qui da te praticamente
R- io posso anche essere la tua fidanzata, ma tu resterai sempre il mio cantante preferito...CHE STA PER FARE UN DISCOOOIO
Si mise a ridere mentre io saltellavo per tutta la stanza
M-ho anche una cattiva notizia però

Sapevo già cosa mi voleva dire, doveva tornare a Milano, anche se speravo che questo momento non arrivasse mai
M- devo tornare a Milano, lunedì parto..
R- va bene
Dissi cercando di fare uno dei sorrisi più convinti possibili
R- però domani vieni con me a fare un giro nel paesino dove sono cresciuta
M-  ma...tu non sei sempre vissuta qua?
R- si ma c'è un paesino qua vicino dove da piccola passavo molto tempo
Dissi mettendomi a cavalcioni su di lui
M- ma non lo so..
Allora iniziai a baciarlo sul collo, sulla fronte, sulle guance per poi fermarmi a qualche millimetro dalle labbra, feci andare su e giù le mie mani per la sua schiena
M- se ti dico di sì, la smetti e mi baci?
Disse tra il desiderio e l'essere rassegnato
Annuì leggermente e poi lo baciai, ci addormentammo poco dopo, o almeno lui lo fece, io rimasi sveglia a guardare quel viso angelico e quelle labbra solo da baciare.
Mi fermai a pensare a tutto il bene che la persona che stava tra le mie braccia mi aveva procurato, tutti i sorrisi e tutti gli abbracci, le parole mai dette ,ma sempre capite.
La sua musica che farà sempre parte di me come lui, che con il suo carattere acido e pungente ma buono ed attento rende uniche anche le giornate di pioggia, come la sua voce.
Mi avvicinai un po' di più al suo cuore e lui mi strinse al suo petto come se fossi uno di quei vecchi peluches d'infanzia e li ,tra le sue braccia e sopra il battito del suo cuore, mi addormentai.

R- allora guarda: la struttura rosa è una scuola, li ci andavano tutte le mie amiche, poi di la c'è il vecchio negozio dei miei nonni ed il negozio di alcuni nostri amici
Non lo vidi più di tanto interessato ma avevo un asso nella manica
R- e se adesso ti facessi mangiare il gelato più buono che tu abbia mai assaggiato?
M- se è cibo io ci sono
Disse sbalancando gli occhi e sfregando le mani
Comprammo la coppetta più grande, con tutti i gusti di cioccolato che avevano il tutto guarnito con la panna.
R- Michele..
M-oi... NO MA VERAMENTE, ma dai ho tutta la panna sul naso
R-  tipo qui
Dissi dandogli un bacio sul naso in modo da togliere la panna
R- o qui
Dissi ancora baciandogli le labbra, ma da un bacio casto divenne più passionale , anche se ci fermammo presto viste le persone che ci continuavano a fissare.
Scappammo tra le viuzze del piccolo paesino
M-comunque era veramente buono il gelato
Disse leccandosi le dita della mano
R- io sul cibo non scherzo mai, adesso ti porto in un posto che ti piacerà ancora di più.. però abbassa il cappello
M- Rachele se è un altro scherzo non ti parlo più
R- oooh ma che rompipalle, fallo e basta
Dissi abbassandogli il cappellino fino agli occhi e prendendogli la mano intrecciando le nostre dita.
Lo feci entrare nella vecchia ed enorme libreria del paese, era un po' la copia di quella della bella e la bestia ed io adoravo quel posto.
R- ok, guarda
Si scoprì gli occhi, che si riempirono subito di luce...scrutavano attentamente ogni scaffale con libri, manuali e romanzi.
Adoravo quel posto perché non era molto conosciuto e se andavi li eri sicura di stare da sola, in mezzo all'odore di vecchie pagine e inchiostro era un po' più facile chiudere fuori il mondo ed entrare nel proprio, perfetto ed unico come lo si desidera
Stavo canticchiando in uno dei corridoi quando mi cinse la vita avvicinandomi a se e iniziando a cantare; ondeggiavamo a destra e a sinistra ,cullata dal suono della sua voce e in mezzo a quelle braccia, il tempo non scorreva ed il mondo era fermo in un rumore che più silenzioso non poteva essere
Tra risate, musica e tanti sguardi che non si sarebbero voluti lasciare, il giorno dopo partí.
Eravamo alla stazione e quando fummo costretti a lasciarci le nostre labbra quasi sembravano incollate e dipendenti l'una dall'altra.
R- ti amo
Gli sussurrai all'orecchio
M- anche io, animamia

Un viaggio per il paradisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora